CAPITOLO 5

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L'ennesimo punto cieco

Nella mattina del 25 novembre, il vento impetuoso e la pioggia violenta si alternavano, ma l'abitudine che caratterizzava quelle strade rimaneva costante, senza alcuna variazione nel suo monotono movimento.

Così, come ogni giorno, il mercato venne allestito. Il signor Owen iniziò a sfornare le prime pagnotte del giorno, mentre padre Isaac, sulla soglia della chiesa, attendeva i primi fedeli. Tutto era identico al giorno precedente, così come le donne che, dopo aver fatto la spesa al mercato e svolto i lavori domestici, si riunivano nel circolo di Madame Baker, un edificio a due piani situato in un quartiere vicino al parco. Dopo essersi aggiornate sulle ultime "novità" che potevano interessarle o meno, alcune di loro si ritiravano in tempo per accogliere i figli all'uscita dalla scuola o per completare gli ultimi compiti rimasti. Il pomeriggio era animato e vivace, con le strade piene di bambini e famiglie che rientravano a casa solo all'ora di cena. Poi arrivava la sera, tranquilla e serena, nonostante la tempesta che con il suo ritmo enigmatico trascinava tutto nell'oscurità e nel sonno. Tutto era immobile e così fu anche l'inizio di quella giornata in stazione.

***

La detective camminava con i tacchi che battevano sul pavimento mentre osservava attentamente la mappa ideata dall'ispettore, facendo girare la penna tra le dita, posizionata vicino al suo viso. Era arrivata di prima mattina insieme all'ispettore, correndo verso l'ingresso per cercare di non bagnarsi, ma il tentativo fu inutile. Nonostante l'ombrello nero, la pioggia le era scivolata sui capelli e sui vestiti. Ma Benjamin, nelle stesse condizioni, si affrettò a trovare una soluzione vicino a una stufa a legna. 

Le pose gentilmente una coperta sulle spalle e si offrì di andare a prendere dei vestiti asciutti, direttamente dalla residenza di Miss Mary, nonostante la ragazza avesse insistito che non era necessario. Nonostante ciò, lui partì e tornò immediatamente dopo. Lei sorrise, incerta su come ringraziarlo per quel gesto così gentile, ma lui le disse che il suo sorriso e la promessa di ritrovare l'amica erano più che sufficienti.

Dopo essersi asciugati, iniziarono a lavorare, a indagare e ad analizzare documenti su documenti. Fecero una pausa verso l'ora di pranzo, ascoltando un disco Jazz prodotto dal grammofono, cercando di sciogliere la tensione di quelle pagine che stavano ingiallendo.

- Il genere Jazz è appena nato in America. Come avete ottenuto uno di questi dischi? - chiese la ragazza, indicando con lo sguardo il disco che girava. 

- Me l'ha regalato un amico che vive in America - rispose l'ispettore - All'inizio ero scettico, ma è un ritmo che mi ha catturato fin dalle prime note.

- In quale città vive questo vostro amico? - domandò la detective mentre addentava un sandwich preparato in tutta fretta.

- Credo - rispose Benjamin, facendo una breve pausa per cercare di ricordare - New York -

Per la prima volta, l'investigatrice pose domande che non riguardavano il caso. L'ispettore fu piacevolmente sorpreso dalla curiosità e dall'attenzione ai dettagli della ragazza, dalla sua simpatia e dalla sua eloquenza. Durante il pranzo, continuarono a chiacchierare, con Loren che faceva molte domande, soprattutto chiedendosi del perché ci fosse solo un uomo in quella stazione, considerando che la cittadina aveva mille abitanti e non poteva essere gestita da una sola persona. Il sovrintendente ribadì che Spellmount era tranquilla e che la sua presenza era sufficiente a gestire tutte le questioni della comunità.

Dopo il pasto, tornarono al lavoro in silenzio, affrontando una pila di documenti irrisolti. Dopo la terza tazza di caffè, l'ispettore si appoggiò stanco sulla scrivania, mentre l'investigatrice si sedette per terra, concentrata sulla mappa che mostrava i punti da risolvere. Aveva avuto modo di esaminarli la mattina precedente, mentre Benjamin si riposava a casa.

L'enigma della Bestia - Il caso della Bella scomparsaWhere stories live. Discover now