Parte 1

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"Lepri, Stefano Lepri.." guardai la segretaria cercare il mio nome nel lungo elenco di nomi che aveva. "Lepri, Lepri, Lepri...Ah eccolo! Stanza 258, sei in camera con un certo Sascha Burci!" Presi le chiavi che mi offriva e le rivolsi uno dei miei sorrisi, che ero sicuro l'avrebbero sciolta. Probabilmente quella segretaria 40enne era la donna piú giovane in questo posto.
Perchè i miei mi avevano costretto ad un college maschile? Beh, in realtà lo sapevo, ma non era comunque giusto.
Si è vero, avevo l'abitudine di portarmi a letto una ragazza diversa ogni sera, ne avevo messa incinta una ma aveva avuto un aborto spontaneo quasi subito.
Mi trascinai su per le scale fino al secondo piano, non potevano mettere un ascensore? Lí iniziai a cercare la mia stanza: 254, 255, 256, 257, eccola, 258!
La segretaria aveva detto che avrei avuto un coinquilino...ci mancava solo questa,
Neanche una camera singola. Come minimo il mio coinquilino sarebbe stato un nerd che pensava solo a studiare. Come aveva detto che si chiamava? Sasha? Bho!
Presi un respiro e girai la chiave nella serratura. Mi stupii nel trovarla vuota, perfettamente in ordine, con solo una valigia su uno dei due letti a tradire la presenza di qualcuno prima di me in quella stanza.
La stanza assomigliava un pó a quella di un albergo: appena entrati c'era l'armadio a sinistra ed una porta che conduceva al piccolo bagno sulla destra. Di fronte a me invece si apriva una piccola stanza con due letti, due comodini, un divano di pelle sulla destra ed un mobile con qualche cassetto e un frigo bar sulla sinistra. Sul mobile era appoggiato un televisore. Tutta la stanza era a colori grigio e rosso scuro, i colori del college.
Andai sul balcone situato dopo i due letti, esattamente davanti a me, per prendere una boccata d'aria.
Il panorama era magnifico, si vedeva il lago e poco dopo il bosco ma il pensiero che da lí alla civiltà ci volevano almeno 20 minuti in auto mi uccideva, tenendo poi conto del fatto che non avevo ancora la patente.
Guardai l'orologio, erano le 17:15.
Improvissamente mi ricordai che la segretaria aveva detto qualcosa in proposito ad un incontro con le matricole alle 17:30.
Non persi nemmeno tempo a sistemarmi, non c'erano ragazze li, per chi avrei dovuto farmi bello? Scesi per cercare l'Aula Magna, dove sapevo si sarebbe tenuto l'incontro.
Girovagai un bel pó - si poteva dire tutto su quel college, ma non che fosse piccolo. -
Riuscii ad entrare in Aula Magna poco prima che iniziasse la riunione.
Presi posto in ultima fila e di quello che disse il preside ascoltai veramente poco.
Capii qualcosa a proposito che se non si arrivava a mensa in orario non si mangiava, qualcosa a proposito delle macchine da poter noleggiare per andare in città e qualcosa a proposito del fatto che non si poteva portare nessuno di estraneo dentro il college, neanche un parente.
Perfetto, non potevo portare nemmeno delle ragazze per la notte.
Non che comunque avrei potuto scopare con un ragazzo che dormiva accanto a me.
Tanto valeva farsi frate...
"E ricordate, si puó dormire fuori dal college ma solo con un mio permesso ufficiale e dovete avere SEMPRE, ripeto, SEMPRE addosso la spilla con il simbolo del college. Altrimenti avrete una grave sentenza disciplinare che non credo vi piacerà! Trovate le spille nelle vostre camere, ora potete andare: e ricordate, la cena sarà alle 19:30!!"
Il preside concluse il suo noioso discorso ed i ragazzi si alzarono e se ne andarono.
Con un pó di fatica riuscii a fare il percorso al contrario ed a ritrovarmi davanti alla porta con la targhetta che indicava il numero 258.
Entrai desideroso di farmi una doccia prima di cena ma mi fermai quando quando vidi il letto da parte al mio occupato da un ragazzo con il cellulare in mano. Alzó gli occhi quando sentí la porta sbattere. Neri, i suoi occhi erano terribilmente freddi e scuri.
"Tu devi essere il mio nuovo coinquilino, io sono Sascha Burci."
Mi avvicinai al ragazzo, sembrava piú grande di me, probabilmente dell'ultimo anno.
Non assomigliava assolutamente al nerd sfigato che mi ero immaginato, anzi, devo ammettere che era davvero un bel ragazzo.
Capelli castani, leggermente tirati su con un tocco di gel, labbra sottili ed occhi profondi e scuri.
"Si, sono io: Il mio nome è Stefano Lepri."
Dicendo questo gli tesi la mano.
Sascha la guardó un attimo, poi la snobbó completamente e tornó al suo cellulare.
'Simpatico il ragazzo' mi ritrovai a pensare ironicamente.
Nello stesso modo, senza dire una parola, mi girai ed andai in bagno per fare la doccia.
Rimasi sotto la doccia per un pó, poi uscii per andare a cena, erano le 19:20 quando fui pronto.
Stavo per uscire dalla porta quando notai il ragazzo ancora disteso sul letto.
Anche se era stato scortese, non significava che dovevo esserlo anche io, giusto?
In fondo avrei diviso la camera con lui per un anno.
"Che fai, non vieni a mangiare?" Chiesi senza troppo entusiasmo, quel tipo non mi convinceva dopo tutto.
"Scusa Leprotto, ho di meglio da fare."
Leprotto? Non si ricordava nemmeno il mio nome? Ma chi si credeva di essere quel presuntuoso? E cosa avrebbe di meglio da fare piuttosto che mangiare?
"Perfetto." Risposi freddo e detto questo uscii dalla porta. In realtà mi era anche passata la fame, ma mi diressi comunque in mensa.
La mensa era occupata da 5 tavoli lunghi e da altri tavoli piú piccoli di 4, 5 o 6 posti.
Mi sedetti all'angolo di una delle tavolate, vicino ad un ragazzo con i capelli castani dall'aria affamata, ben deciso a non parlare con nessuno.
Ero li da sole poche ore e giá odiavo quel posto.
Perchè mi avevano iscritto lí? Perchè?
"Ciao! Tu devi essere nuovo, io sono Luca Virno, frequento il secondo anno!"
Sembrava un ragazzo gentile, troppo gentile per i miei gusti. Chi è che si mette a parlare con uno sconosciuto, per di piú del primo anno?
"Stefano." Mi limitai a rispondere.
"Loro sono Stefano e Giuseppe." Mi disse indicando prima il ragazzo dai capelli castani e poi un altro ragazzo, dall'aria cupa.
Feci un cenno ad entrambi. Il ragazzo, Luca, sembrava essere a disagio a causa della mia poca loquacitá, cosí aggiunse solo:
"Beh, se ti serve qualcosa chiedi pure."
"Lo faró di sicuro."
Non è vero, non l'avrei mai fatto, odio chiedere aiuto.
Preferisco sbrigare le mie faccende da solo.
Un pó mi dispiaceva per quel Luca, in fondo era stato gentile.
Non era colpa sua se non avevo voglia di parlare con nessuno.
Tornai in camera.
Sascha non c'era.
Non avevo idea del perchè, ma morivo dalla voglia di sapere dov'era andato e perchè aveva saltato la cena.
Beh, tanto in quel momento non l'avrei scoperto, inoltre l'indomani avrei avuto la mia prima lezione, e stavo morendo di sonno, tanto valeva andare a dormire.
Detto e fatto, mi lasciai cullare dalle braccia di Morfeo.

Sentii il rumore di una chiave che girava nella serratura. Sbirciai l'orologio sul mio comodino e notai che erano le 3:00 di notte.
Sascha entró nella stanza attento a non svegliarmi, cosí finsi di dormire, sbirciando per scrutare i suoi movimenti.
Beh, non fece proprio nulla se non spogliarsi ed infilare il pigiama.
Devo ammettere che aveva proprio un bel fisico, quando si tolse la maglia notai i suoi addominali scolpiti.

In fondo Sascha mi intrigava, cosa aveva fatto dalle 19:30 alle 3:00 di notte?
Mentre il sonno ricominciava ad impossersarsi ancora di me, decisi che in qualche modo l'avrei scoperto.

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⏰ Last updated: Mar 01, 2017 ⏰

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Stanza 258 (Version Saschefano.)Where stories live. Discover now