Tredici anni

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Il cielo di quella notte di settembre era terso, illuminato solo dalle stelle. Hogwarts appariva come una sagoma nera che si confondeva con il buio del paesaggio circostante, nonostante questo, il gufo sapeva esattamente dove andare. Il suo volo puntava veloce e deciso verso una delle poche finestre illuminate della scuola di magia.

Silente udì un fremito d'ali fuori dalla finestra del suo ufficio e non appena notò che si trattava di un gufo si alzò dalla sedia e andò ad aprire al rapace. Questi fece cadere dal becco un biglietto spiegazzato e sparì rapido nella notte. Il preside chiuse la finestra e indugiò un momento sul pezzetto di pergamena, malamente piegato in quattro parti, chiedendosi se non fosse lo scherzo di qualche studente. Non potendo far altro per togliersi il dubbio, si sistemò gli occhiali sul naso e lo aprì.

Gentile Professor Silente,
Sta succedendo qualcosa di strano
la prego di raggiungermi al più presto
alla stanza riservata del quarto piano

Gregor Bagman

La calligrafia era disordinata e il messaggio quasi criptico. Ma a Silente bastó. Lo abbandonò sulla scrivania e rapidamente si chiuse la porta dello studio alle spalle, dirigendosi di gran carriera verso i confini di Hogwarts. Avvertì un formicolio, indice che aveva oltrepassato la barriera; senza pensarci due volte si smaterializzò nella hall del San Mungo.

Appena entrato nell'ascensore, un'insolito nervosismo lo prese, allora scartò una caramella al limone, appena trovata nella tasca della tunica e se la mise in bocca, ritrovando parte della serenità perduta.

Il dottor Bagman lo attendeva, evidentemente impaziente, davanti alla porta d'accesso al reparto Janus Thickey. Entrarono in silenzio e Bergman si premurò di riapplicare sulla serratura i regolari incantesimi di protezione. Appena si voltò incrociò lo sguardo di Silente e si decise a parlare

-Proprio questa mattina stavo effettuando i quotidiani controlli ai pazienti, quando una delle due infermiere autorizzate mi ha segnalato un lieve cambiamento per quanto riguarda l'energia magica-
-Cambiamenti che, immagino, prima non si fossero mai verificati, giusto?- intervenne Silente alterato.
-Non è esatto- sospirò il medico
-Sporadicamente, negli anni, c'è stata qualche manifestazione di energia magica, il tutto si è però sempre risolto nell'arco di qualche ora, con un ritorno allo stato iniziale di equilibrio. Si da il caso che, questa volta, i livelli siano in progressivo aumento da quasi dodici ore e, qualsiasi cosa voglia significare, ho ritenuto saggio metterla al corrente.

Erano giunti alla fine di un corridoio laterale, di fronte a una porta con un cartello che vietava l'ingresso a medici e infermieri non autorizzati.
Bagman appoggiò la bacchetta alla porta facendo comparire così una maniglia argentata, che utilizzò immediatamente dopo per aprirla, facendo cenno a Silente di entrare.
Quando furono dentro accese le luci con un incantesimo e si diresse verso la scrivania, sulla quale erano riportati i documenti con tutte le rilevazioni effettuate e cominciò a frugare, alla ricerca di qualcosa.

Silente mosse qualche passo fino ad arrivare al letto posto al centro della stanza. Su di esso, coperta fino alle spalle vi era una donna. Una lunga chioma di capelli rossi e mossi spiccava sul bianco delle lenzuola, contornando un viso dai lineamenti morbidi ed eleganti. Avvicinandosi ancora un po' il preside poté notare che la fronte della donna era imperlata di sudore, mentre le sopracciglia erano corrugate e le palpebre, chiuse, tremavano quasi impercettibilmente.

Bagman si mosse verso di lui e gli passò un foglio
-Ecco gli ultimi esami. Sono stati effettuati circa trenta minuti fa. Come vedi è già stata abbondantemente superata la soglia oltre la quale vi è una ripresa di coscienza, e ora si sta ristabilizzando in quel senso.
-Quindi ne deduco, non è più in coma magico.
-Non più. Ora è in una sorta di...sonno nel quale, dovrà...riprendere possesso del suo corpo...
-Mi sembri turbato Gregor, non dovresti, è un'ottima notizia
-Lo so Albus, lo so. Non posso però nasconderti il mio stupore nel constatare la ripresa. Voglio dire, sono passati tredici anni, durante i quali nulla è cambiato. Già ero sorpreso quando siamo riusciti a salvarla ma ti avevo detto che non credevo si sarebbe mai risvegliata. Non me ne capacito.
-Ti capisco Gregor, ti capisco. Anche io ho molte domande e molte sono le parti di storia mancanti, ma temo che solo la dolce Lily ci potrà dare tutte le risposte...non appena si sarà svegliata.
-D'accordo Albus. Io ora devo iniziare il controllo serale. Accomodati pure sulla poltrona della scrivania, così sarai più comodo. Per qualsiasi cosa mi troverai nel mio ufficio tra venti minuti. Buonanotte
-Grazie Gregor. Buonanotte a te

Il dottor Bagman uscì accostando piano la porta; Silente fece spostare la poltroncina di fianco al letto e vi si accomodò con un sospiro.

Era da diverse ore che era seduto e non era passato secondo nel quale non avesse ripercorso gli avvenimenti della notte del 31 ottobre di tredici anni prima, e tutto ciò che era accaduto subito dopo.

Silente si avviò lungo la strada. Giunto all'angolo, si fermò ed estrasse il suo Spegnino d'argento. Uno scatto e dodici sfere luminose si riaccesero di colpo nei lampioni, illuminando Privet Drive di un bagliore aranciato. A quel chiarore scorse un gatto soriano che se la svignava dietro l'angolo dall'altro capo della strada. Da quella distanza vedeva appena il mucchietto di coperte sul gradino del numero 4.
- Buona fortuna Harry - mormorò. Poi girò sui tacchi e, con un fruscio del mantello, sparì.
Lo schiocco della materializzazione non venne udito da nessuno cosicché il mago poté entrare senza problemi in quella che, fino a poche ore prima era casa Potter, mentre ora, la mobilia e alcune pareti erano ridotte a poco più che macerie. Silente si fece strada su per le scale, sorpassando rapidamente il punto dove era stato trovato il cadavere di James. Proseguì sicuro imbucando la seconda porta alla sua destra. Appena entrato nella camera da letto, vide la bacchetta di James appoggiata sulla cassettiera e la prese. Gli rimaneva solo da trovare quella di Lily. Silente girovagò sul piano per qualche minuto poi, non avendo concluso nulla ridiscese al piano inferiore. L'occhio gli cadde su un bastoncino di legno chiaro intagliato, appoggiato distrattamente sul tavolino del soggiorno. L'afferró, si diede un occhiata in giro e, con uno schiocco, sparì.
Al San Mungo erano state preparate due camere per i coniugi Potter, in attesa che venissero seppelliti. Nel frattempo dei maghi avevano già preparato, nel cimitero di Godric's Hollow , la lapide e la tomba dei due giovani maghi.
Silente si diresse spedito verso la camera dov'era James. Entrò e si chiuse adagio la porta alle spalle. Nella stanza, un'infermiera stava compilando delle carte ma non appena lo vide, posò sul tavolino la piuma e uscì. Non appena fu al fianco del letto, estrasse la bacchetta dalla tunica e la pose delicatamente nella mano, ormai fredda, dell'uomo. Lo osservò un secondo, in silenzio, senza poter evitare di pensare come, ancora una volta, l'orrore della guerra, si fosse rivoltato contro un innocente. Non appena si riscosse dai suoi pensieri, gli lasciò una carezza e se ne andò.

Appena fuori dalla porta si guardò intorno e raggiunse l'infermiera che aveva visto nella stanza qualche minuto prima.
-Mi scusi , potrebbe cortesemente dirmi dove si trova il dottor Bagman?
-Ma certo, dovrebbe essere nel suo ufficio. La terza porta a sinistra.
-La ringrazio. Buon lavoro.
-A lei.

La porta bianca dell'ufficio era semiaperta e dei borbottii giungevano dall'interno. Silente dedusse che Bagman si trovasse dentro, così si affacciò all'uscio, chiedendo permesso. Bergman si voltò e non appena vide il preside la sua espressione si fece più scura.
-Seguimi- disse grave

Sorpassò Silente, imboccò diversi corridoi, mantenendo il silenzio per tutto il tragitto. Silenzio che si faceva più pesante, ogni secondo passato. Giunsero in un ala dell'ospedale semideserta. Bagman si diresse deciso verso una porta, da lui rapidamente richiusa dopo che, anche il preside, fu entrato. Distesa su un letto c'era la giovane Lily, con in volto l'espressione serena, di chi, nonostante tutto, ha compiuto il suo dovere. Tutto intorno a lei, gli arzigogolati macchinari ai quali era collegata, emettevano dei suoni a intervalli più o meno regolari. I due si avvicinarono senza dire una parola. Silente estrasse dalla tunica la seconda bacchetta, ma questa volta, invece che in mano alla ragazza, la ripose nel cassetto del comodino, avvolta in un fazzoletto di lino bianco.
-Come può essere viva Albus? Dimmi, come è possibile?!
-Mentirei se dicessi che lo so. Come sta?
-Il suo cuore batte. Ma non ha più una goccia di energia magica ed è come se la sua anima non fosse completamente attaccata al suo corpo, come se si stesse staccando. Sarò schietto con te Albus, in queste condizioni sarebbe tanto se resistesse anche solo qualche ora.
-Ti ringrazio Gregor.
-Ora devo andare. Non posso fare altro per lei e ho altri pazienti di cui occuparmi. Per qualsiasi cosa mandami a chiamare da un infermiera.
-Certamente, lo farò. Buon lavoro Gregor.
-Buona fortuna, Albus



Salve a tutti e benvenuti in questa storia! Oggi è il 30 gennaio, compleanno della nostra Lily. Ho pensato fosse il giorno perfetto per pubblicare il primo capitolo di questa mia prima fanfiction.
Spero vi piaccia!

Under the light of a silent star - SNILYWhere stories live. Discover now