3.Con lui si, con me no?

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Sbadigliai,nonostante avessi riposato la notte prima,erano giorni che non riuscivo a stare serena e non dormivo neanche bene di notte.La sera prima  c'era stata la partita del Milan,e io l'avevo guardata tutta dall'inizio alla fine in televisione.Avevano pareggiato,ma comunque andava bene e avevano portato a casa un buon risultato.Theo aveva persino fatto un gol memorabile,un ottima prestazione.

Dopo quella sera al Club,non l'ho più visto e non si era presentato agli allenamenti del lunedì per qualche strano motivo.Quella sera,ero davvero stanca:il lavoro mi aveva massacrata e avevo bisogno di un po' di relax.Avevo invitato Eleonora ed Edoardo a passare la serata a casa mia accompagnati da una pizza,giusto per non rimanere da sola.Era una cosa che odiavo.Non mi piaceva stare a casa da sola,avevo bisogno di qualcuno.Col tempo mi sono abituata,ma non è di certo la stessa cosa di quando abitavo ancora a casa dei miei.

Siamo una famiglia molto unita e fin da bambina ero abituata a condividere la camera con mio fratello,Christian.Io e lui abbiamo sempre avuto un rapporto di amore e odio e anzi,oserei dire fatto di diversi sbalzi.Io sono la maggiore,di 5 anni e lui è una testa calda.Nel nostro piccolo però,siamo sempre andati d'accordo e ci siamo sempre sostenuti a vicenda.Quando ho compiuto 18 anni,la prima cosa che ho fatto è stata quella di tatuarmi il suo nome dietro il collo.Sono molto legata a mio fratello e mi dispiace che non riesco più a vederlo come prima a causa degli impegni che ci separano.

«Ti abbiamo di nuovo persa...»commentò Eleonora riportandomi alla realtà.Era vero,ogni tanto mi perdevo nei miei stessi pensieri e non facevo caso a con chi fossi o dove.«Ci sono!»risposi ridendo.

«Allora Bi,ti sei divertita l'altra sera?»mi chiese Edoardo,continuando a mangiare la sua cara e amata pizza.

Divertita?Avevo pochi ricordi della serata.Ho esagerato con i drink,devo ammetterlo;ma avevo un disperato bisogno di staccare la spina e l'alcool mi ha dato la giusta carica per farlo.Ricordo di aver parlato con Theo:quello non penso di poterlo dimenticare.Per il resto ricordo soltanto io che rido,scherzo e ballo.

«Tantissimo.Anche se non ricordo come sono tornata a casa.»dissi alzando le spalle.Ed era vero:sono certa di non aver guidato in quelle condizioni.«Con me,ed eri insopportabile.»disse Eleonora.

Si,non sono molto simpatica quando bevo troppo.Inizialmente scherzo più si quanto faccio normalmente e sono piu sciolta,poi però viene fuori la mia parte paranoica e quindi non è un grande piacere avermi intorno.

«Riguardo Hernandez,il calciatore del Milan?»mi domandò ancora Edo.Era insistente ed ero sicura che Eleonora li avesse raccontato qualcosa.«Non c'è nulla e ho chiuso con i calciatori.»risposi.

Un po' era vero:volevo metterci una pietra sopra con chi lavorava nel mondo del calcio.Dopo Lautaro ho cpaito che queste relazioni non fanno per me.Non voglio più avere la pausa di essere circondata da paparazzi.

«Capisco.»si limitò a dire Edo.

Venimmo tutti e tre richiamati all'attenzione,dal campanello che suonava imperterrito.Era strano,non aspettavo proprio nessuno.

«Arrivo.»dissi alzandomi e andando verso la porta.Una volta aperta,quasi non mi strozzai con il pezzo di pizza che avevo in bocca:Rafael Leao è a casa mia.«Oh,ciao Rafael,non ti aspettavo...»dissi un po' in imbarazzo.
«Mi ha invitato Edoardo,pensavo lo sapessi.»rispose ridendo.«Vieni,entra.»dissi non capendo bene cosa dovevo dirli.

Guardai Eleonora,con uno sguardo fulminante:quella ragazza era incredibile,cercavo di farmi avere appuntamenti su appuntamenti.A me però,Rafael non piaceva.Certo era molto meno sfacciato di Theo e non aveva un ego alto come la Torre Eiffel,ma comunque non avevo molta affinità con lui.

Una linea così sottile/T.HWhere stories live. Discover now