lettera

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Cammina.tutto quello che fa. su e giù per la stanza con la fronte aggrottata, con le braccia conserte e la sua espressione pensierosa,cammina, e i suoi respiri si fanno fitti, uno scatto d'ira lo prende e butta giù le cose dalla sua scrivania e dai comodini, guarda furioso, poi dei luccichi si notano tra gli oggetti: la statua da Abnegante della madre.

il blu del vetro risplende, dando un tocco misterioso in mezzo a quel caos, si inginocchia a terra e prende un frammento, lo guarda attentamente, come se lo spogliasse di tutta la sua bellezza per vedere il vero nel suo cuore, l'amore che provava la madre quandoglielo ha dato, insieme al timore e alla paura per il padre di lui;qualcosa di lucido gli riga delicatamente la guancia, e scende per la mandibola e gli bagna il collo, una lacrima. mi fa male vederlo piangere, sono io che lo sto facendo soffrire, e nei suoi occhi vedo rabbia, rancore, paura, tristezza, così tante emozioni negative, per colpa mia... dopo poco nota un angolo di foglio, va verso quell'oggetto e lo sfila, è una lettera, scritta con l'inchiostro nero, riflette la luce sulla sua superficie liscia;la apre e inizia a leggere:

ciao Tobias,

quante volte ci siamo salutati così, vero? è strano scriverti questa lettera ora che sono morta, ma ne sentivo la necessità; ti prego, non piangere, ricaccia le lacrime dentro come sai fare; sai, è la prima volta che ti vedo piangere, ed è complicato realizzare la cosa, ti ho sempre visto forte e stabile, e ora piangi ai piedi del letto, sfogandoti con i cuscini che mi hanno accolta, che odoravano di te, del vento e del ferro, non sai quanto bramo la sensazione della tua pelle che scorre sotto i miei polpastrelli, o i tuoi abbracci che mi circondano, ti ricordi quando andavamo alla recinsione, dai Pacifici, mi avevi abbracciata e mi sentivo così protetta e così sicura...

è bello vederti da qui, mentre i tuoi occhi scorrono veloci su queste righe, sembri stanco e affranto, ma non devi, io sono qui, ti sono vicina, proprio nella parte sinistra del petto, nel cuore. hai solo diciannove anni Tobias, hai tutta la vita davanti a te, non puoi passarla a deprimerti per me, e volevo chiederti tre cose: la prima, è di amare di nuovo, non isolarti ad amare solo me come un eremita, trova la donna che sappia amare quell'uomo che ho amato io,amala più di quanto tu abbia amato me, rendila felice e falle capire che è l'unica che ti faccia sentire vivo; la seconda, è di diventare padre, è la cosa più importante, e io veglierò su di loro e li proteggerò come farò con te; la terza... se nascerà una femmina la chiamerai Beatrice? sarebbe un onore; falle portare il mio nome, raccontale la nostra storia... quanto è facile scrivere queste cose su carta, vero? potrebbe essere falso quel che sto scrivendo, ma sappilo, io ti aspetterò e voglio che tu viva, oltre cent'anni, di vedere i tuoi figli avere figli, e i figli dei tuoi figli avere figli, ma è così ripetitivo... ma ho avuto la cosa più bella, ho avuto il privilegio di conoscerti e di amarti, volevo fosse per sempre, ma a quanto pare dovevo morire presto, fare un favore al mondo e poi farti soffrire, e non sai quanto mi fa male, farei qualsiasi cosa anche solo per toccarti, o sorriderti, farti vivere di nuovo ciò che abbiamo già vissuto al meglio, non voglio vederti così, voglio vederti per quello che sei veramente, un uomo forte, stabile, equo, eterno e bello, una bellezza rara per quanto maschile, mi manchi così tanto Tobias, mi sento niente senza dite...

Forse dovrei aggiornarti delle novità: Uriah e Marlene si sono messi insieme e convoleranno a nozze fra poco, e quando li vedo al parco astringersi la mano, riaffiorano sguizzanti i nostri momenti insieme,quando ti strinsi la mano dagli Intrepidi così, e quando provasti che non eri sotto simulazione; Will guarda Christina, e commenta in continuazione quello che fa, mi ha perdonata, dicendo che non dovevo deprimermi, era sotto simulazione, e dice che ho fatto bene a sparargli, e ogni tanto ci affacciamo dalle nuvole e guardiamo la piccola Chicago, e da come commenta sembra un candido...

Tori ha trovato suo fratello, e ora sono inseparabili, e mi ricorda com'era il rapporto mio e di Caleb, è strano, ho perdonato Al, dice che era spaventato e intimorito, e lo capisco, all'inizio anch'io ero così, la penultima, ricordi? Ho incontrato i miei genitori, mi hanno abbracciata forte, ma pareva un abbraccio strano,diverso, non era tuo...

e poi ci sono io, che mi deprimo per la tua mancanza, non sai quanto ti amo, Tobias, non sai quanto...

Ora che ricordo, ho lasciato li una coppia di tablet, mentre eravamo al Centro di Genetica ho registrato un diario, come ha fatto mia madre,anche le lenti per vedere attraverso i miei occhi, ne ho un paio anche io quassù, e potresti vedere le meravigliose sculture di nuvole di Al, o tutte le case di colore ovatta o tutte le anime di persone morte, chi lo sa; ci siamo dedicati a quelle due parole così poco, ma quegli attimi li abbiamo passati in compagnia della nostra passione, dell'amore reciproco che provavamo, e giuro, non era poco da parte mia, la nostra storia era come quella di un film, ma noi non fingevamo affatto, era pura e vera realtà, la cosa più bella che si potesse immaginare...

Ti guardo ora, sono di fianco a te e ammiro il tuo viso, dai lineamenti spigolosi e dai tuoi occhi blu, così scuri che sembra pece, le tue labbra particolari, sopra sottili, sotto piene e morbide, per me così familiari, il tuo sorriso, misterioso e dolce allo stesso momento,che mi hai donato molte volte; ogni tanto penso che ci hanno osservati e arrossisco, pensando a cosa hanno visto per duecento lunghissimi anni, ripenso al nostro primo bacio allo strapiombo, le scarpe bagnate e l'acqua che scuoteva violenta le pareti rocciose, al nostro "primo vero appuntamento" e a quello schifoso sciroppo di cui gli Eruditi si vantavano tanto, ma era romantico, e sento ancora quella dolce pressione sullo stomaco, così dolce e intenzionale,dove le tue lunghe dita coprivano tutta la pancia, e le mie guance si infiammarono, come se stessi bruciando, ma la combustione umana non esiste... e quando verrai qui, augurandotelo il più tardi possibile,riprenderemo il discorso dell'affabilità, ok?

Credo sia tutto, è brutta questa frase, come se si volesse liquidare qualcuno, ma io continuerei a parlarti all'infinito se tu vorrai...

Tiamo,

-6


Finisce di leggere e piega il foglio, lo guardo di lato,e la luce della luna filtra dalla finestra rivelando una patina polverosa, mi viene in mente un'idea; mi alzo mentre lui osserva ancora la lettera incredulo e sorpreso, vado verso la finestra e la tocco con un dito, e sento il freddo ramificarsi per le dita, congelandomi il sangue, picchietto la nocca dell'indice per attirare la sua attenzione, guarda verso di me e scrivo qualcosa... Ti Amo


Sorride con le lacrime agli occhi, e dice qualcosa che mi fa risentire di nuovo a casa: -ti amo anch'io Tris...-


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⏰ Dernière mise à jour : Jun 08, 2018 ⏰

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lettera di tris a quattroOù les histoires vivent. Découvrez maintenant