18.Chiudere

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Theo

«Ottimo tiro Theo!»mi disse il mister battendo le mani.Sorrisi,riprendendo la mia corsa e lasciando il pallone a Rejinders dietro di me.

La squadra si stava allenando bene,eravamo tornati gli stessi degli allenamenti di inizio stagione.Io c'è la mettevo tutta,dovevo dimostrare che ero ancora il Theo con cui il Milan aveva vinto lo scudetto.Ci facevamo il culo a Milanello,non era facile ma avrei resistito per il calcio.

Andai verso gli ostacoli da saltare,dove ad aspettarmi c'erano Tomori e Florenzi.Anche loro stavano dando il meglio,sopratutto perché la sera avevamo una partita importante contro l'Udinese e non potevamo permetterci di perdere.Dovevamo tornare in alto,a brillare.

«Perchè stai sorridendo?»mi domandò Florenzi scuotendo la testa.«Sono contento di come stiamo lavorando.»risposi alzando le spalle e cercando di fare nel minore tempo possibile l'esercizio.

«Non mi riferisco solo ad ora,è da un po' di giorni che sorridi come un coglione.Cosa c'è di così bello?Oggi ci siamo facendo il culo.»continuò,partendo dopo per eseguire la stessa cosa che avevo già fatto io.

Era da un po' di giorni che sorridevo perché finalmente avevo qualcuno che si preoccupava davvero per me.Bianca,mi aveva fatto riscoprire emozioni forti che avevo provato, forse,solo quando ero adolescente.Tirava fuori un lato di me,inaspettato.Io ci mettevo impegno per essere altrettanto,come era lei,ma a volte finivo solo per essere un coglione e ferirla.Mi ci ero affezionato,a lei,ai suoi occhi e alla sua presenza.Bianca era una delle persone migliori che avevo conosciuto,aveva una bontà d'animo che anche il diavolo li avrebbe invidiato.

Oltre a questo,era assolutamente bellissima.Aveva un viso che sembrava così angelico,che però ti riduceva in tentazioni,perché da quelle labbra che la caratterizzavano,non riuscivo più a stare lontano.Il suo corpo era perfetto,aveva ogni cosa al posto giusto.Le sue forme mi avevano dato una certa dipendenza e il suo sorriso era la cosa migliore di tutti.

Bianca mi era entrata nella testa,e non ne usciva più.Mi piaceva passare del tempo con lei,mi sentivo una persona migliore.Scommisi che lei,sarebbe stata capace di fare sentire meglio anche i dannati dell'inferno.
Il mattino mi svegliavo,e pensavo a lei e a come fare per vederla a tutti i costi.La sera andavo a letto e pensavo a come potevo rivederla ancora,perché non avevo mai abbastanza.

«Te lo dico dopo.»sussurai a Florenzi,notando che il mister suonò il fischietto per richiamarci.«Ragazzi per oggi basta cosi,ma sappiate che dobbiamo tirare fuori tutta la grinta per vincere questa partita.Mai mollare,ricordatevelo.»annunciò,
ponendo fine a quell'allenamento che era durato tantissimo.

Andammo tutti dentro nello spogliatoio per lavarci,sudati e stanchi morti per l'allenamento.Mentre camminavo,vidi l'ufficio di Bianca sulla destra infondo:chissà se era la in quel momento...

Improvvisamente mi venne in mente quella volta in cui,a costo di averla,l'avevamo fatto proprio nel suo ufficio.Non ero preocuppato che qualcuno ci sentisse o vedesse,a dire il vero l'idea non mi era neanche passata per la testa,considerando che ero preso dal momento e non volevo più smettere di toccarla.Il modo in cui mi chiamava,in cui anche lei mi teneva mi aveva mandato la testa in tilt.Ogni volta che diceva il mio nome,gemendo,per me era uno stimolo in più per continuare a scoparla.

Entrai nello spogliatoio,cercando di cacciare i pensieri perché sarei dovuto rimanere concentrato,Bianca avrei potuto vederla dopo.
«Theo,ma che cazzo sei per caso un ragazzino in calore?»mi chiese Rafael,indicando i miei pantaloni.

Una linea così sottile/T.HWhere stories live. Discover now