Capitolo 1

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Hunter POV's

"Signori, il discepolo degl'inferi è quasi giunto al compimento dei diciotto anni. Tra meno di un anno la razza umana non esisterà più se non scoviamo il prescelto" disse il Supremo Gabriel. Faceva parte dei sette prescelti e, al compimento dei diciotto anni, anch'io sarei diventato uno di loro a patto che, allo scadere della mezzanotte, fossi riuscito a far redimere un Demone.

'Niente di più facile' pensai. I Demoni erano scaltri quanto stupidi e, per mia fortuna, la terra ne era piena. Si nascondevano sotto forma di ladri, assassini, mercenari, truffatori o semplicemente bulli.

"Mio Signore se permette, vorrei occuparmene io" dissi, uscendo dalla zona in penombra e avanzando verso il centro del cerchio creato dai supremi.

"Hunter questo non è un gioco. Vi è in ballo un'intera razza! Non si tratta solo di far redimere un Demone. Qui si tratta di scovare l'erede del caos e distruggerlo" rispose il Supremo Erzec.

"Lo so mio Signore. Le do la mia parola che troverò e distruggerò quel demone, mettendo fine al suo destino" dissi, chinandomi a lui. Alzai di poco lo sguardo e lo vidi confrontarsi con gli altri sette Supremi e guardai con determinazione l'ultimo posto vuoto: lo volevo e sarebbe stato mio.

"Il consiglio ha deciso. Ti daremo una possibilità ma, se fallirai, sarai bandito dal paradiso e lasciato a morire sulla terra" disse Erzec. Sbarrai gli occhi ed iniziai a tremare: la sola idea di dover vivere in un mondo di demoni mi faceva ribrezzo ma, la consapevolezza di poter salvare un mondo intero e diventare un supremo mi fece accettare senza esitazioni.

"Accetto mio signore" risposi.

"Bene. Posso dichiarare che la seduta è sciolta" annunciò Mitre, un altro Supremo. Annuii e mi dicessi verso il grande portone bianco per tornare nella mia dimora quando, d'un tratto, venni tirato in una zona d'ombra.

"Hunter sei sicuro? È una missione davvero difficile" disse Gabriel.

"Si, ne sono sicuro. Voglio diventare un Supremo proprio come te" risposi con tono convinto. Gabriel chiuse gli occhi, fece un respiro profondo e disse

"Non hai la minima idea di cosa ti aspetti. Buona fortuna amico mio". Mi diede una pacca sulla spalla e se ne andò, lasciandomi interdetto. Cosa mai mi sarebbe aspettato? Tornai a casa e restai col dubbio fino l'indomani.

**********

"Allora Hunter, sulla terra i tuoi poteri saranno nulli. Non potrai leggere la mente, non potrai teletrasportarti, non potrai volare perché ora le tue ali verranno sradicate dalle spalle e non potrai riportare in vita nessuno" disse Erzec.

"Cosa mia signore? Non avrò alcun potere? E mi priverete delle ali?" chiesi sconvolto. Non pensavo di dover rinunciare a tutto questo.

"Si Hunter. È sempre stato così qui ma ora ti chiedo di seguirmi nella stanza del portale dove avverrà la tua trasformazione" rispose Erzec. Deglutii sonoramente: 'In che guaio mi sono cacciato?' pensai. Annuii e lo seguii. Arrivato dinanzi la grande porta rossa iniziai a tremare e non ero più tanto convinto di voler andare sulla terra. Sentii il vecchio chiavistello girare e la porta cigolare nell'aprirsi.

"Entra" disse Erzec. Entrai e mi trovai in una stanza completamente nera. La porta si richiuse e in men che non si dica mi ritrovai sospeso a mezz'aria, intrappolato in un turbine. Sentii qualcosa prosciugare letteralmente i miei poteri fino ad indebolirmi e farmi cadere a terra. Il fiato era corto, la testa mi girava e non avevo neanche la forza di parlare. Ma, improvvisamente, un dolore lancinante dietro la schiena mi fece urlare con tutto il fiato che avevo in gola. Cercai di alzarmi in volo ma era come se le ali non rispondessero ai miei comandi. Istintivamente mi voltai e, lì per terra, c'erano le grandi aperture nere che avevo sempre avuto sulla schiena fin dalla nascita. Già, nere come quelle dei Demoni. Anche io ero un prescelto, proprio come la mia preda. Ero io il salvatore.

"Hunter come ti senti?" chiese Gabriel.

"Stavo meglio prima" risposi fiacco.

"Lo so è stancante e doloroso. Ma tu sei l'unico che può salvare il mondo. Ascoltami bene: ora verrai spedito a Roma dove ad attenderti c'è un'ex Suprema. È la Preside della scuola superiore che tu frequentarai. Ti sta aspettando dall'altra parte del portale. Ci penserà lei a farti ambientare ma sarai tu a dover scovare il prescelto" disse Gabriel. Mi limitai ad annuire e varcai la porta nera dinanzi a me.

"Salve" disse una donna sulla cinquantina, con tono incerto.

"Salve" risposi, allungando la mano.

"Sei tu Hunter?" chiese, stringendomi la mano titubante.

"Si" risposi seccamente. Tutti gli angeli hanno sempre avuto un viso pulito e appunto angelico, mentre io ero totalmente l'opposto: capelli scuri, occhi azzurri come il cielo e totalmente coperto da tatuaggi e piercing. Avevo più l'aspetto di un Demone ma questo non mi tangeva affatto.

"Io sono Saomi e ti aiuterò nella ricerca del prescelto" disse.

"Grazie" dissi a mia volta e , in silenzio, la seguii fino ad arrivare in un vecchio edificio.

"Qui è dove vivrai" disse mentre apriva la porta in legno massello. Entrò, accese la luce e notai quanto fosse piccola quella casa: una sala con angolo cottura a sinistra e un letto a destra. La porta del bagno era situata vicino l'entrata sulla destra: quella era la mia nuova casa.

"Non è un granché ma ci farai l'abitudine" disse.

"E lì c'è la tua scuola" aggiunse, indicando un edificio bianco con le grate rosse.

"Va bene, grazie mille" dissi.

"Ci vediamo domani alle otto e dieci nel mio ufficio. Non tardare" disse prima di congedarsi. Rimasi in piedi qualche minuto a guardarmi intorno poi, preso dalla curiosità, presi le chiavi ed uscii. Davanti la mia nuova casa avevo un parco giochi gremito di gente e, alla mia sinistra una cosa chiamata 'Farmacia'. Incuriosito mi affacciai e rimasi confuso nel leggere tutte quelle cose strane esposte. Feci spallucce e, incuriosito da un locale chiamato 'Bar', vi entrai e vidi dei strani contenitori avvolgere acqua e panini, e tanta altra roba mai vista prima.

"Salve" dissi, salutando l'uomo dietro il bancone.

"Buona sera mi dica".

"Potrei avere dell'acqua?".

"Certo! Liscia o frizzante?". 'Frizzante? Cos'è? E liscia? Quanti tipi di acqua esistono?' pensai.

"Faccia lei" risposi per non sbagliare. L'uomo mi allungò un bicchiere contenente l'acqua, lo ringraziai, bevvi e lo salutai. Forse era meglio tornare a casa e dormire.

*************

Un rumore fastidioso interruppe il mio sonno. Mi alzai alla ricerca della provenienza e notai un oggetto che si muoveva come se stesse vibrando e capii che il suono proveniva da lì.

"Ed ora come cavolo si spegne?" imprecai. Poi vidi un bottone al di sopra di quest'oggetto e lo piggiai: finalmente non suonava più. Guardai l'ora che segnava le sette e cinque, andai in bagno a farmi una doccia, aprii l'armadio e ne tirai fuori una camicia a quadri rossa e nera, un jeans stretto strappato e un paio di stivaletti neri. Aprii il frigo, presi una fetta di crostata che finii in fretta, mi lavai i denti e andai a scuola.
Arrivato lì davanti notai una miriade di ragazzi: c'era chi fumava, chi rideva, chi leggeva un libro, chi era ancora mezzo addormentato. Qualcosa suonò e, come una mandria, varcarono tutti il grande portone in vetro. Io rimasi sulla soglia della porta senza sapere dove andare.

"Ti sei perso?" chiese una signora bassa e paffutella.

"Si sono nuovo. Dovrei parlare con la Preside" risposi.

"Vieni da questa parte" disse e mi limitai a seguirla.

"Ecco, questo è il suo ufficio" indicò la signora. Annuii e, nel mentre in cui stavo per entrare, due occhi blu come il cielo mi lasciarono immobile. Quello sguardo mi catturò e al tempo stesso una scossa trasalì lungo la schiena, come ad indicare un pericolo. Come poteva essere un pericolo quella ragazza dai lunghi capelli dorati e gli occhi cielo?

Spazio autrici♡

Ciao a tutti e benvenuti in questo nuovo racconto! Allora noi siamo GiveMe_Love07 e mikaela_forever2 e abbiamo deciso di collaborare in questa meravigliosa storia. Speriamo che come inizio vi sia piaciuto e se così è, fatecelo sapere con una stellina e un commento. A presto♡

Il SupremoWhere stories live. Discover now