UN PO' DI ME...

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Aspettavo da circa un quarto d'ora, dopo aver timbrato il biglietto e aver chiesto indicazioni al controllore che angosciato stava iniziando il nuovo turno mi accinsi a raggiungere la linea 3. Il mio posto a sedere si trovava sulla carrozza numero 6, dopo aver fumato velocemente una sigaretta ed aver riposto l'accendino accuratamente dentro il pacchetto metallico accantonandolo tra le sigarette riposi il tutto dentro il taschino interno della mia giacca e iniziai a salire sul treno.
Presi il mio solito bagaglio e lo appoggia nella stiva giacente sopra di me.
Mi guardai intorno e non essendoci ancora nessuno mi misi seduto al posto 5 B che si trovava dal lato corridoio.
Ebbene sì, era il solito bagaglio per me perché fino ad allora mi aveva accompagnato in numerosi viaggi ma, da quel fine settimana in poi, posso assicurarvi che mi avrebbe fatto compagnia in moltissimi altri viaggi.
I viaggi che iniziai a prenotare e ad intraprendere, non avevano un fine formativo o culturale come di solito si può aspettare da una persona come me, ma tutt'altro.

In quel momento dentro la mia valigia avevo riposto un unico completo casual mentre invece ricordo come se fosse ora che quella sera indossavo un vestito elegante.

Ho sempre avuto una fissa nell'indossare vestiti costosi.
Portavo sempre con me abiti sfarzosi dato che il mio obiettivo principale era fare bella figura con qualche ragazza, oppure quando, in momenti come quelli, non avevo la minima idea a cosa sarei andato incontro e soprattutto di come sarebbe andata a finita la serata.

Ero solito pensare che fosse indispensabile avere un ottima forma fisici con tanto di addome squadrato prima di indossare un completo elegante.
Oltre alla forma fisica però un bel completo bisogna saperlo scegliere ed abbinare all'evento per cui si è chiamati ad indossarlo.
Infatti, in quell'occasione tanto incerta quanto unica nel suo genere per la parte superiore indossavo: una camicia bianca da un look formale a maniche lunghe con un moderno colletto alla francese dai polsini doppi preoccupandomi di tenere sempre i primi due bottoni slacciati, sopra la camicia un gilè a quadri alterni dal color bordeaux e grigio chiaro a due bottoni con fodera interna liscia.
Per la parte inferiore invece indossavo: un paio di pantaloni dello stesso motivo della giacca, una cintura in pelle color rame coordinati con tasche alla francese nella parte anteriore e una tasca con pistagna posteriore che vestivo con doppio risvoltino per lato, calze bordò di finissimo cotone elasticizzate a fascia superiore soft-drip e ai piedi un paio di francesine stringate in pelle color sabbia.

Con poca modestia posso dire che indossavo un bellissimo completo quel giorno, uno tra i migliori della mia collezione, diversamente dal ricambio casual che portavo sempre con me per questione di comodità.
Per il viaggio di ritorno mi sarei vestito diversamente dato che preferivo non dare troppo all'occhio quando mi sarei trovato vicino casa, quindi dentro la mia valigia portavo: un paio di semplici scarpe da ginnastica, un jeans, un maglione, la biancheria intima ed oltre al necessario non poteva ovviamente mancare il mio set di profumi raccolti all'interno della tasca principale del mio beauty in pelle nero con su disegnato un leone in argento.

Ero stanco, durante quella settimana avevo lavorato parecchio con turni di lavoro abbastanza intensi.

Avevo da poco conseguito il diploma di laurea in fisioterapia e iniziare a fare carriera oggi come oggi nel nostro settore non è facile a meno ché non si è figlio di papà.
In quel periodo da poco ero un dipendente di un grande centro di riabilitazione nella mia città. Ora come ora, nonostante la misera paga non proporzionale alla mole e alla qualità del lavoro che facessi, riconosco che questi sacrifici mi sono serviti molto per crescere professionalmente e come si sul dire "farmi le ossa".
Oltre a lavorare comunque non potevano mancare i corsi di aggiornamento alla quale dovevo partecipare periodicamente. Un particolare da menzionare adesso è che un settore della fisioterapia alla quale mi aveva sempre affascinato anche durante gli studi universitari era la massoterapia, ovvero la terapia del massaggio. Piano piano con il tempo tra corsi preparatori e convegni alla quale partecipavo avevo imparato ed approfondito l'arte del massaggio.
Entrare in simbiosi con la pelle delle altre persone attraverso le miei mani, ed apprendendo i trucchi del mestiere dopo tanta esperienza adesso posso confermare che in futuro mi servì molto, specialmente in determinate circostanze lontane dal contesto lavorativo.

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