1. C'è posta anche al tramonto

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1. C'è posta anche al tramonto




Il detective Greg Lestrade era uno di quegli individui classificabili come "sposati con il proprio lavoro". Lui stesso ne era consapevole e, a dirla tutta, nemmeno gli dispiaceva. Anzi, ormai lo considerava il suo epiteto, specialmente da quando il suo matrimonio, quello vero, aveva visto la sua fine dopo una lenta agonia. Nonostante il suo innegabile amore per Scotland Yard, quel pomeriggio fu comunque compiaciuto del fatto di riuscire ad essere sulla via di casa prima che il tramonto potesse imbrattare la grigia tela del cielo londinese con le sue tinte infuocate. 

«Buon pomeriggio Rajiv!» salutò una volta entrato nella portineria. 

Un omino dalla pelle bronzea fece capolino da dietro la porta scricchiolante del suo gabbiotto.  

«Buongiorno Signor Lestrade» ricambiò il saluto con un sorriso gentile. «È tornato presto, oggi Londra ha fatto la brava?». 

«Così sembrerebbe, ma non abbassiamo mai la guardia» rispose il detective strizzando l'occhio. «C'è posta per me?» chiese infine.  

Il portinaio di origini indiane annuì energicamente e si voltò verso la parete alla sua sinistra. Quel lato del gabbiotto era organizzato in tanti piccoli scompartimenti quanti erano gli appartamenti del palazzo, all'interno dei quali il buon Rajiv smistava meticolosamente la posta che arrivava. L'omino alzò l'indice verso l'alto e lo fece scorrere da destra verso sinistra, affilando lo sguardo. 

«12, 13... eccolo! Interno 14.» esclamò. 

A cause della sua bassa statura dovette alzarsi sulle punte per riuscire a girare la chiave e aprire lo sportello della cassetta della posta di Lestrade. Ancora in equilibrio sui piccoli piedi, estrasse un paio di buste da lettera, tre buste leggermente più grandi di cartoncino marrone, due con il timbro della polizia metropolitana e una anonima, e una cartolina proveniente dalle Canarie. Compattò poi tutto il materiale in una pila ordinata e la porse al detective attraverso la piccola finestrella del gabbiotto. 

Greg ringraziò Rajiv con un cenno del capo e lo congedò con un sorriso amichevole.
Una volta nel suo appartamento, appoggiò la posta sul tavolo della cucina e si diresse verso il bagno disseminando cappotto, cravatta e tutti gli altri indumenti lungo il tragitto. Aveva deciso che si sarebbe premiato con una lunga, lunghissima doccia calda e nessuno lo avrebbe distratto dal suo obbiettivo.

-

All'interno delle mura del Diogenes Club l'unico rumore consentito è quello del ronzio delle laboriose menti degli intellettuali che, seduti dietro le pesanti scrivanie in noce, si tengono costantemente aggiornati sulle ultime notizie dal mondo leggendo meticolosamente i quotidiani del giorno. L'unico locale in cui fosse consentito parlare era l'ufficio di colui il quale, più di una volta, si era autodefinito "la personificazione del Governo inglese": il Signor Mycroft Holmes.  

Il maggiore dei fratelli Holmes estrasse una prima edizione de 'I Dolori Del Giovane Werther', rilegata in pelle scura, dallo scaffale della massiccia libreria a muro, tanto grande da occupare un'intera parete. Tutto in quella stanza profumava di antico, se non fosse per la quasi totale assenza di polvere, dovuta all'ossessiva cura che Mycroft aveva di quel posto, si sarebbe potuto pensare che quella stanza fosse stata chiusa a chiave nel pieno dell'età vittoriana e mai più riaperta.  

Il capo dei servizi segreti britannici aprì il libro, delicatamente, in un punto a caso della storia. Conosceva a memoria il contenuto di quel romanzo epistolare, non occorreva che ricominciasse dall'inizio. 

"Dalle montagne invalicabili fino ai deserti che nessun piede ha mai calpestato, fino agli estremi lidi dell'oceano ignoto, alita lo spirito dell'eterno creatore e si compiace di ogni pulviscolo che lo percepisce e vive..." le parole dello scrittore tedesco erano gentilmente accarezzate da un fascio di luce aranciata proveniente dalla finestra alle sue spalle. La romantica combinazione conferì all'atmosfera un ulteriore velo di letterarietà che compiacque Mycroft, fino a farlo sorridere impercettibilmente.  

Locked In || Johnlock Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora