PROLOGO

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Siamo arrivati da soltanto 2 giorni e già non ne posso più di questa Los Angeles. L'unica cosa positiva è che appena esco dalla stranda c'è una M enorme gialla e sta a dire 'mc donald's' credo che potrei vivere anche lì, sicuramente la mia vita sarebbe molto più esilarante.

Entra mia madre dalla porta d'ingresso.

"Ecco, domani mattina alle 08:00, fuori scuola, vi accompagno io." Dice posando dei fogli sullo snack in cucina.
"Oh mamma mia." Porto la mia mano sulla fronte.
"Dai è una delle scuole più belle quì a Los Angeles."
"Mamma può essere anche una scuola che ad ogni risposta sbagliata ti regalano 50 dollari, ma il punto è che alle 08:00 devi entrare e sentire i soliti ragazzi che parlano troppo e il caos che può esserci." Non guardo neanche la sua reazione e apro un pacco, con scritto il mio nome, Emily, che si trova in salotto. Rimango lì, ferma, pietrificata, sopra a tutto c'è una foto, erano le mie prime ore di vita, ed ero tra le grandi braccia di mio padre, ero così minuscola e il suo sguardo felice, la sua faccia rilassata come se tra le braccia avesse la cosa più bella di questo mondo.
'Chissà cosa diresti della vita di adesso, di come stanno andando le cose' dico tra me e me. Si sente la sua mancanza, qualsiasi cosa andasse storto c'era sempre lui che tranquillizzava tutti anche se era il primo ad andare nel panico, aggiustava sempre le cose e le rendeva migliori di prima. Sento dei passi venire verso di me e rimetto la foto nello scatolone più veloce possibile, lo chiudo e lo prendo portandolo in camera mia. Sistemo le cose e poi metto lo foto sul comodino. Mi affaccio dalla finestra e solo ora noto che da quì si vede il mare.
Tra l'altro non deve essere così brutta Los Angeles, è la mia apatia a rovinare tutto o forse il fatto che non restiamo in un posto fisso per più di 3 mesi, non è che ne soffro ma anche se volessi fare amicizia con qualcuno so che durerebbe poco e quindi preferisco starmene per conto mio.
Ma questa è una cosa che so soltanto io.

La porta si spalanca ed entra mia madre con un sorriso a 32.

"Ehi, ehi.. cosa succede?" Le chiedo avvicinandomi.

Lei mi avvolge in un enorme abbraccio. Faccio fatica a respirare.

"Mamma.." ci stacchiamo.
"Hanno accettato il lavoro." Dici abbracciandomi ancora più forte di prima e mi accorgo che stiamo urlando.
"Ma cosa è successo." Entra Alex confuso.
"Succede che resteremo quì." Prende le sue mani per poi abbracciarlo.
Non credo di averla vista così felice negli ultimi anni.
"Dobbiamo festeggiare." Dico io prendendola per mano.
So che per lei è importante perché l
è cresciuta a Los Angeles e sapere che dovrà lavorare quì la rende ancora più felice.
"Che ne dite se mangiamo cinese." Dice mio fratello.
"Possiamo mangiare tutto ciò che volete." Dice mia madre euforica, sembra una bambina quando vede il regalo sotto l'albero di natale, esce dalla camera saltando e io ed Alex restiamo a guardarci per un po' per poi scoppiare a ridere.
Decido di andare a fare una doccia di più o meno 2 ore e poi scendo giù in salotto e iniziamo a mangiare.
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Emily si lamenta della sua vita monotona ma non sa che quì a Los Angeles la sua vita si capovolgerà del tutto.

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