"Dovresti dimenticarlo Ga."
E mentre lo dice guarda il pavimento sporco, di cenere, della casa di Vittorio.
Quest'ultimo mi guarda mentre porta alle labbra la sua canna perfettamente girata "Penso che tu non debba ascoltare Gaira."
"Senti sto dicendo solo la verità." Gaira sbuffa e alza gli occhi al cielo mentre sfila la canna dalle dita sottili di Vittorio.
"Penso di amarlo." Vittorio ridacchia mentre si sporge lateralmente per prendere la sua birra.
"No Gaia. Ami la parte che lui ha costruito per farsi apprezzare dagli altri, tu Marco non lo conosci."
"Ne parli come se foste amici da una vita." Gaira finisce il suo terzo tiro prima di passare l'erba a me.
"Lo conosce più di quanto potresti fare tu in tutto l'arco della tua vita." Vittorio ride e sputacchia la sua birra per terra mentre io grugnisco infastidita da Gaira.
"Odio questo paese." Butto il mozzicone a terra e mi accendo una sigaretta.
"A chi lo dici." Gaira replica stiracchiandosi e sbadigliando a gran voce.
"Oggi è proprio una gran bella giornata eh?" Domanda Gaira sistemandosi meglio sulla sedia
"Il buio sale rapido e l'oggi è già il tuo ieri."
"Ho una voglia matta di picchiare qualuno."
