I.

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Odore d'incenso. Pungente, acre, mescolato a una nota dolciastra.

Il suono leggero dell'acciaio contro l'acciaio. Anelli di catene che tintinnano tra loro.

Parole confuse, sussurrate. Il mormorio di cento voci che ripetono la stessa litania.

...proteggici dai nostri nemici. A Te, oh Imperatore, noi ci affidiamo...

Apro gli occhi.

L'enorme sala della Invincibile Guerriero, le pareti decorate da enormi arazzi, è colma di uomini. Innumerevoli servitori, il capo nascosto da spessi cappucci, ondeggiano come un sol uomo al ritmo delle preghiere. Alcuni schiavi si trascinano stancamente in una lunga processione: i loro corpi nudi, le protesi cibernetiche esposte, mostrano i segni della flagellazione e delle mutilazioni rituali. Il macabro corteo porta con sé le reliquie sacre del capitolo, sfilandomi di fronte: dietro una schiera di incensieri, un centinaio di servitori tiene alte le bandiere delle antiche crociate, le ossa dei martiri in reliquiari decorati, gli orbe di vetro appannato contenenti l'olio santo.

Con un leggero movimento della testa, mi guardo attorno furtivamente. Alla mia destra, fratello Grudgedorf prega ad occhi chiusi, il capo abbassato. Il suo volto, una ragnatela di cicatrici, è corrucciato e severo, anche nel momento della preghiera. Le labbra del mio maestro, attorniate dalla corta barba grigia, si muovono velocemente, sussurrando le parole della litania.

Con discrezione, lancio uno sguardo oltre fratello Grudgedorf. I guerrieri del capitolo sono schierati ordinatamente di fronte alla processione delle reliquie: tre linee di iniziati e neofiti, coperti dalle loro armature nere, la croce di Sigismund dipinte sugli spallacci, sugli elmi, sugli schinieri, sui tabarri, ognuno col volto abbassato e gli occhi chiusi, immersi in preghiera.

Improvvisamente, mi rendo conto di essere l'unico, nell'immensa sala della Invincibile Guerriero, con gli occhi aperti. Torno a guardare fisso di fronte a me, verso il solenne corteo dei servitori. Non chiudo gli occhi, ma riprendo la litania. La mia voce si aggiunge a quella dei miei confratelli.

... possa la Tua volontà guidare le nostre braccia, i nostri sguardi, le nostre armi...

Ad un tratto, mi si para di fronte una sagoma nera, grande come una montagna. Alzo lentamente lo sguardo, istintivamente.

La figura di fronte a me è fratello Achilleus, il Cappellano della compagnia. La sua armatura è nera come la morte, avvolta da lunghe pergamene su cui sono state scritte con inchiostro rosso le parole sacre delle Litanie dell'Odio. Al collo, porta una pesante catena di ferro nero, da cui pende il santo Rosarius. Il volto del Cappellano è nascosto dalla sua maschera cerimoniale, l'elmo bianco scolpito a forma di teschio umano. I suoi occhi, dietro alle lenti rosso rubino, scrutano, duri come lame, all'interno dei miei.

Abbasso immediatamente lo sguardo.

Dopo un istante di interminabile attesa, la mano del Cappellano si muove. Si protende alla sua destra, verso la bacinella di pietra colma di olio sacro, tenuta sollevata da due servitori. Intinge le dita nella santa lozione. Poi, con un gesto secco, il Cappellano fa su di me il segno della croce di Sigismund, schizzandomi addosso l'olio sacro. Accetto la benedizione continuando a pregare, il capo abbassato, lo sguardo fisso sui miei piedi.

...noi siamo la sacra spada. Noi siamo la mano chiusa nel pugno...

Lentamente il Cappellano si allontana da me e passa a benedire fratello Grudgedorf, il quale, impassibile, tiene gli occhi chiusi, come immerso nel sonno.

Sono i riti sacri che precedono la battaglia, l'ennesima per i Templari della Invincibile Guerriero. È la vigilia di un combattimento importante per la nostra crociata, una battaglia che potrebbe annientare il nostro nemico.

La volontà dell'ImperatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora