L'orfanotrofio

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Peter non era mai stato il "ragazzino modello",
bravo e ubbidiente.Peter era tutto il contrario. Aveva questa strana mania di muoversi, giocare e divertirsi. Non riusciva a stare fermo più di due secondi e per questo veniva rimproverato in continuazione.
Viveva in un orfanotrofio malfamato nella periferia di Londra. Tutto ciò che sapeva sulle sue origini era che sua madre era morta mettendolo al mondo e suo padre era un codardo e lo aveva abbandonato in quel luogo ripugnante subito dopo il parto. Lui non sapeva niente di suo padre, ma amava immaginarselo come un grassone ubriaco, ladro e incapace perfino di badare a se stesso. Questa sua immagine del padre sconosciuto rendeva un po' più buffa la sua vita infernale.

L'orfanotrofio era molto più pieno di quello che avrebbe dovuto essere. Una stanza conteneva anche quaranta o cinquanta bambini e le condizioni igieniche non erano delle migliori.
A capo di quel posto vi erano un gruppo di vecchie suore. Erano severe e rigidissime, avevano delle regole ferree e punivano violentemente chi non le rispettava. Peter era l'unico bambino che non sembrava essere intimorito dalle signore. Le definiva "vecchie megere" e non perdeva occasione per farle arrabbiare combinando guai, con la conseguenza di trovarsi sempre in punizione. Malgrado il suo divertimento nel fare il discolo, aveva capito fin da subito che nella sua vita non sarebbe mai stato felice. Nessuno lo avrebbe mai amato e il suo futuro non era certo quello di diventare ricco e divertirsi. L'immaginazione era l'unico modo che aveva per sopravvivere. Immaginava di volare oltre Londra e di atterrare in un'isola al di fuori del nostro mondo, privo da ogni compito e responsabilità.
Raccontava spesso le sue fantasie ai suoi compagni di stanza, anche loro bambini senza famiglia, mai amati e dimenticati dalla società. Con le lenzuola costruivano una sorta di grande tenda dove al centro posizionavano una candela rubata dalla sala da pranzo. Tutti i bimbi si stringevano fra loro pur di ascoltare le storie e le avventure di Peter,affiancato nel suo spettacolo dal suo amico più caro, Felix, che lo aiutava con le ombre e gli effetti speciali, rendendo le vicende più realistiche.

Alla fine di ogni spettacolo c'era la parte più bella. Peter si era costruito un piccolo flauto a più canne che nascondeva gelosamente dalle suore. Con questo strumento, chiamato flauto di Pan, suonava una ninna nanna dolce e malinconica degna del miglior musicista di Londra, che lasciava ogni bambino senza parole.
Per questo suo talento, era conosciuto da tutti come Peter Pan.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 31, 2017 ⏰

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