Dont' panic.

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La verità? La verità è che da quando il capitano era entrato nella sua vita come compagno di squadra, gli era diventato alquanto difficoltoso riuscire a passare più di dieci minuti con Pepper senza pensare al soldatino, figuriamoci rimorchiare anche solo per una notte fugace qualche gentil donzella.

No, non era più lui e la cosa lo irritava non poco.

Una strana appagante idea perversa gli balenava in testa ogni qual volta si ritrovava di fronte al povero ignaro Steve il quale non si accorgeva nemmeno delle occhiate languide nei suoi confronti.

Per questo, Tony aveva deciso di sottoporlo ai suoi test sadici e dilettevoli, forse per comprendere anche lui stesso quale fossero le sue mere aspettative riguardo al soldatino.

Il caro piccolo Steve, non tardò all'appuntamento inviato da Jarvis sul suo cellulare antidiluviano, che a suo parere era meglio dei tanti aggeggi elettronici di cui lo stesso Tony si contornava.

Gli opposti si attraggono e forse è proprio per questo che l'uno in presenza dell'altro delirava segretamente.

La straordinaria irriverenza di Tony completata dalla assurda ingenuità di Steve.

«Stark...» disse il capitano uscendo da quell'ascensore troppo stretto per uno della sua stazza.

«Oh, Capitano! Proprio lei cercavo.»

Al contrario di come sperava Tony, Steve rimase sulla soglia, teso come una corda di violino. Il vero problema non era stare in compagnia di quel farabutto di Stark, ma le svariate perversioni che quell'uomo era capace di mettere in atto con un battito di ciglia.

«Si vuole accomodare?» disse Tony ammiccando un sorriso beffardo.

Sbuffando, l'altro lo seguì fino ad arrivare in uno dei tanti salotti supertecnologici.

Il torace del biondo si alzava e si abbassava aritmicamente, segno della sua ansia perenne.

«Piccolo caro capitan verginello, cerca di calmarti. Non ho intenzione di saltarti addosso da un momento all'altro.» anche se in realtà la verità era un'altra...

«Non ne vedrei il motivo signor Stark...»

«Intelligente, sagace e perspicace. Quando vuole sa stupirsi da solo, capitano. Quando vuole quel suo cervello novantenne riesce ad arrivare abbastanza velocemente a conclusioni esatte.»

«... come non vedo perché mi ha fatto venire qui a vuoto, spero non solo per beffeggiarsi di me...»

«Come potrei? Non mi permetterei mai.»

«Allora se permette...» il capitano in una frazione di secondo si era girato per fiondarsi all'uscita.

C'era qualcosa di quel Tony Stark che lo turbava.

Lo stesso Howard Stark, un tempo aveva la sua stessa presunzione, ma nel figlio c'era qualcosa di molto più del semplice sarcasmo.

«Ehi, principino dove scappi di corsa?»

Steve senza parlare continuava a premere furiosamente quel pulsante di fronte a lui.

L'espressione corrucciata in volto non prometteva niente di buono.

«Capitan Verginello ha forse paura di una sana scopata?»

«Cosa? Che diavolo pensi di sapere Stark? Smettila di stuzzicarmi ogni santo istante sennò giuro che-- »

Non fu tanto il fatto che con un niente dal dargli del 'lei', Steve era arrivato a dagli del 'tu'.

Non fu tanto l fatto che Stark fosse il primo riuscito a far spazientire il pazientissimo Steve.

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⏰ Letzte Aktualisierung: Apr 24, 2016 ⏰

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