Prologo

182 13 8
                                    

La sveglia accanto al mio letto comincia a suonare con un suono snervante, facendomi svegliare.
Con fatica scendo dal letto e appena tocco il piede per terra sobbalzo per il freddo che il pavimento di prima mattina mi trasmette a contatto con la pelle nuda.
Raggiungo il bagno, cercando di non svegliare il nonno e mio cugino che dormono beati sul letto, e mi preparo ancora mezza addormentata.

Mi osservo allo specchio e mi accorgo di avere un aspetto orribile così prendo i trucchi e mi ricopro leggermente la pelle bianca con un po' di blush e infine applico un po' di mascara per mettere in risalto i miei occhi azzurri.
Non è di mia abitudine truccarmi ma questo giorno è un giorno importante e non posso di sicuro presentarmi al colloquio di lavoro ridotta in condizioni pietose.

Esco dal bagno, mi preparo velocemente un caffè e mentre aspetto mi siedo difronte al tavolo della cucina.
Noto un biglietto color rosa sul tavolo così lo prendo e osservo la grafia incisa sul foglio che appartiene a mio nonno:

Piccolina mia, buona fortuna per il tuo primo colloquio di lavoro.
Sono sicuro che andrà tutto bene, non dimenticare mai di credere in te stessa e di proseguire a testa alta perché solo così riuscirai a realizzare i tuoi sogni.

Ti voglio tanto bene, il tuo nonno.

Sorrido leggermente alla lettura delle parole che per un attimo sono riuscite a sollevarmi il morale trasmettendomi un po' di buon umore che neppure io so dove sia finito questa mattina.
Voglio moltissimo bene a mio nonno, è stato come un padre per me. Un padre che non ho mai avuto ma di cui avrei avuto molto bisogno. C'è sempre stato, in ogni momento della mia vita. Ha saputo prendersi cura di me senza volere nulla in cambio. Ha cresciuto me e mio cugino e tutt'ora si preoccupa e si prende cura di noi nonostante entrambi abbiamo vent'anni.
Ieri sera ha insistito molto per accompagnarmi al lavoro, ha detto che voleva augurarmi buona fortuna di persona ma io gli ho risposto che sono adulta e che me la sarei cavata benissimo. Molte volte si scorda che sono ormai diventata grande, perchè per lui sarò sempre la sua piccola bambina timida con le treccine che le ricadono sulle spalle.

Il suono della moca del caffè mi riscuote dai miei pensieri facendomi alzare e versare nella tazza la bevanda calda che bevo velocemente così tanto da bruciarmi leggermente la lingua al contatto con il liquido.
"Buongiorno Can" la voce di mio cugino mi fa leggermente sobbalzare facendolo ridacchiare per la mia reazione.
Sono molto ansiosa e ogni cosa che si muove e parla mi fa andare in crisi rischiando di farmi prendere un infarto.
"Buongiorno Niall" gli sorrido mentre lo vedo raggiungere il tavolo e sedersi su una sedia "scusa, ti ho svegliato"
"Tranquilla, ero già sveglio" risponde stropicciandosi gli occhi ancora mezzi chiusi per il sonno.
"Se vuoi è avanzato un po' di caffè" sussurro.
"Va bene"
Raggiungo la porta e prima che possa uscire sento la voce di Niall sussurrarmi "Buona fortuna cuginetta"
Gli sorrido in risposta e esco dal piccolo appartamento e raggiungo la macchina parcheggiata non molto lontana.
Accendo il motore, sospiro lasciando uscire l'aria che era imprigionata all'interno dei polmoni e cerco di tranquillizzarmi.
Mi auguro che vada tutto bene in questo giorno importante promettendo a me stessa di non combinare le solite figure imbarazzanti.
Chiudo e riapro velocemente gli occhi e sfreccio con la mia auto per le vie di Londra.

Spazio me

Ciao!!!
Eccomi con una nuova storia, spero che questo inizio vi sia piaciuto.
Non è molto lungo ma spero che vi abbia un po' incuriosito.
Grazie per aver letto e buona lettura :)

Ps: la ragazza nella foto è la protagonista di questa fanfiction; ovvero Candi.

Angel [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora