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"Ha richiamato l'agenzia!" disse Loredana dalla cucina. Andrea guardava distrattamente la televisione. Si ridestò d'improvviso, come colpito da un secchio d'acqua ghiacciata.
"E cosa vogliono? Ripropinarci l'ennesimo inguardabile appartamento vista parcheggio dei camion, uscita autostrada. Non capisco proprio perchè ti ostini a parlarci." Riprese fiato, ma solo per ricominciare. "E' evidente da un miglio che sono degli incompetenti. Penso che, da quando hanno aperto, abbiano venduto solo due garage."
"Hai finito di brontolare? Non sono incompetenti. Forse siamo noi ad avere troppe pretese. Te lo sei mai chiesto?"
"Pretese?"
"Pretese! Si, proprio pretese. Ti ostini a volere una casa, meglio se villetta, in una zona bella come quella sotto le colline, e con un bel giardino. da farci poco, meglio, nulla. E cosa offriamo noi? duecentocinquantamila euro, massimo dueeottanta. Se non fosse che hanno aperto da poco l'agenzia ci avrebbero mandati al gas dal quel dì. ... Mi sto convincendo che non vuoi lasciare questa casa. La casa della nonna!"
Andrea bofonchiò tra se e se, senza togliere gli occhi dallo schermo televisivo.
Sempre con questa casa della nonna! Non è vero che non voglio lasciare la casa della nonna. Ma è pur sempre la casa della mia nonna e ci ho passato un sacco di tempo quando ero piccolo. Che ne sa di cosa voglio fare! Se ho detto si cambia, vuol dire che voglio cambiare. E' colpa di quei due cani dell'agenzia, che non ci trovano nulla di buono.
Si riprese e cercò di riallacciare il discorso. "E cosa vogliono quelli dell'agenzia?"
"Mi chiedevano se si poteva passare da loro domani. Hanno qualcosa da farci vedere. Avrebbero detto alle sei in agenzia."
A bassa voce, tra se e se "Per farci vedere un interrato, altezza raccordo!!"
"Hai detto qualcosa?"
"No, no. Va bene alle sei."
Sulla porta della cucina apparve Luca. Con i suoi nove anni, era sempre sudicio, come avesse una calamita capace di attrarre lo sporco. Scompigliato e bagnato su gran parte della maglietta, fissava concentrato la mamma.
Loredana lo guardò con amore. "Dimmi Luca. Che c'è?"
"Domani vado da Gerardo."
"Temo di no. Io e il babbo dobbiamo andare a vedere una casa nuova. Non possiamo venirti a prendere da Gerardo. Facciamo un altro giorno."
"Una casa nuova?"
"Si Luca. Ne abbiamo già parlato."
"Ma non mi avevi più detto nulla."
"Se ne è parlato l'altro giorno, quando tornai da vederne una."
"Ma poi non ne abbiamo più parlato!" La voce era rotta dalla preoccupazione.
"Ma non se ne può parlare ogni giorno. Comunque domani ne riparliamo, va bene, amore?"
Luca guardò la mamma con aria supplichevole, capendo che avrebbe fatto ben poco per far cambiare idea ai genitori.
"Giorgio e Anna dove sono?"
Luca, ormai diretto verso la televisione, pronto a convincere il padre a cambiare canale, si voltò. "Non lo so. Forse in camera?"
"Li puoi chiamare? E' quasi pronta la cena."

Alle cinque cinque e mezzo, Loredana e Andrea scesero a prendere la macchina. Con il traffico che c'era ci sarebbe voluto più di trenta minuti per arrivare dall'agente immobiliare.
"Hai fatto tardi a posta!"
"Ma che dici!" consapevole che tutti i torni la moglie non l'aveva.
"Lo sai benissimo che ci sono i lavori in mezza città e c'è una grande confusione. C'è anche lo sciopero dei bus. Speriamo di arrivare con solo venti minuti di ritardo!" Il tono era palesemente irritato.
"Arriveremo in tempo." ancora consapevole di mentire. "E comunque non avranno da dirci molto di interessante!"
Il traffico scorreva melmoso, lento e impantanato. Le lancette invece scorrevano senza sentire il traffico e alle sei erano ancora lontani dal luogo dell'appuntamento.
"Chiamo per dire che siamo in ritardo." E senza attendere repliche, tirò fuori il telefono dalla borsa e cercò il numero dell'agente immobiliare.
"Pronto. Sono Ginetti. ... Siamo un pò in ritardo .... c'è molto traffico ... già ... è vero ... ci aspetta? Spero per le sei e mezzo ....va bene .... a tra poco."
"Che ha detto?" chiese Andrea in modo distratto, per nulla impegnato a cercare strade alternative.
"Che ci aspetta"
Ci vollero altri venti minuti per arrivare e altrettanti per trovare posto per la macchina. Entrarono nello studio dell'agente immobiliare a un quarto alle sette.
"Buonasera signori Ginetti. La città oggi è un infermo."
Andrea tese la mano e risposte in modo sciatto "buonasera. E' proprio vero."
Loredana cercò di attutire l'indisposizione del marito. "Buonasera signor Colle. E' proprio vero che c'è una gran confusione. Come aprono due cantieri sembra che scoppi la guerra. Allora ci sono novità?"
"Venite, sediamoci. Qualcosa di nuovo ho. Come ben sapete avete necessità.. " mentre pensava pretese "... non semplici da conciliare. La zona che stiamo osservando è tra le più belle della città. I metri quadri sono tanti e la richiesta del giardino fa lievitare il prezzo. Sono poche le case con il giardino in questa zona. Comunque, vi faccio vedere le ultime cose che abbiamo per le mani."
Sistemò il tavolo, impilando fogli e fascicoli per posarli sul mobile a fianco della scrivania. A tavolo pulito, prese dal cassetto un fascicolo con sopra scritto "Ginetti". Lo aprì e distese sul tavolo delle foto.
"Questa è una bella casa. 120 metri quadri. La zona non è proprio quella che volete voi ma è poco distante ed è sempre bella." Puntando il dito sulla carta della città appesa dietro di lui.
Loredana avvertì Andrea che si irrigidiva.
"Il giardino è piccolo ma molto curato. Ci sono un pò di lavori da fare, ma non la definirei una ristrutturazione pesante. Chiedono trecentoventi mila."
Andrea si sistemò sulla sedia, segno di disagio. Loredana colse il messaggio. Non voleva assistere alle solite scene nervose del marito.
"Signor Colle, mi pare una bella casa, ma nel prezzo e nella zona non è per noi." E fece una largo sorriso con il quale cercò comprensione dall'agente.
"Capisco signora." L'agente, non sconfitto, tirò fuori altre foto. Restarono sul tavolo qualche minuto e ritornarono immediatamente nel fascicolo.
Altre ancora, rapidamente bocciate.
"Signori, non ho altro da farvi vedere..."
Loredana teneva lo sguardo sul tavolo, affranta dall'implacabile giudizio del marito. Dal fascicolo spuntavano altre foto che Colle non aveva mostrato. Una villa in un bel paro verde.
Le venne automatico, dallo stomaco, nella speranza che ci fosse un'altra casa da vedere.
"E quelle foto? Non ce le ha fatte vedere!"
"Queste?" Colle apparve impreparato. "Ma veramente .... non so come sono finite qui ... non credo che vi possa interessare ..."
"Proviamo!" senza che finisse Loredana e con una mano facendo risedere Andrea, già pronto a tornare a casa.

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⏰ Last updated: Jul 16, 2015 ⏰

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