Meeting.

1.6K 125 25
                                    

*FLASHBACK*

"ALLORA VAI BAMBOLINA!" mi disse urlando mio padre con lo sguardo appesantito dai troppi drink bevuti, lanciandomi la bottiglia di birra ormai vuota. Questa si ruppe in mille pezzi colpendomi su una spalla, scatenando una fragorosa risata da parte di mia madre, anch'ella ubriaca.

Iniziai a piangere attirando l'attenzione dei due, mia madre si avvicinó insieme all'odore di vodka, ed inizió ad imprecare, ad insultarmi, seguita da mio padre che continuava a storpiare le parole di Kiss You degli One Direction, sostituendole con dispregiativi o offese nei miei confronti.

In quel momento mi alzai, corsi in camera mia buttando i miei abiti alla rinfusa in una valigia circostante, presi il mio biglietto per Sydney e sgattaiolai fuori dalla finestra, diretta verso l'aereoporto.

*FINE FLASHBACK*

Con un movimento veloce del polso chiusi la porta di casa mia, scacciando quel brutto ricordo dalla mia mente.

Era passato un anno dall'accaduto: ho avuto il tempo di trovare un lavoro qui e pagarmi un affitto autonomamente: per quanto fossi sola, la sera non vedevo l'ora di tornare a casa.

Nonostante il lavoro pomeridiano decisi di iscrivermi a scuola, magari per smorzare un po' di solitudine.
Perció eccomi qui, sui miei passi, intenta ad iniziare il mio quarto anno di liceo, nonché primo anno data la mia fuga.

Senza accorgermene mi ritrovai davanti ad un edificio bianco e verdognolo.

"Norwest Christian College"

Entrai e pensai che il modello della scuola fosse proporzionato alla grandezza di Sydney, mi sentivo un insulso puntino in quella grande struttura.

C'erano cosí tante porte che non avrei aperto in un anno piene di chissá cosa;
Ero immersa in una realtá quasi magica, ma si sa che tutte i sogni prima o poi vengono smorzati da qualcuno.

"Cerchi qualcosa?"

"Si, in teoria"

"E in pratica?"

"L'armadietto 353"

"Segui quella fila"

Come l'intera scuola, anche gli armadietti erano immensi. Chissá come ognuno di loro é stato decorato al suo interno.

Ad un tratto il mio viso e tutto il mio corpo furono abbracciati da una nuvola di fumo ricordandomi, per un momento, l'odore di mia madre.

"Scusa, non ti avevo vista"

Un ragazzo dalla pelle ambrata e dai lineamenti asiatici mi stava fissando con una sigaretta incastrata nelle labbra carnose. Indossava una canotta della Santa Cruz che lasciava scoperti due bicipiti possenti, dei skinny jeans neri strappati coprivano le gambe snelle e un paio di Vans nere completavano l'opera d'arte.

"Calum hood" ,tese la mano, "il tuo prossimo errore."

Demons ➵ c.h [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora