CAPITOLO : 1 DOCUMENTI SMARRITI

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I lamenti degli zombi echeggiano in ogni via, in ogni casa dalle proprie finestre, dalle più impregnate fognature al cielo sino a scendere nuovamente al più piccolo sassolino di questa terra desolata, infettata, sudicia ed aspra come una caramella al limone effervescente. Le vie sono illuminate da lampioni malinconici che non vedono passare un auto da parecchi anni, illumunano la notte calata come una coperta e con lei si era alzato un vento sinistro che batte contro tutte le barricate inalzate, faceva più fracasso lui che gli zombie a lamentarsi nel tentativo di aprire porte o più semplicemente mentre sbattevano come mosche addormentate contro ogni palizzata o angoli chiusi. Fu proprio il vento a far comparire quel biglietto di carta in formato A4, la scritta in stampatello diceva : " SEI PRONTO PER AFFRONTARE TUTTO QUESTO? ". Arjen  fermo in quel vicolo con le spalle contro quella stramaledetta porta in legno di mogano, sedeva sulle ginocchia. Adorava quei pantaloni dal taglio classico che non lo stringevano in vita vista la sua posizione scomoda, di sicuro in un momento come quello trovava strano il fatto di essere entrato in conflitto con se stesso per un paio di pantaloni : - I jeans non hanno nulla a che vedere con questi pantaloni classici, di sicuro piegato così, mi avrebbero stretto le gambe e la vita ... se solo avessi da fumare ... che sto dicendo? Non so nemmeno come mi chiamo e riesco ad identificare la voglia di fumare? - Mentre cercava di tenere a bada i suoi pensieri, giunsero dei colpi da sparo, questi lo aiutarono a farsi paranoie ulteriori. - Una raffica di un MP5?! adesso sai anche identificare i colpi d'arma da fuoco? Bravo!!! - si domandò e si rispose, Arjen era solito anche nella sua vita precedente, nel parlare da solo come se fosse in compagnia di un amico che lo conoscesse fino al midollo. Quei colpi d'arma da fuoco oltre ad un nuovo conflitto interiore, lo aveva dissuaso dal solito pensiero : - Dove diavolo hai mollato il portafogli?! - Lo angosciava non sapere chi fosse in un momento del genere, davanti a lui si palesavano porte e zombie, forse era rimasto solo lui in vita su questa terra, si era chiesto spesso nelle ultime due ore, prima che scivolasse in una tremenda depressione. Il vicolo cieco in cui si ritrovava era strutturato con mattoni giallastri di un altezza di circa quattro metri a parete, sambrava che fossero fatte di sabbia ed era chiaro che qualcosa nell'aria le aveva corrose e che forse si trovava in un ulteriore pericolo perchè stava respirando aria corrosiva e mentre pensava a questo, dalla porta in alluminio doppio a sbarre alla sua sinistra, il vento fece filtrare quel foglio in formato A4. Lo raccolse e leggendolo notò l'estrema cura con cui era stato scritto, di sicuro si trattava di una persona sicura di se e che molto probabilmente era un messaggio diretto a lui. La raffica che aveva sentito arrivava proprio da quella parte e di sicuro vi si nascondeva pure il mittente di quel pizzino scritto a pennarello nero. Ma Arjen era davvero pronto per tutto questo? Si passò la ma mano fra i capelli neri per riordinarli portandoli indietro ed iniziò ad accarezzarsi la nuca rasata come i lati, pensando che forse aveva un taglio militare e che molto probabilente fosse stato nelle armi, poi assunse un'aria pensierosa mentre riguardava quel foglio alla ricerca di un indizio.

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