Diario di viaggio

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10 settembre
Oggi mi sento strano, continuo a sentire un perenne brusio nelle orecchie, che aumenta quando sono da solo.
Mi sento osservato e questa sensazione mi rende nervoso, eppure in questa città sembriamo tutti nervosi in questi giorni.

15 settembre
Ormai so che non è solo una sensazione. Sono osservato. Ci osservano. I brusii non sono cessati, ma ora sembrano quasi dei sussurri umani, di allarme.
Voglio andarmene da qui.

17 settembre
La popolazione è diminuita di un quarto a causa di suicidi.
Siamo tutti in stato di allarme.
Ieri ho comprato un coltello da caccia per proteggermi da qualsiasi cosa possa attaccarmi.

20 settembre
Le voci sono sempre più forti. Mi urlano di morire. Di uccidere.
Ieri ho trovato il cadavere di mia figlia nella cantina, con il coltello da caccia nel petto.
Ho perso il controllo di tutto.

22 settembre
La città ha convocato una riunione. Abbiamo deciso di evacuare.
I bambini sono i prossimi alla morte. Dobbiamo aiutarli noi ad andare in un posto migliore.
Dobbiamo ucciderli.

25 settembre
La popolazione è destinata allo sterminio. Senza più nuove generazioni non possiamo andare avanti.
Abbiamo abbandonato la città.
Le voci sono cessate.
Ma mi sento ancora osservato.

27 settembre
Il cibo scarseggia. L'acqua pure.
Non so come finirà questa storia.
Scrivere questo diario è l'unica cosa che mi impedisce di impazzire.

30 settembre
Loro sono ovunque. Non smettono di urlare. Era da un mese che ci seguivano.
Sono ovunque.
Ombre ovunque.
Non posso farcela. Non posso sopravvivere così.
Le persone muoiono davanti a me. Le ombre li spingono al suicidio.
Infilo una mano nella tasca. Sento il freddo rassicurante della lama del coltello da caccia.

Sto arrivando da te, figlia mia.


Con la collaborazione di Ari0506

Brevi Storie InquietantiWhere stories live. Discover now