Come down

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"E se dovessi tradirmi?" gli aveva chiesto una volta Yoongi.

"Non lo farò mai" lo aveva rassicurato Jimin, sorridendogli affettuosamente.

"E' una promessa?" gli aveva chiesto il più grande e l'altro, prima di rispondere, aveva lasciato un dolce bacio sulle sue labbra.

"Sì, è una promessa."



Allora perché proprio ora Park Jimin -colui che aveva solennemente promesso di amare sempre Yoongi e non tradirlo mai- si ritrova ad ansimare contro le labbra di Jungkook e affondare dentro di lui, senza provare nemmeno un briciolo di rimorso? Tutto quel che le sue azioni lasciano trapelare sono desiderio e lussuria.

Dovrebbe star male, sentirsi lentamente morire dentro per quel che sta facendo al suo ragazzo. Jimin sa bene che Min Yoongi, per quanto voglia fare il duro e la maggior parte delle volte possa apparire impassibile, è in realtà una persona buona ed estremamente fragile e che no, non si merita assolutamente tutto questo. Eppure Jimin adesso è lì che, con i capelli umidi e il corpo imperlato di sudore, continua imperterrito a compiere quelle riprovevoli azioni.

Anche Jungkook sa di star facendo una cosa sbagliata nei confronti di Yoongi, che è uno dei suoi migliori amici, ma non accenna nemmeno lui ad interrompere quell'unione. Tutto quel che si limita a fare è gemere incontrollatamente e fremere, guidato dalla passione che pian piano sembra starlo consumando.

Le loro mani corrono lungo i loro corpi accarezzandosi, stringendosi, bramandosi. Le loro lingue non fanno altro che leccare sensualmente e i loro denti mordere selvaggiamente, poi i loro respiri s'incontrano e si perdono in un bacio passionale che manda su di giri entrambi.

La mezzanotte è da poco passata e i loro gemiti continuano a riempire quella camera d'albergo, rischiarata solamente dalla piccola lampada posata sul comodino poco distante da loro. Jimin però non sa che fuori da quella stanza, qualcuno nascosto nell'ombra, li sta osservando.

L'avrebbe saputo solamente un po' di tempo più tardi, con le sirene di un'ambulanza e i pianti disperati dei suoi compagni a fare da sottofondo.

Le loro ombre in continuo movimento si riversavano prepotentemente sulle pareti chiare della stanza e sulle tende, sugli oggetti e su qualsiasi altra cosa... anche su Yoongi che li guarda, attraverso la porta lasciata socchiusa, rimanendo immobile e in silenzio.

Il ragazzo, nascosto nella penombra del corridoio buio e desolato, respira piano e le sue labbra sono schiuse, il suo sguardo spento. E' da qualche minuto che continua a fissare quelle due figure davanti a sé, eppure ancora non riesce a realizzare quel che sta accadendo.

Yoongi sente l'impulso irrefrenabile di spalancare la porta e piombare nella camera. Potrebbe farlo cominciando a urlare brutte parole cariche di disprezzo e odio a quello che è ancora il suo ragazzo, oppure potrebbe entrare sorridendo e battendo le mani ironicamente. Ma dopotutto Yoongi è una persona estremamente calma e pacata perciò non reagisce, nemmeno quando vede il suo ragazzo scoparsi qualcuno che non è lui, e tutto quel che fa è rimanere a guardarli, mentre il suo sguardo diventa vitreo e delle lacrime calde prendono a scorrere lungo le sue guance arrossate.

Sa di starsi facendo del male, psicologico e anche un po' fisico, eppure non riesce a smettere di guardarli, di guardarlo. Lo vede, vede quel che sta facendo proprio in questo momento. Lo vede perfettamente e, dio, quanto vorrebbe diventare cieco all'istante così da non poterlo più fare.

Come down {yoonmin}Where stories live. Discover now