Il Nostro Piccolo Sistema Lunare

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Kuroo stava aspettando da qualche ora appoggiato alla recinzione di una scuola lontana chilometri dalla sua. Era arrivato troppo presto e aveva dovuto aspettare che il suo ragazzo finisse le attività del club. Aveva chiesto a Kageyama di dirgli di raggiungerlo, però sapeva che -con Tsukisima- quel palleggiatore scorbutico non andava molto d'accordo e aveva fatto finta di nulla.

Vederlo arrivare, in lontananza, con i capelli biondi in disordine e il viso arrossato per l'allenamento appena finito, gli fece battere il cuore un po' più velocemente e si avvicinò immediatamente a lui.
«Sei proprio uno scemo.» Disse Kei prima di stringersi in un abbraccio.
«Ti amo anch'io.» Gli sussurrò Kuroo orecchio, che avvolse le sue braccia attorno a quel corpo esile e alto.
«Ah, e buon compleanno.» Senza neanche poter reagire, Tetsuro lo prese per mano e cominciò a camminare velocemente.

Ricordava perfettamente le regole imposte da Kei per quando si sarebbero rincontrati, perché l'ultima cosa che avrebbe voluto era che la scuola sapesse di loro due.
Non si sarebbero dovuti baciare né fare cose troppo confidenziali prima di rimanere soli. Nonostante questo, Tetsuro era riuscito a convincerlo a farsi dare almeno un abbraccio.
«Allora, Tsukki, come va?» continua camminando.
«Molto male da quando uno scemo ha deciso di farsi trecento chilometri per venire da me.»
«Ehi, così mi ferisci!»
«Mai quanto potrei ferirti se mi impegno seriamente.»
Attraversarono un parchetto con una rete da pallavolo, Kuroo avrebbe voluto fermarsi lì ma, sotto richiesta di Tsukishima, decisero deciso di andare avanti e mangiare prima di fermarsi ad un altro parco lì vicino.
«Cosa? Perché? Non mi dire che hai fame.»
«Purtroppo anche io sono un umano dotato di stomaco e, soprattutto, sono appena uscito da un allenamento di due ore. In più ti conosco e non ti crederò per nessun motivo se mi dicessi che non hai fame. Se proprio non hai voglia di andare a mangiare mi aspetterai fuori.» Tsukisima usò il suo solito tono acido, guidato da quel sarcasmo alla base del suo carattere che Kuroo amava. Quest'ultimo si mise a ridere, la sua risata, invece, era molto apprezzata da Kei, che cercava di non darlo a vedere.

Si sedettero in un piccolo ristorante colorato, presero un tavolo all'interno scelto in un angolo, così da poter avere quel poco di intimità in più. I muri erano di un color giallo chiaro e l'aspetto era abbastanza classico.
«Allora? Cosa vuole il festeggiato?»
«Fosse per me passerei al dolce, quindi scegli tu.»
«Ti piacciono così tanto i frutti fuori stagione per voler mangiare in ogni periodo dell'anno torta alle fragole?»
«A te piacciono così tanto gli insulti da volerli ricevere ogni due minuti?»
«Va bene, visto che non puoi vivere solo di dolci, sceglierò io e poi prendiamo la tua amata torta, ok?»
«Parlando così sembra quasi che io sia un bambino, anche se, tra noi due, direi il contrario.»
«Cosa intendi, Kei-chan?»
«Che se continui così mi alzo e me ne vado.»
«Non ero io quello che doveva aspettare fuori mentre tu mangiavi?»
«Fanculo.»

Vedere arrivare quei due piatti di pesce grigliato era un sollievo per entrambi e finirono per sbranarli in poco tempo, soprattutto quelli di Kuroo che, andando sul sicuro, aveva ordinato il suo piatto preferito.
«Dillo che ho dei gusti fantastici»
«Parlando di cibo sono accettabili, tranne per il fatto che non ti piace la panna. Parlando di fidanzati mi duole ammettere che hai ragione.»
Tsukishima aspettava la sua torta e Kuroo rimase a guardarlo tenendo la testa appoggiata alla sua mano e un sorriso dolce. Kei si fece sfuggire uno sguardo verso di lui.
«A cosa devo quella faccia da ebete?»
«Al fatto che mi fai impazzire.» Kei sentì la faccia andare a fuoco, lui parlava sempre così, con quel suo sarcasmo che lo caratterizzava. Riuscì a mettere insieme soltanto tre sillabe per formare una parola.
«Cretino.» Tetsuro rise ancora.
Poi arrivò la torta.

A fine settembre l'aria era diventata più fresca, tanto da dover uscire con una felpa. L'ambiente umido lasciava goccioline sulle varie superfici e ci si poteva considerare veramente in autunno.
Il cielo era scuro, il sole era calato, tutto era illuminato dalla luce dei lampioni. Mano nella mano, Kuroo e Tsukishima camminavano sotto il cielo notturno di settembre.
Andarono in un piccolo parco lì vicino, dove era abbastanza buio per vedere qualche stella in più, tutto era illuminato della luna e da un piccolo palo della luce abbastanza debole.
Si sedettero su una panchina e Tetsuro si mise ad armeggiare con qualcosa nel suo borsone.

«Cosa stai facendo?»
«Ecco a te» Kuroo porse una busta chiusa con fiocco a Tsukishima.
«Sei serio?»
«È il tuo compleanno, aprilo.»
Dentro c'era una busta per lettere, quella che sembrava una felpa e una scatolina. Prima di prendere le cose singolarmente, Kei diede un'occhiataccia al compagno.
Tirò fuori la scatolina, era semplicemente del tape.
«Wow, vedo che hai usato molta creatività per questo.»
«Serve sempre, no? Vai avanti.» Poi tirò fuori la felpa, era quella originale del museo di scienze naturali di New York, con un t-rex sopra.
«Cosa?! Sei sicuro?»
«Sì, l'ho messa io in quella busta.»
«Intendevo che è tua, non puoi regalarmela, è anche fuori commercio. Tetsuro-» Il compagno lo interruppe.
«Non l'ho mai indossata, preferivo darla a te, così da non farla andare sprecata.»
«Ma...»
«Niente "ma". Continua.»
Alla fine tirò fuori la busta delle lettere e la aprì. Da lì uscirono due biglietti per il museo di scienze naturali di Tokyo accoppiati a due biglietti del treno, andata e ritorno.
«Cosa?»
«È esattamente quello che leggi, biglietti per il museo di scienze naturali di Tokyo.»
«Diciassette novembre? Ma è il tuo compleanno...»
«Esatto, è sabato, non si va a scuola, è il mio compleanno e, con questi biglietti, hai un altro pretesto per stare con me quel giorno.»
«Scemo.» fece Tsukishima prima di abbracciarlo. «Ci sarei venuto comunque da te.»
Kuroo si allontanò solo per riavvicinarsi subito dopo in un bacio. La sua mano accarezzò il viso candido e le sue labbra assaporano quelle di Kei, aspettava quel bacio sa tutta la serata, anzi, dalla fine del ritiro.

Lì un pensiero improvviso, come il modo in cui Kuroo si staccò da quel contatto. Prese lo suo ragazzo per le spalle e si allontanò, con una faccia stupita. Nella mente ripercorreva tutti i suoi pensieri: scienze, stelle, Kei Tsukishima, tsuki, luna.
«Ma sei scemo?»
«Nell'orbita della Luna attorno alla Terra esiste un punto di massima distanza, Apogeo, e un punto di minima distanza, Perigeo.»
«Guarda che li conosco i moti lunari, hai pensato di farmi un'improvvisa lezione di scienze mentre mi baciavi?»
«No! Pensa metaforicamente, noi siamo la Luna e la Terra, questo è il nostro piccolo sistema lunare: per quante volte staremo distanti prima o poi arriverà il momento in cui saremo vicini.»
«Sei proprio un cretino.»
Questa volta fu Tsukishima che prese il viso di Kuroo e lo attirò in un bacio. Quelli erano i momenti che facevano pensare Tetsuro di essersi innamorato di lui, quelle in cui Kei non sapeva rispondere in un modo diverso da un bacio. Aveva anche ignorato la stupida riflessione sul suo cognome.
In poco si ritrovarono contro la recitazione che delimitava la fine del parco, l'uno perso nell'altro in quel bacio che sapeva di amore.
Sarebbero rimasti a baciarsi per un po'.

Poi si distesero sul prato a guardare il cielo. Tsukishima non l'avrebbe mai fatto normalmente, ma quando Kuroo lo trascinò a terra, non poté rifiutare.
Kuroo lo abbracciava e lo teneva stretto, con un braccio gli accarezzava i capelli, scompigliati color miele, mentre con l'altro lo avvolgeva sopra la vita.
Guardavano le stelle, tanti punti luminosi in quel cielo infinto.
«Vorrei restare così per sempre» Sussurra Kuroo.
Anche Kei lo voleva.
«Ti amo.»
Quella frase stonava molto su un tipo come lui, che rispondeva solo in modo sarcastico. In quella frase di sarcasmo non ce n'era. Quello era il compleanno migliore di sempre, lui amava Kuroo e sarebbe stato così per altri miliardi di anni, come per i moti lunari. Aveva ragione: quello era il loro piccolo sistema lunare.

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-J

Il Nostro Piccolo Sistema Lunare [KuroTsuki]Where stories live. Discover now