24.Ospedale

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Avevo preparato tutto il borsone con l'occorrente per la giornata che avrei passato con Theo.Ero felice di poter andare con lui alle terme,non perchè io fossi un amante delle terme,ma perché era la prima volta che passavo del tempo insieme,fuori Milano.Ormai era diventata una routine vederci nei soliti posti e mi piaceva il fatto che aveva organizzato qualcosa, soltanto per noi due.
Avevo appena ricevuto il suo messaggio,era sotto e mi stava aspettando.Presi le chiavi di casa e la mia borsa,scendendo felice e con un sorriso che sembrava essere quello di una bambina.Theo mi aspettava nella sua auto,con il cappuccio in testa,intento a guardare qualcosa sul suo cellulare.Lo salutai dal finestrino e lui mi aprì subito la portiera.

Subito,mi prese il viso per baciarmi.Mi toccò con la mano la guancia e io sorrisi fra le sue labbra,consapevole di essere davvero felice in quel momento,con lui.

«Ripreso dalla sbornia?»li domandai,ricordandoli di ieri sera.Aveva bevuto parecchio con Lucas,ma tutto sommato erano davvero divertenti insieme da ubriachi.Lucas era perfino finito a vomitare nel giardino,ma l'attimo prima saltava da tutte le parti.«Certo,pronto a questa giornata.»rispose,stampondimi ancora un altro bacio,prima di mettere in moto la macchina.

«Di che costume hai deciso di deliziarmi oggi?»mi chiese,facendomi scoppiare a ridere.«Lo scoprirai.»dissi,facendoli un occhiolino.

Alla radio,parti poi una canzone di Marracash che adoravo,Senicar,con Guè Pequeno.Alzai un po' il volume e iniziai a canticchiare a bassa voce.

«Mi piace la musica italiana .»commentò Theo,continuando a tenere gli occhi fissi sul volante.«Come hai fatto ad impare a parlarlo così bene?»li domandai curiosa.«Col tempo,credo.Ho fatto dei corsi di italiano il primo anno che ero qua,poi è venuto tutto da sè.»rispose,posizionando la sua mano sulla mia gamba mente guidava.

Guardai quella mano,che tanto mi piaceva a contrasto con la mia pelle.Era bellissimo,perché Theo mi faceva sentire sempre desiderata,anche nelle piccole cose.

«Sei preocuppato per domani?»li chiesi,riferendomi alla partita che si sarebbe tenuta contro il Borussia Dortmund,a San Siro.

«Devo dare il meglio del meglio.Ci dobbiamo impegnare tutti.»rispose sospirando.

Poi,sentii il mio telefono vibrare,iniziando a lampeggiare:era una chiamata.Guardai il display e sopra esso,compariva il nome di mio fratello.Era mattina presto,perché mi stava chiamando?

«Chri?»domandai rispondendo.«Bianca,sei a lavoro?»mi domandò con voce tremante.C'era qualcosa che non andava,lo sentivo dal suo tono di voce.

«No,dimmi che è successo?»gli chiesi velocemente.Theo di fianco a me,mi guardò confuso,cercando di capire.

«Papá ha avuto un infarto,siamo in ospedale.»

E anche il mio cuore smise di battere.

Mio padre in ospedale.

Queste parole rimbombavano come un eco nella mia testa.

«Sta bene ora,vero?»li chiesi agitata,iniziando a tremare.Theo, frenò la macchina di colpo nel sentire la mia voce così.«È ricoverato,è grave Bi,non so cosa fare,mamma continua a piangere,siamo tutti qua.»rispose mio fratello,quasi come se stesse sussurrando.

«Sto venendo,non ti preoccupare.»dissi,chiudendo velocemente la chiamata.

Rimasi in silenzio,ferma nella strada davanti a noi e con il cuore che pompava all'impazzata.

«Bianca,cosa succede?»mi domandò Theo,guardandomi.«Mio padre ha avuto un infarto,è in ospedale.»dissi ad alta voce.«Cazzo,sta bene ora?»mi domandò proccupato anche lui.

Una linea così sottile/T.HWhere stories live. Discover now