CAPITOLO 10

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Sangue nella foresta

Allora era solo follia? pensò.

Loren socchiuse gli occhi un momento, riflettendo su cosa fare. Doveva davvero credere a quell'uomo che, dall'altra parte della scrivania, sembrava soffrire così tanto? Se stava recitando, sarebbe stato un attore degno di teatro, ma non paragonabile al personaggio interpretato dal Lord Charles, poiché per quest'ultimo quella personalità era parte integrante di lui, mentre per l'altro sarebbe stata solo una pericolosa abilità. Eppure, guardandolo, come poteva non credergli? Nulla e nessuno faceva pensare che le stesse mentendo, né la sua espressione né i suoi gesti.

Loren era stata attentissima a osservare ogni minima reazione di Henry. Con la testa tra le mani, il giovane fissava la scrivania senza mai alzare lo sguardo verso la donna di fronte a lui. Era completamente perso nei suoi pensieri e nei rimpianti per azioni passate che non poteva più cambiare. Non si mosse nemmeno quando la porta si aprì, rivelando un giovane visibilmente sconvolto. Hunter guardava la detective, ma non proferiva parola. La bocca socchiusa e gli occhi spenti e persi. Il suo volto era teso, terrorizzato da qualcosa che aveva visto in precedenza. Loren si alzò di scatto, correndo verso di lui.

- Hunter, cosa è successo? – chiese, poggiando una mano sulla sua spalla. Una lacrima solitaria solcò il volto del ragazzo, mentre le sue labbra iniziarono a tremare.

- Il signor Ellis – rispose a stento – è morto –.

***

 In un sentiero lontano dal centro abitato, un uomo giaceva morto su un mucchio di terra coperto da foglie bagnate e rami secchi, il suo corpo avvolto da un lenzuolo. Un gruppo di persone si era radunato intorno al cadavere, mantenendo una certa distanza. Alcuni guardavano di spalle, cercando di evitare l'immonda vista, mentre altri erano pallidi e commossi.

Benjamin, sconvolto dalla scena, era appoggiato ad un albero con lo sguardo perso nel vuoto. La presenza della detective creò una certa agitazione, soprattutto quando ella manifestò l'intenzione di avvicinarsi al corpo per esaminarlo. Un uomo si precipitò su di lei, sbarrandole la strada.

- Credetemi – iniziò a dire con una voce flebile – e meglio che non vediate –. 

La detective gli lanciò appena uno sguardo, continuando imperturbabile la sua camminata verso l'uomo morto, mentre Leroy ed Hunter si fermarono insieme agli altri. Loren si chinò su quel corpo coperto. Mentre cercava di afferrare il lenzuolo, i pochi rimasti a guardare si voltarono, lasciandola sola a contemplare quell'orrore. Gli occhi spalancati ancora pieni di terrore, le labbra socchiuse, ancora ferme nell'intento di urlare, e la barba biondissima, ormai colorata di un rosso intenso.

L'investigatrice abbassò subito il lenzuolo, alzandosi di scatto. Oltre al viso che era sufficiente a spaventare anche i più sensibili, tutto ciò che seguiva non poteva essere guardato. Già dal collo, Loren provò quel senso di disgusto che la separava dagli altri. Una parte di carne strappata con violenza, trattenuta a stento sul collo. Intravide che quella brutale ferita si estendeva anche ad altre parti del corpo, ma aveva abbassato il tessuto troppo in fretta per riuscire a identificare la zona precisa.

Con un colpo di tosse, attirò l'attenzione di alcuni che si girarono spaventati. La ragazza si fece da parte, lasciando che il cadavere venisse portato altrove, nella sala post-mortem dove si sarebbe recata in seguito. Solo due uomini, però, ebbero il coraggio di avvicinarsi, di prenderlo per le spalle e per le caviglie, e di posarlo su un carretto.

La detective osservò attentamente il sollevamento di quell'orrore, concentrandosi sulla parte adiacente. Solo la parte inferiore del corpo era coperta di sangue, mentre la parte circostante era completamente priva e mostrava magnificamente i colori della terra, sfumati dai toni dell'inverno.

L'enigma della Bestia - Il caso della Bella scomparsaWhere stories live. Discover now