Heaven In Hiding

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Prendere il furgoncino del padre, per Edward, era stato pura e autentica vigliaccheria. Esattamente come lo era stato, per Anthea, non farsi scrupoli a rubare un bel po' di bigliettoni da sotto il materasso dei suoi genitori. Cosa farci con tutti quei soldi non lo sapeva manco lei, ma non guastano mai, come non guastavano i grammi d'erba che Brook aveva nascosto meticolosamente nel suo reggiseno.

Aris non aveva portato niente, in realtà lui non c'ha mai avuto niente, fatta eccezione per qualche precedente sulla fedina penale e l'irrefrenabile e contagiosa voglia di vivere, quella c'è sempre stata.

E la soddisfazione che provava Derick, la mente responsabile di tutto quello, mentre si lasciava alle spalle Kansas City, è comparabile solo allo sfrenato desiderio di libertà che si trovava ad un passo dall'essere sfamato e saziato a dovere.

Non ci avevano pensato due volte a calpestare quel poco di buon senso che gli era rimasto e metterci una bella croce sopra.

...

Tenete a mente questo giorno, perché forse ho finalmente scoperto di non essere proprio senza speranze.
Quello che andrò a scrivere, sarà pure un tema banale e ricorrente qui su wattpad, ma come ognuno ha il proprio modo di trattarlo, io ho il mio.

Questa sottospecie di prologo/introduzione è scritto al passato, mentre i capitoli veri e propri saranno scritti al presente nonostante i fatti non si svolgano negli attuali anni. Non ho mai scritto usando questo tempo verbale, ma credo che in questo caso sia più adatto all'argomento e meno formale. E soprattutto, mi va di sperimentare.

Detto questo, mi dileguo.
Al prossimo capitolo, forse.

Heaven In HidingWhere stories live. Discover now