Una cazzo di adolescenza

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Mi trovo qui da molto tempo, è asfissiante non so perché mi trovo qui o forse si. Non so come definire questo luogo se dicessi comunità si intenderebbe una città,dei religiosi, predicanti e cazzate varie; se dicessi casa famiglia mi sentirei troppo depresso per continuare. È semplicemente una "casa non mia". Vivo in una cittadina dimenticato da Dio in una casa carina piena di urla e cose rotte, appena sentivo un rumore del genere mi mettevo le auricolari e ascoltavo rap pesante e demoralizzante. In questa casa c'è mio padre che lavora nel l'edilizia e mia madre una casalinga disperata che vivo solo per i figli, ossia mia sorella ed io. Mia sorella e la mia vita, la amo, è bellissima con dei lunghi capelli rossi ma non rossi tinti, un biondo rame con lentiggini e occhi azzurri, è l'unica della famiglia che cerca di sopravvivere e ottiene i risultati. I problemi cominciano quando mio padre perde il lavoro e le litigate aumentano, io chiudo in me e mi autorecludo in casa dopo aver tentato la carriera nel cinema e nella moda, illudendomi che possa essere  un'opportunità per evadere da quella prigione etica e andare in città come Roma e Milano.  Prendevo spunti dalle carriere delle celebrità rimasi sorpreso quando Angelina jolie gavettava nel video di Antonello Venditti è il marito brad avesse fatto l'autista di puttane, e chi faceva la puttana al maschile come channing tatum.Quando mi viene offerto un contratto mio padre lo rifiuta credendo di poter superare i suoi problemi con il lavoro. Da quel momento la mia vita cambia: non vado a scuola, vado a drogarmi, a bere fino a quando quelli della scuola lo riportano agli assistenti sociali che mi sollecitano sempre di più fino a supplicarmi di ritornare a scuola ma io non voglio dargliela vinta. Dopo due anni si scoccia e mi porta in questa " casa non mia " insieme a mia sorella, e non mi perdonerò mai averla coinvolta visto che lei non centrava niente con la mia cazzo di adolescenza. Il lato positivo era forse che non avrei più sentito urla e potevo cambiare fisicamente. Avevo quindici anni e ne sembravo uno di quaranta, sembravo un tossico. Avevo i capelli lunghi fino alle spalle, una barbona lunga, fino a qui potrei sembrare un brad trascurato se non fosse per il mio eccessivo peso. Quando venni portato via da casa era una brutta giornata piovosa,la più fredda della stagione e ci credo perché arrivò. Non accettavo l'idea di dover dire addio a mia madre, con cui passai tutta la notte coricato sul suo seno, sentii quel profumo che non sentivo da quando ero in fasce. Mi venne una rabbia come se fossi Rocky presi l'assistente sociale per i capelli e le feci fare il giro giro tondo, ma per fortuna lei non mi denuncio perché aveva ottenuto il suo scapo di farmi allontanare da casa. In valigia misi quattro cose e 5 grammi d'erba, indossavo una t-shirt di H&M un jeans e le Nike. Sembravo un persiano i miei capelli biondi si erano scuriti. Ci portò fuori un cancello di ferro sembrava una prigione invece di una comunità arrivai li e la vidi, quella che poi mi accompagnerà in questa nuova fase, nuovo adattamento, conoscerà la mia anima, il mio intimo, i miei pregi, i miei difetti di cui si innamorerà.

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⏰ Last updated: Aug 06, 2016 ⏰

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