Who's Afraid of Little Old Me?

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So I leap from the gallows and I levitate down your street
Crash the party like a record scratch as I scream
"Who's afraid of little old me?"
You should be

Quindi salto dal patibolo e levito lungo la tua strada
Rovino la festa come un graffio su un vinile mentre urlo
"Chi ha paura della cara e vecchia me?"
Tu dovresti averne
(Taylor Swift, Who's Afraid of Little Old Me?, 2024)

Ne ho paura anche io.

Per questo le evito,
mi terrorizzano.

Fa paura quanto siano intense
e totalizzanti.

Fa paura quanto mi portino a fregarmene
di regole, leggi, promesse, lealtà, verità e rispetto,
quando si tratta di te.

Di noi.

Mi avvolgono in una nebbia grigia
che rende tutto uguale.

Male o bene,
sbagliato o giusto,
niente di tutto quello esiste.

Esisti solo tu,
luminoso come il Sole,
bello come il David di Michelangelo.

Esisti solo tu,
le tue labbra,
la tua pelle,
le tue braccia avvolte intorno a me.

Fa paura sapere che mi fido di te
tanto come prima, nonostante tutto.

Mi fido di te al punto che ti seguirei
a occhi chiusi, guidata solo dalla tua voce.

E fa paura.

Fa paura perché fidarmi si è rivelata una scelta sbagliata,
ogni. singola. volta.

Ma di chi altro dovrei fidarmi, se non di te?

Di te, che ami l'oscurità più nera;
Di te, che ami la più violenta delle tempeste;
Di te, che ami il più selvaggio dei tornadi;
Di te, che ami ciò che ti fa paura, ciò che potrebbe distriggerti.

Di chi, se non te?

Se non te, che non ti sei mai tirato indietro nei momenti difficili e spaventosi.

Fanno paura, le emozioni ribelli.

Imprevedibili,
intense,
indipendenti;
non puoi domarle,
solo sperare
che al loro passaggio non radano
ogni cosa al suolo.

Trovarsi a esserne la causa,
l'oggetto,
deve essere stato terrificante quanto esserne la fonte.

Ma le hai amate.

Hai amato il grigio,
la non distinzione.

Hai amato la distruzione di tutto
per te e per noi.

Tu tra tutti sei
chi ha sperimentato la violenza e la crudeltà a pieno
ma sei rimasto in favore di un amore con cui non sei d'accordo
e che al tempo stesso non riesci ad allontanare davvero.

Mi chiedo il perché.

Tu non sei grigio,
non lo sei affatto.

Sei uno dei bianchi più puri e luminosi che esistano,
ma ti sei lasciato avvolgere dal grigio.

Mi chiedo il perché,
continuo a non conoscere la risposta a questa domanda.

Perché, perché, perché.

Sei un gomitolo di nodi che non riesco a sciogliere,
un puzzle che non riesco a completare.

Probabilmente è perché sono così visceralmente levata a te, così irrimediabilmente innamorata del mio nome pronunciato dalla tua voce, così inevitabilmente tua da non avere la capacità di mettere insieme i pezzi che mi dai e capire per quale motivo sceglieresti il grigio, anziché il bianco.

Non chiamarmi,
non farlo,
non è il momento giusto per rivedere le stelle.

Dacci una speranza,
credi in te,
in noi.

Credi in me,
che sto lavorando non solo per me,
ma in piccolissima parte anche per noi,
per poterci dare un futuro in cui le emozioni non sono cavalli imbizzarriti,
ma domestici gatti in cerca di coccole.

Non chiamarmi,
sai bene quanto me che distruggeremmo
ciò che abbiamo costruito in questi mesi
che è ancora troppo fragile per poter
sopportare noi, il nostro ecosistema.

Ma dacci una speranza,
per quell'Amore che provi.

Prova la Rabbia e prova la Paura,
ma ricorda l'Amore.

Ti prego, ti prego, ti prego.

Ricorda l'Amore,
dacci una speranza nel futuro.

Non voglio credere
che la Paura e la Rabbia possano avere la meglio
e farti desiderare di non parlarmi mai più.

Farebbe male quanto sale sulle ferite,
quanto caldo sulle bruciature,
quanto una pugnalata nello stomaco.

Non chiamarmi,
ma in onor del vero,
mi hai amata anche nel grigio,
mi hai amata nella paura anche se non avresti dovuto averne.

Credi in noi,
in un futuro,
che sia lontano o prossimo.

Non bloccando la tua vita,
non ti sto chiedendo di mettere in stallo te stessa per noi,
non lo farei mai.

Ti chiedo solo di lasciare uno spiraglio
nella porta del tuo cuore.

Uno spiraglio,
sufficiente per farmi passare
a un certo punto.

Non chiamare, Amore Mio.

Lasciamo che siano versi
e parole
a parlare per noi.

Sai quanto vorrei sentire la tua voce,
sai quanto voglio te.

Ma lasciamo che siano versi
e parole
a parlare per noi.

Permettiamoci di guarire.
Permettiti di aver Paura.
Permettiti di provare Rabbia.

Ma non smettere di credere nell'Amore,
ché non l'hai fatto nei momenti peggiori
senza paura e con coraggio.

The Tortured Poets Department: The AnthologyWhere stories live. Discover now