Capitolo 1

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Ed eccomi qui che cammino a testa alta per le strade di New York accompagnata dal mio amico e segretario John. Sono impeccabile nel mio tubino blu scuro, occhiali da sole Bulgari, borsa della stessa marca ed immancabile tacco 12. Stavo camminando nell'intento di raggiungere il mio prossimo set fotografico. Praticamente si trattava di un campo di rose e dovevo fare la pubblicità di un costoso profumo. Il posto era abbastanza vicino e quella mattina avevo deciso di camminare un po'.

-"Allora Lana, sono le 11:30. Siamo in ritardo di mezz'ora e indovina per colpa di chi? Tua Lana è solo colpa tua. E sai perchè? No non lo sai perchè per te questo è normale. Già, è proprio normale fermarsi all'improvviso davanti la vetrina di Gucci perchè un km più in là c'è un piccolo e adorabile cagnolino, ovviamente non è finita qua cara no. Perchè giustamente trovandosi vicino alla vetrina di Gucci hai deciso di fare un po' di shopping. Tzè come se i vestiti ti mancassero..."

Interruppi il ragazzo al mio fianco perchè aveva una voce insopportabile e non volevo sentirmi dire altre scemenze.
Mi fermai davanti a lui.

-"John, se non fosse per me a quest'ora ti ritroveresti a fare il commesso al supermecato indiano qui vicino. Ed è sempre grazie a me se ti ritrovi circondato da ragazzi froci e carini proprio come te! E... le modelle si fanno attendere. Vogliono la mia faccia schiaffata su quel cartellone pubblicitario per quello stupido profumo? Bene, allora non solo mi devono dei soldi ma anche pazienza. Chiaro?!"

Lui mi guardò mordendosi il labbro e dopo un po' annuì.
Continuai ma poco dopo mi fermai di nuovo.

-"E non è colpa mia se odio quei cosi." Camminai di nuovo senza dargli conto.

-"Non sono 'cosi'. Sono esseri umani cioè cani!" Urlò in lontananza.

Arrivammo al set un quarto d'ora dopo. Il produttore mi fulminò con lo sguardo ma non lo degnai di un'occhiata.

-"Su muoviamoci. Prima iniziamo prima finiamo." Dissi rivolgendomi alla truccatrice che subito si mise all'opera.

-"Oh cara Lana. Se fossi arrivata prima a quest'ora saremo già a metà lavoro. Okay un piccolo ritardo ci sta ma 45 minuti no!"
Mi disse irritato il regista.

-"È stata colpa di John. Aveva addocchiato due prede." Dissi con no-chalanse.

-"Ma... come... io..." Il mio segretario rimase senza parole.

-"Non mi interessa muoviamoci."
E detto questo ci mettemmo a lavoro.
Finimmo verso le 15:00. Ero distrutta e affamata. Avevo voglia di un bel drink, così decidemmo di andare dal mio amico Frank. Possiede uno dei migliori bar della zona chiamato Frank's. Molto originale. Frequentato da molte persone famose, il massimo!

-"Buongiorno Frank."
Subito mi sedetti su una poltroncina bianca posta in un angolo della piccola sala.

-"Buongiorno Lana. John. Avete lavorato oggi?" Disse l'uomo mentre puliva qualche bicchiere.

Era un uomo sulla quarantina. Qualche capello bianco quà e là e un filo di barba. Tutto sommato era un bell'uomo.
Prima che John potesse rispondere lo feci io.

-"Io ho lavorato! Lui non fa niente. È bravo solo a criticare, criticare e ancora criticare."

-"Ma..."

-"Zitto!"

A Frank scappò un piccolo sorriso. Io intanto avevo comodamente posto entrambe le gambe su di un bracciolo e la testa sull'altro, con le mani mi massaggiavo la testa cercando di calmare il mal di testa. Come se il semplice tocco mi desse sollievo. Nel bar non c'era molta gente solo quattro/cinque persone.

-"Cosa vi porto?" Ci chiese il proprietario.

-"Il solito." Risposi appena.

Dopo un po' questo mi portò un bicchiere contenente un liquido trasparente. Il sapore era divino. All'inizio dolce ma quando scendeva nella gola si sentiva il vero e proprio Inferno in corpo.

Cold heart || Lana Del Rey [sospeso]Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang