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Il venticello fresco di Maggio inondava tutto. Se te ne stavi la inerte al suolo avresti potuto certamente sentirne tutta l'essenza mentre ti travolgeva, trasportando assieme a sè tutti i profumi e gli odori della primavera inoltrata. Jhon Harpee se ne stava proprio là, in quell'angolo di paradiso, seduto su una roccia a fissare il fiumiciattolo che scorreva li davanti a lui e che proseguiva calmo ed incessante verso la propria fine. Un po' come la vita, pensava Jhon. A volte sentiva qualche schizzo bagnato cadergli sulle gambe, e questo perchè talvolta lo stesso fiume incontrava una roccia nel suo cammino e vi si infrangeva formulando cosí una legge ovvia a tutti, ma non a Jhon. La vita fa il suo corso. Sempre. E Jhon, che era uno dei detective più famosi in città, non voleva accettare il normale procedere del tempo. Di fatti, dopo che aveva divorziato con la moglie Mary, nulla più era andato per il verso giusto, a partire dalla piccola Jenis. Oh Jenis! A volte Jhon ci pensava ancora alla sua piccola bimba che però a causa della madre non poteva vedere da due mesi. Giá, perchè alla fine Mary ce l'aveva fatta ad ottenere l'affido unico, e questo,Jhon ne era certo, perchè lui era sempre al lavoro. È vero, avrebbe potuto scegliere fra il lavoro e sua figlia, ma Mary gli avrebbe comunque reso impossibile la vita... e qua si ricordava perchè aveva voluto il divorzio. Lui lo sapeva che lei era pazza... ne era sicuro, ed oramai ne aveva valutato abbondantemente le sintomatiche da poterla definire pericolosa. Per il bene superiore Jhon aveva dovuto scegliere il lavoro piuttosto che la famiglia e su questo non ci pioveva. Che poi più ci pensava, e più si arrabbiava perchè il solo motivo della sua vita era proprio Jenis ed era anche la sua eccezione... oh si che lo era; quando qualcuno diceva che "al cuor non si comanda", Jhon era il primo a volergli dimostrare che non è cosi, ma se si parlava di Jenis allora neanche lui riusciva a separare la testa dal cuore. D'altronde, si diceva, è mia figlia, e la reputo una cosa sacrosanta e giusta. Il suo ingarbugliato pensare venne bruscamente interrotto, proprio in quel momento dallo squillare del telefono di lavoro.
"Pronto Caanovan"
"Hey Jhon... c'é lavoro per te... ma stavolta non sará facile spiegartelo... beh, io.... voglio dire... é successo ancora."
"Omicidio?"
"Scuola elementare. Via G. Tozzi, 21"
Jhon sentí per un attimo gelarglisi il sangue in corpo riconoscendo l' indirizzo appena comunicatogli dal collega e amico Fred Caanovan.
"Arrivo " borbottò impastando il detective mentre si accingeva a salire in macchina, lasciando, ancora una volta il suo piccolo angolo di paradiso.

The dark sideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora