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MOLLICCIO
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"Essere un mago è più che usare la magia"

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"Essere un mago è più che usare la magia". Il professor Lupin iniziò a guardarci senza alcuna espressione. "Ci vuole molto coraggio e autocontrollo per praticare magia e crearla, proprio come state facendo tutti voi".

"Ci spiegherà davvero cosa significa essere un mago?" una voce del gruppo Serpeverde borbottò con un tono beffardo, ottenendo un sacco di brutti sguardi dai Grifondoro.

"Questo è esattamente l'argomento di oggi. Coraggio e autocontrollo. E, riuscite a pensare a un modo migliore per trovare coraggio e autocontrollo che affrontare la vostra più grande paura?"

L'intera aula era mortalmente silenziosa.

Affrontarla? Proprio qui di fronte a tutte queste... persone? Non sono interessata.

"Dai, per favore. Seguitemi." dice Lupin uscendo dalla stanza.
Tutti i Grifondoro si alzarono rapidamente con un grande sorriso sui loro volti. Mi volsi verso il resto delle persone della mia casa e vidi le loro facce da non-voglio-più-vivere o sono-troppo-bravo-per-essere-qui.

Senza aspettare nessuno di loro, presonle mie cose e camminai veloce per non perdere Lupin dalla mia vista.
"Ehi, Arambella." Ho sentito uno dei ragazzi di Grifondoro chiamarmi. "Anche quella stronza di tua madre sta cercando di fuggire da Azkaban? O i geni dei Piton sono troppo lenti per farla anche solo pensare?"

Eccoci di nuovo. La situazione di Sirius Black. L'ho guardato con la faccia da stronza più grande di sempre.
"Oh quanto sei fottutamente originale. Forse puoi cercare di non ripetere la stessa fottuta battuta che i tuoi amici mi hanno già detto due volte".

Come ogni singolo giorno da quando sono arrivata a Hogwarts, i Grifondoro hanno deciso di disturbarmi.

"Come ci si sente a sapere che non solo appartieni alla casa più odiata di Hogwarts, ma sei anche la nipote del professore più odiato di tutti i tempi?"

Decisi di ignorarlo quando vidi che Lupin stava aprendo la porta della stanza del personale, principalmente, perché non volevo causare problemi durante la mia lezione preferita. Non c'era nessuno al suo interno, solo un vecchio tavolo di fronte a enormi finestre e un vecchio brutto armadio grigio.

Oh merda, sapevo cosa stava per succedere.

Un rumore strano, come qualcosa che prendeva a pugni la porta dell'armadio, poteva essere sentito dall'interno. Il professore si fermò di fronte e guardò tutti noi con il suo solito sorriso gentile. Deve essere uno dei pochi Grifondoro che mi sono piaciuti.

"Okay, qualcuno sa cosa potrebbe esserci qui dentro?" iniziò, indicando il mobile.

Tutti rimasero in silenzio. Ovviamente sapevamo tutti cosa c'era dentro (abbiamo dovuto studiare i mollicci al terzo anno con il fastidioso professor Quirrell) ma nessuno voleva sembrare che gli importasse così tanto o vantarsi di essere un so-tutto-io.

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⏰ Last updated: Mar 14 ⏰

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