presentazioni: IL LUNEDì

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14 Novembre,
il consiglio dei docenti si sarebbe tenuto dopo le lezioni, fortunatamente i fatti di questa storia avvengono in un artistico il quale orario scolastico degli studenti va dalle 8 alle 15, o 16 se parliamo di studenti del triennio, dunque la pausa pranzo è alle 13: sia agli insegnanti che agli studenti vengono dati 30 minuti per uscire dalla scuola e mangiare il pranzo, tuttavia gli studenti una volta usciti alle 13 non potevano più rientrare se non mezz'ora dopo, al riprendere delle lezioni, gli insegnanti invece potevano entrare e uscire quando volevano durante quella mezz'ora.
Poteva succedere di tutto all'insaputa degli studenti in quella "brevissima" mezz'ora...e quando dico di tutto, intendo davvero di tutto.

5:00 sveglia sgradevole, il lunedì mattina è il momento della settimana in cui ti chiedi per quale motivo sei venuto al mondo, è il momento in cui ti vengono in mente dubbi esistenziali vari. Nel caso di Ignazio: "perchè faccio il professore di storia dell'arte?" , veramente la risposta era chiara nei meandri del suo nucleo cervicale ma il lunedì mattina siamo tutti storditi come la merda.
Ignazio era un bravo professore, perchè la storia dell'arte lo appassionava immensamente, era amato dagli studenti, era molto empatico e gentile nei loro confronti, ci scherzava anche. Una sua caratteristica era la parlata veloce ma stranamente comprensibile e chiara ma soprattutto la scelta dello stesso identico outfit che però, cambiava colore ogni giorno.
il suo armadio era costituito da una marea di capi, tutti identici ma di colore diverso dunque, si piaceva vestito in quel modo, gli dava un'aria professionale, "seria" e anche elegante ma solo ai suoi occhi. il suo codino costituito soprattutto da capelli ricci completava il suo look assieme alla sua misera barba, che però gli dava un certo fascino.

6:30 era già vestito, ''pettinato'' e con lo zaino in spalla, pronto per un lungo viaggio verso la scuola per poi passare gran parte della sua giornata a lavoro, quel giorno sarebbe stato uno dei più stressanti di tutta la settimana ma non si sarebbe fatto influenzare dagli avvenimenti circostanti, avrebbe cercato in tutti i modi di restare positivo e di non mostrare la sua frustrazione agli studenti, forse motivo principale per il quale andava a scuola, ovviamente non prima di..vabbè a lui ci arriviamo dopo.

7:40 era già a scuola e come da routine si mise a salutare pure i sassi e a sistemare le ultime minchiate di scuola,  per poi
alle 8:20 cominciare le lezioni.
torniamo un attimo indietro nel tempo adesso.

6:00 lunedì mattina, il momento più stramerdoso di tutta la settimana, l'unica cosa che aiuta Mariano a sfogarsi è scolpire nelle ore buche, volendo anche durante le lezioni però è più piacevole per lui picchiettare l'argilla con i pollici da solo, senza dover prestare attenzione agli studenti: rumorosi, chiacchieroni, viziati e rincoglioniti studenti, ai quali però vuole stranamente bene. Ogni mattina è la stessa storia:
si alza dal letto con la voglia di vivere sotto terra, fa una velocissima sosta in bagno ma una lunghissima sosta davanti lo specchio, per sistemare la sua folta barba simile a quella del nonno di Heidi, l'unica differenza è che lui l'ha nera, contempla i suoi occhi azzurri per altri 10 minuti, si veste con i vestiti preparati la sera prima (solitamente un maglione, dei cargo da pescivendolo e un cappotto, ah e la coppola) e fa colazione con le poche cose che trova in dispensa che gli ricordano che il giorno dopo deve fare la spesa, cosa che si scorda sempre alla fine, gli ritorna in mente solo quando la dispensa diventa completamente vuota e le uniche cose che impediscono a quella di fare l'eco sono i contenitori privi di cibo.
alle 7:00 ha già la coppola appoggiata al capo e solo una bretella dello zaino in spalla pronto a stare immobile nel traffico per un'ora per poi arrivare in ritardo di 15 minuti in ritardo alle lezioni, dopo aver illuso i suoi studenti che erano ormai convinti che avrebbero passato 3 ore a fare confusione all'interno del laboratorio di scultura.

Ormai entrambi i nostri protagonisti erano arrivati a scuola, come sempre, uno in anticipo almeno di 20 minuti e l'altro in ritardo di 15 minuti
Un'altra cosa che li distingueva era che Mariano era nuovo, lo avevano trasferito da un artistico ad un altro,
era abituato a questi cambiamenti, non si era mai trovato in difficoltà per quanto riguardava la socialità, già dopo un anno in quella scuola conosceva e veniva apprezzato dalla maggior parte del corpo docenti.
Dall'altra parte Ignazio era in quella scuola ormai da anni, conosceva e probabilmente veniva altrettanto apprezzato dai docenti, ma non era un tipo socievole, sicuramente cercava di essere gentile e disponibile ma era molto riservato, con i colleghi parlava esclusivamente di lavoro, in generale non lo garbava che gli altri conoscessero i fatti suoi, forse anche per questo al posto di un cellulare possedeva un nokia, grande quanto la metà della sua mano.

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⏰ Last updated: Dec 19, 2023 ⏰

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