Il Signor Mino Tauro

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Il signor Mino Tauro teneva 'e ccorna, ma suo padre Minosse le teneva grosse grosse. Creta, isola del mar Mediterraneo, la quinta per estensione dopo Sicilia, Sardegna, Cipro e Corsica. Capitale: Candia, prefisso: 2821, piatto tipico: Cret con la nutella. È in questo luogo che in piena età del bronzo si sviluppa la civiltà minoica, in riferimento al leggendario re Minosse. Come i minoici chiamassero loro stessi non è stato mai scoperto. Questo nome gli è stato appioppato dagli studiosi, e, per intenderci, è come se fra 5000 mila anni, scavando, gli archeologi del futuro trovassero un giornale degli anni 70' e vedendo in prima pagina Giulio Andreotti in qualità di Presidente del Consiglio chiamassero noi Andreottoli. Magari a quelli gli stava sul kaiz. Anzi, gli stava abbondantemente sul kaiz. Ma riavvolgiamo i titoli di coda e ripartiamo dall'inizio. La famiglia di Minosse, oltre ai titoli e i piccioli, aveva anche la buona abitudine di tramandarsi pure le corna. Già suo padre Asterione, sposato con la bella Europa (principessa di Tiro, città costiera del Libano), teneva più corna lui che un secchio di lumache, o come diciamo più precisamente dalle mie parti: "tiene più corna di un cato di babbaluci". Non è per spezzare una lancia in favore di Asterione, ma c'è da dire che gli promisero in matrimonio una fanciulla illibata e invece tirarono un pacco grosso quanto una casa. Per carità, nemmeno colpa di Europa è, che poverina cadde vittima di un agguato. Il responsabile di generazioni di cornuti come al solito chiamasi Zeus. Quella sua per le donne era una vera e propria ossessione, forse colpa di traumi infantili perché suo padre Crono si mangiò tutti i suoi fratelli e per poco non si mangiava pure lui. E giusto a causa di questa ossessione da ragazzino rischiò pure di diventare cieco perché stava tutto il giorno a fare entra ed esci dal bagno: tirava saette e faceva pugnette, posava saette e faceva pugnette... così, tutta la giornata. E datosi che il suo hobby preferito era fare il guardone, un giorno si imbatté nella bella Europa che stava al mare insieme alle ancelle. A Zeus a quel punto gli partì la testa al cacio e chiamò Hermes -che a scanso del nome figo è quello più disgraziato perché il suo ruolo è fare il postino per conto degli dei- ordinandogli di guidare i buoi del padre di Europa dove ci stavano le femmine. In men che non si dica il Dongiovanni De La Puñettas si trasformò in un bellissimo toro bianco, fiondandosi all'attacco senza mezzi termini: «E magnati ste olive, so' greche...». Ipnotizzata dal savoir-faire di Zeus, Europa sale sul dorso del magnifico bovino e commette la più grande fesseria della vita sua, perché quello ingrana la prima e parte tipo Tano Ballarò ai tempi delle corse clandestine con l'Ape 50. Tanti auguri e tre figli maschi uno appresso all'altro: Serpedonte, Radamanto e Minosse. Dici, ma minosse non era figlio di quell'altro? Già, Asterione oltre che cornuto pure malaminkiata perché sposa Europa e si accolla i tre figli di Zues. Passano gli anni, Asterione caput e Minosse diventa re. Manco il tempo di metterci mani e già si fa schifiare perché mette tasse su tasse e taglia il reddito di cittadinanza dell'epoca. I suoi sudditi vanno su tutte le furie e insorgono in una rivolta. "Cretesi vabbè," dicono giustamente, «ma cretini perché?!». La situazione tracolla, lo Spread sale, i politici già parlano del ponte Messina Reggio Calabria. Non c'è tempo, è il re e deve trovare una soluzione, Minosse. Pensa, si scervella, e, per la serie "chiù longa è la pensata, chiù grossa è la minchiata", partorisce la genialata: "pregherò il dio Poseidone di donarmi un toro da dare alla popolazione, così i miei sudditi si calmeranno!".
"Un toro?", si chiede Poseidone, "Ma allora vero cretino è..."
Comunque, per non sapere né leggere né scrivere acchiappa un toro bianco e glielo da. Sembra che tutto stia per volgere al termine ma a Minosse viene un'altra idea (e abbiamo capito che Minosse meno pensa e meglio è). "Perché gli devo dare il toro bianco a loro? Il toro bianco, che è bello, me lo tengo io, e a loro do un altro toro". Ora, non è tanto per il toro, perché già fra migranti, ONG, porti chiusi e porti aperti, Posiedone che è dio del mare già ha la testa quanto un pallone; ma dopo tanta gentilezza, e cercagli un toro bianco che già è difficile, e vagli a trovare un toro a mare che non è che ce ne siano tanti, essere preso pure per il kul, arriva il momento che anche i santi si tolgono l'aureola e se la pestano sotto i piedi. La vendetta è atroce e immediata. Poseidone da un colpo di bacchetta magica e fa innamorare Pasifae, moglie di Minosse del toro. Fra i due scoppia una passione travolgente, un amore proibito mentre vivono tutti e tre sotto lo stesso tetto. Per nove mesi tutto tace, poi arriva il momento che il re di Creta abbia un erede. E proprio il giorno che Mino Tauro viene al mondo, Minosse capisce un'importante lezione: il toro tiene 'e ccorn, ma lui di più. 

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⏰ Last updated: May 01 ⏰

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