28.La mia ragazza

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Theo

Calciai un'altra punizione,centrando in pieno il palo.Non ne stavo azzeccando nemmeno una da tutto il giorno.Gli allenamenti erano pesanti il mattino,ma io non ci provavo nemmeno a metterci un po' d'impegno.Ero nervoso,agitato e l'unica cosa che volevo fare era prendere a calci il pallone,ma anche lui sembrava andare nella direzione opposta alla mia.La partita contro la Salernitana si avvicinava ed io non ero al massimo della forma.Gli altri si stavano allenando in gruppo,io preferivo farlo da solo.Ero totalmente disconnesso dal campo,e avevo paura che potesse succedere anche durante la partita,dove avevamo bisogno di ottenere quei 3 punti sua classifica.

Dopo essere venuto a conoscenza del gesto di Rafael,mi ero sentito tradito.
Non era un semplice compagno per me,sopratutto dopo la partenza di Samuel due anni prima.Rafa mi era stato vicino nel mio periodo no,in quello di crisi,in quello che sembrava essere quasi d'oro.Faticavo a credere che mi avesse fatto una cosa simile,sopratutto una persoma che consideravo come un fratello.

Eravamo amici,uscivamo insieme e lui in primis,mi aveva aiutato con Bianca:aveva finto per tutto il tempo?
Non solo aveva l'aveva baciata,ma li aveva ammesso che li era piaciuto e che non si era pentito del bacio.Che razza di amico avrebbe fatto una cosa simile?Mi dispiaceva sopratutto per me e Bianca,perché tra noi le cose stavano finalmente funzionando.
Sembrava quasi come se avessimo trovato il nostro equilibrio come coppia,ma Rafael aveva risvegliato in me,le vecchie paure,le vecchie angoscie.

Tutto questo si sarebbe indubbiamente ripercosso sulla squadra.Quando ci sono problemi interni,ne risentono sempre tutti.

«Theo puoi venire un attimo?»mi domandò il mister,facendomi segno di raggiungerlo.Corsi nella sua direzione,ascoltando quello che aveva da dirmi.«Non sei in forma,non stai bene?»mi domandò subito,forse preoccupato che ci potessero essere altri infortuni.

«Sto bene,mister.»

Anche con Pioli avevano dei problemi,in particolar modo,io avevo di problemi.Non riuscivo più a vederlo con gli occhi di prima,per me tante sconfitte erano tutte causa sua e non me ne davo pace.Fin quando però non sarebbero arrivate notizie ufficiali,dovevamo lavorare duro e mantenere la pazienza.

«Non ti vedo concentrato,sei sicuro che qualcosa non va?»domandò ancora,con più insistenza.«Siamo usciti dalla Champions,questo non va.»dissi cercando di trovare una scusa,che nascondeva il mio vero malumore.

Mi era dispiaciuto essere uscito dal girone,ma sapevo che in quel momento non ci meritavamo di essere la.L'Europa League,invece, ci avrebbe aiutato a ristabilire gli equilibri del nostro gioco.

«Lo so,ma dobbiamo cercare di impegnarci al massimo.Sia io,che voi.»

Annuii,tornando in campo e riprendendo a calciare il pallone.Dopo qualche minuto,vidi Olivier avvicinarsi a me.

«Theo,tutto bene?»mi domandò,iniziando anche lui a tirare il pallone.«Sto bene,smettetela di chiedermelo.»risposi freddo.Non volevo parlare con nessuno,seppur Olivier in primis mi era sempre stato vicino, come un fratello maggiore.

«Come vuoi tu.»disse annuendo.Mi conosceva,quando c'era qualcosa che non andava lui lo capiva subito e sapeva che dovevo essere lasciato in pace.«Rafael ancora non è arrivato?»gli chiesi,ansioso di poter parlare anche con lui.

«È arrivato ora,si sta cambiando.»disse Oli,guardandomi.

Senza dire nulla,decisi di partire spedito verso lo spogliatoio.Ero incazzato,nervoso e tutto per colpa sua.Avevo litigato con Bianca,per una cazzata sua.

Una linea così sottile/T.HWhere stories live. Discover now