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Erano le sette di sabato mattina, e come tutti i sabato mattina, Harry riposava placido sul suo letto di mogano intarsiato, piccolo regalo che si era concesso per il suo compleanno l'anno precedente.

Fuori il sole iniziava timidamente a risvegliarsi, facendo così scaldare l'aria ancora umida e fresca dell'alba appena passata.

Sul piccolo vialetto in pietra che conduceva alla porta di casa Styles, il giovane Timothy camminava svelto, per poi adagiare la copia del giornale locale sull'uscio, accanto alla bottiglia di latte consegnata due ore prima dal signor White.

Il vicinato, composto di poche case, tutte identiche le une alle altre, si stava pian piano svegliando, così come anche una giovane bimba di appena cinque anni, ancora stretta al suo orsacchiotto di peluche.

-Papà?-

Una piccola manina paffuta si fece spazio tra le coperte infilandosi tra i ricci scomposti e vaporosi di un Harry ancora dormiente.

-Papà? Ma dove sei?-

Un urletto sorpreso fece perdere la presa della bimba sul suo peluche, che cadde a terra senza far rumore.

Le grandi mani di Harry, spuntarono fuori dalle coperte andando ad afferrare il corpicino coperto solo da una tutina di pile rosa a fiorellini, della piccola che fu trascinata sotto le coperte insieme al suo papino.

-Sono il mostro del solletico- borbottò il giovane riccio contrò il pancino coperto della sua bimba, che si dimenava in preda alle risa.

-Papà smettila! Hahaha!-

Il riccio continuò a solleticarle i piedini e il pancino ancora per qualche secondo, lasciandola finalmente libera di respirare tranquillamente e di riprendersi dalle risate.

-Buongiorno mia piccola stellina- le sorrise il ragazzo mentre sistemandosi seduto sul letto ormai sfatto, si portava in grembo il corpicino della figlioletta.

-Giorno papi- sorrise a sua volta la piccola andando poi ad allungare le manine in direzione del pavimento.

-Cosa c'è? Vuoi qualcosa tesoro?- chiese il padre chinandosi verso il lato del letto per osservare cosa stesse indicando la sua bambina.

Sul tappeto, giaceva ancora il piccolo orsacchiotto bianco con gli occhietti azzurri rivolti verso il soffitto.

-Cosa ci fa Boo la, tutto solo?- disse allungando un braccio per prenderlo senza mollare la presa dal corpo di sua figlia con l'altro.

La piccola lo prese dalle mani del padre in un secondo stringendolo forte al petto come se fosse il suo bene più prezioso, e in effetti lo era. Non se ne separava mai, lo portava perfino nella vasca con lei, perché a Boo piaceva fare il bagnetto insieme alla sua padroncina.

-Allora piccola, dimmi, di cosa avete voglia tu e Boo per colazione?-

La bimba fece per pensarci portandosi un ditino al mento per aiutare la concentrazione.

Il sorriso del riccio si fece più ampio davanti alla dolcezza della sua bambina.

La piccola schiuse la bocca rosa come se avesse appena capito qualcosa e si avvicinò a uno degli orecchi del suo orsetto sussurrandogli qualcosa.

Annuì convinta abbracciandolo forte per poi girarsi in direzione del suo papà con sguardo sicuro in viso.

-Zucchero filato!-

Harry aggrotto le sopracciglia preso completamente in contropiede, pensava che sua figlia avrebbe chiesto pancakes alle more come ogni sabato mattina, invece la piccola aveva deciso di sorprenderlo con dello zucchero filato.

Tutta colpa dello zucchero filato. LarrY!AU Onde histórias criam vida. Descubra agora