capitolo primo

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Finisco di servire l'ultimo tavolo del bar in cui lavoro e torno dietro al bancone.
Sono qui da un mese, ma non mi abituerò mai a stare qui.
Ma dopo tutto, mi piace.
Mi piace l'Australia, mi piace Sydney.

Ashton fa il suo ingresso nel Bar, e gli rivolgo un sorriso gentile
《Ash》
《Kiki》 Mi saluta.
Impegnata a pulire alcune tazzine gli chiedo: 《Che ci fai qui? Vuoi qualcosa?》
Si siede su uno dei tanti sgabelli e mi guarda

《Potresti farmi un bel frullato alla fragola, che dici?》
《Certo》 dico prendendo delle fragole e il latte dalla cella frigorifera.
《Ci vuoi dello zucchero?》
《Un po' si, e anche della panna.》
Aggiungo un cucchiaino di zucchero al latte e le fragole a fette e frullo il tutto, mettendo il frullato in un bicchiere.
Metto la panna.
Ashton inizia a bere il suo frullato, felice.

L'ho conosciuto tre settimane fa, è il mio nuovo vicino di casa.
Ha un monolocale come il mio, che condivide con un suo amico.
Abbiamo legato subito, è simpatico e gentile, ed è la prima persona che ho conosciuto qui.
Per fortuna ho trovato lavoro subito, in un Bar vicino a casa.
Non guadagno grosse cifre, ma per ora va più che bene.
Guardo l'orologio.
sono le 18:00, e tra un'ora dovrei finire il mio turno, per oggi.

《Che fai sta sera?》
la voce del biondo mi risveglia dai miei pensieri, e mi giro verso di lui.
《Nulla, vado a fare la spesa appena finisco qui e poi vado a casa.》
《mhh...》 finisce di sorseggiare il suo frullato e mi parla 《quando stacchi dal bar?》
《Alle 19:00》
Lui annuisce lasciando i soldi sul bancone.
《Perfetto, alle 19:00 sono qui.》

Mi lascia un sorriso ed esce dal locale.
Rimango bloccata qualche secondo.
Ashton vuole stare con me? Ceh, insomma, nel senso... una volta è venuto a vedere un film da me, ma come dire... non siamo mai usciti insieme.
Sempre se questo si può definire un appuntamento.
Ma no, non credo.

《Mi scusi, vorrei un cappuccino, grazie.》
Una ragazza biondina mi risveglia dai miei pensieri, così mi metto all'opera e preparo ciò che mi ha chiesto.
《Te lo faccio subito》

***

Sono le 18:50, così vado nei camerini, mettendo nel mio armadietto il cappellino nero dello staff e il grembiule.
Mi metto una felpa pesante e vado nei bagni a guardarmi allo specchio.
Non sono nemmeno tanto male.
Mi lavo la faccia, metto un burro cacao ed esco, salutando prima il titolare del Bar.

Metto le mani in tasca e aspetto Ashton, che dopo pochi minuti arriva.
《Kiki》sorride appena, abbassandosi per baciarmi la guancia.
《Ash》lo saluto abbassando lo sguardo, sentendo le guance calde.

Probabilmente si è accorto del fatto che sono arrossita, così quel piccolo sorriso che aveva prima, si ingrandisce notevolmente.
Ashton è proprio bello, devo ammetterlo.
Intreccia la sua mano nella mia e mi fa cenno di andare con lui.

Camminiamo per almeno dieci minuti ed entriamo in un locale molto carino, sui toni del Bordeaux.
Ash si guarda intorno, e sembra cercare con lo sguardo qualcuno.
Appena trova chi stava cercando, si mette a ridere leggermente.
《Cal, scemo, vieni qui.》

Si avvicina a noi un ragazzo, che credo sia un cameriere del ristorante.
Noto la sua guancia ricoperta di farina, e mi chiedo cosa gli sia successo, ma decido di non chiedere.
《Ashton, che ci fai qui?》
chiede il ragazzo.
《Ci mangio- ride il biondo -comunque, questa è Kiki, la mia vicina di casa》
Sorrido leggermente quando il ragazzo posa lo sguardo su di me 《Piacere, sono Calum Hood.》
Allunga la mano verso di me, non prima di essersela pulita sul grembiule.
《Kiki》 mi presento, stringendogli la mano.
《Venite》
Seguiamo Calum verso un tavolo al centro della sala, da due.

La spesa mi sa che la farò domani.

***

Tiro fuori le chiavi del portone di casa con un sorriso da ebete stampato in faccia.
Ashton è dietro di me, sento il suo respiro sul collo, e questa cosa mi piace.

Questa sera è stato veramente dolce con me.
Abbiamo parlato del più e del meno, ed avevamo entrambi perennemente il sorriso stampato in faccia.
Spensierati, felici.
Abbiamo diviso un dolce insieme, una crostata con panna e lamponi.
Non era buona, di più.
Fresca e soffice, ne vorrei ancora.

Infilo le chiavi nella serratura e giro, facendo aprire il portone.
In un silenzio imbarazzante ci facciamo a piedi una rampa di scale, è quando siamo arrivati ai nostri rispettivi appartamenti, mi giro.
E lo trovo lì, a guardarmi.
《Ash..》 cerco di smuoverlo.
《Kiki》 dice dolcemente, avvicinandosi pericolosamente a me, e dalla sorpresa faccio un passo indietro, trovandomi con la schiena attaccata al muro.
Riesco a vedere i suoi occhi luccicare grazie alla luce della luna.
Le sue labbra schiuse e rosee, all'apparenza morbide sono a pochi centimetri dal mio naso, e qualche ciocca di capelli gli ricade sulla fronte.
Non avevo mai guardato Ash così da vicino.
Dio, se sei bello.

《Cosa?》 sussurra.
《Eh?》 sono confusa.
Non ho detto nulla.
Ashton sorride.
《Sono bello?》
Rimango bloccata. Non posso averlo detto ad alta voce.
《Io..》 cerco di giustificarmi quando il ragazzo di fronte a me si china, lasciandomi un bacio a stampo all'angolo delle labbra.
《Sei bella anche tu, Kiki.》
E così dicendo si gira ed entra in casa sua.

E non so quanto tempo sono rimasta attaccata al muro, paralizzata, prima di entrare in casa.

Shyness|| Michael Clifford.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora