Capitolo 1

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Giulietta: O Romeo, Romeo, perche' sei tu Romeo? rinnega tuo padre e rifiuta il tuo stesso. Ovvero, se proprio non lo vuoi fare, giurami soltanto che mi ami, ed io smettero' di essere una Capuleti.

Romeo:devo continuare ad ascoltarla oppure rispondere a cio' che dice? 

Giulietta: è solamente il tuo nome ad essermi ostile :tu saresti sempre lo stesso anche se non fossi un Montecchi. Che cosa vuol dire la parola Montecchi? Non e' una mano,o un braccio o un viso,ne un'altra parte che appariene ad un essere umano. Oh,sii qualche altro nome! Quello che noi chiamiamo col nome di rosa, anche chiamato con un nome diverso , conserverebbe ugualmente il suo dolce profumo . Allo stesso modo Romeo, se portasse un'altro nome ,avrebbe sempre quella rara perfezione che possiede anche senza quel nome. Rinuncia quindi al tuo nome, Romeo,ed in cambio di quello ,che tuttavia non e' una parte di te, accogli tutta me stessa. 

Pensavo, in quel momento, che la Tragedia di William Shakespeare fosse una delle storie più romantiche e avvincenti di tutti i classici dall'età medievale a oggi.
Non riuscivo però a capire e collegare come fosse possibile che Romeo, prima dell'incontro alla festa in Maschera alla villa Capuleti, fosse stato innamorato della cugina di Giulietta, che per l'esattezza quest'ultima aveva solamente sedici anni, Romeo diciotto.
Nella ricerca approfondita assegnata dall'insegnante di letteratura per le vacanze estive, ho trovato questa storia molto intrigante e inaspettata. Ho anche scoperto che Giulietta era innamorata già prima di quell'incontro di Romeo, lo aveva visto dalla cugina.
Romeo si sentiva rifiutato dalla cugina e per farla ingelosire di un sentimento inesistente da parte della fanciulla, ci provò con Giulietta.
Con il passare del tempo iniziò a provare qualcosa di serio per la candida Giulietta e iniziò la loro storia d'amore segreta e da lì la storia la conoscete tutti.

《Signorina Gray, vuole concederci l'onore della sua attenzione almeno il primo giorno?》
Le parole dell'insegnante di Letteratura mi fecero sobbalzare. Poco dopo si sentirono gli schiamazzi dei miei compagni di classe.
Notevole. Mi ero già persa nella mia fantasia il primo giorno di scuola.
Guardai il professore e poi i compagni che avevo davanti a me. Non volevo andare nell'occhio già il primo giorno di scuola. Per fortuna l'insegnante mi conosceva, il problema erano i miei nuovi compagni. Essendo stata bocciata non conoscevo nessuno di loro se non di vista.
Appoggiai la testa al muro per sminuirmi ancora di più in tutto quell'imbarazzo.
Abbassai lo sguardo sul telefonino che era sotto al banco e lessi l'ora: 09:45. Perfetto, ancora una manciata di minuti e sarei potuta andare a fumare una sigaretta tranquilla.
Cercai di stare attenta gli ultimi minuti ma l'unica cosa che sentii fu l'unica frase che nessuno studente vorrebbe sentire.
《Mercoledì faremo una verifica sugli argomenti da voi trattati durante l'estate》
Annuii segnando il tutto sul diario, per non scordarmene e riposto il necessario nello zaino, estrassi il pacchetto di sigarette dalla giacca di pelle nera con le borchie argentate e un accendino scendendo nel magazzino per riuscire a passare quel poco tempo tranquilla e sola.

Arrivata sul posto accesi la sigaretta, dovevo essere cauta a non farmi vedere da nessuno, socchiusi il portone del magazzino e iniziai a fumare quella sigaretta fino a quando non udii delle voci.

《Sicuramente domani》
《Ora andiamo, poi ci penseremo》
《Silenzio voi due o ci farete beccare dagli insegnanti》
Erano delle voci maschili, sicuramente di studenti più giovani. Sentii la porta aprirsi lentamente e sobbalzai fissando la porta. Magari volevano andare a fare la spia. Ero sicuramente spacciata. Primo giorno di scuola, già sospesa.
Bel modo di iniziare l'anno Sun.
Un ragazzo nello stesso istante che mi vede si bloccò irrigidito. Era sulla porta, non avevo ancora visto gli altri due ragazzi con lui. Ma fissai i suoi occhi scuri, i suoi capelli ricci con un taglio simile al cantante dei The Kolors.
Sentii il suo amico sussurrare qualcosa dall'altra parte della porta ma non riuscivo a sentire cosa.
Lui sorrise rilassando le spalle ed uscii dalla porta verso di me seguito dai suoi amici.
Se mi avessero toccata li avrei fatti fuori tutti e tre in un attimo. Ero in grado di difendermi da sola, conoscevo bene il punto debole in un ragazzo.
Il ragazzo che uscii per ultimo aveva gli occhi verdi, un taglio corto -molto simile ad un taglio militare- e mi sorrise.
《Stai tremando. Hai freddo? Vuoi la giacca? Me la darai quando rientriamo》
Senza che io dica nulla poggiò la sua giacca sulle mie spalle.
Per caso sono in una di quelle strane storie dove lui fa il galante e dopo violenta la ragazza? Oppure in una di quelle che neanche conosci l'altra persona che già ti innamori? Questo sembra fuori di testa, dolce ma pazzo.
Non dissi nulla e finii la mia sigaretta e quando stavo per rientrare mi sentii stringere il polso.

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⏰ Last updated: Aug 10, 2018 ⏰

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La strada InfinitaWhere stories live. Discover now