Prefazione.

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La vita di Jughead Jones era da sempre stata caotica, un flusso infinito di eventi disastrosi, un accumularsi di problemi come fossero polvere su una vecchia cornice abbandonata; così, quando lo avevano chiamato dalla grande mela per un lavoro al New York Times era rimasto scioccato, con gli occhi sgranati e il cuore palpitante.

Gli sembrava impossibile che un giornale famoso ed importante in tutto il mondo avesse chiamato lui, un ragazzetto di provincia, spesso sul lastrico a causa dei problemi economici di famiglia, con dei precedenti per aver commesso frivolezze da adolescente sbandato. Per un attimo pensò che fosse scesa per lui una mano dal cielo, che finalmente dopo tanto tempo passato a soffrire sarebbe stato felice, inseguendo il proprio sogno per poterlo afferrare e incatenarlo a sé stesso, per non lasciarlo mai più andare.

Scrivere era sempre stata la sua ancora di salvezza, non importava dove fosse, cosa usasse, poteva trattarsi di uno scalino della scuola con i suoi fogli macchiati di caffè ai bordi, poteva essere il tavolo di Pop's col suo computer argentato, oppure una macchina da scrivere nella sua piccola e modesta casetta in prefabbricato, ma scrivere era tutto ciò che Jug aveva sempre voluto fare nella sua vita.

Solo quando si rese conto effettivamente che tra Riverdale e New York correvano circa 15 ore di macchina sentì le gambe tremare, mentre il suo pensiero si diresse immediatamente alla persona più importante della sua vita.

Elizabeth Cooper.

<<Oh Jug, è una bellissima notizia>> aveva sussurrato la ragazza, cercando di nascondere le lacrime che le avevano quasi subito appannato la vista, illuminandole gli occhi azzurri estremamente espressivi di cui lui si era perdutamente innamorato.

Erano rimasti qualche secondo in silenzio, mentre Jughead aveva avvicinato una mano al volto roseo della ragazza, accarezzandole delicatamente lo zigomo. Non riusciva ad immaginare la sua vita senza di lei, senza le loro camminate mattutine, la colazione assieme, i loro baci, le notti passate a far l'amore, le loro risate e gli articoli scritti assieme, col fiato corto e la paura degli sguardi critici che li circondavano. Non poteva immaginare la sua vita senza lei che come sempre, avrebbe combattuto con lui, al suo fianco.

<< voglio che tu tenga a mente una cosa, Elizabeth..>>

Raramente utilizzava il nome per intero per rivolgersi a lei, ma stavolta ne aveva bisogno, per attribuire al suo discorso una serietà diversa. Stava per farle una promessa che, avrebbe giurato sulla testa di suo padre, il suo amatissimo padre, non avrebbe infranto mai e poi mai.

<<Non amerò mai nessuno come ho amato te. Sei stata la mia luce in fondo ad un tunnel orrido, dalla quale non sarei stato capace di uscire se tu non mi avessi afferrato la mano. Non ci sarà giorno della mia vita in cui non rimpiangerò di non averti portata via con me, lontana da tutto e tutti. Non passerà giorno in cui non ti penserò. Ti amo Elizabeth Cooper, ti amerò per sempre.>>

Così Jughaed era andato via, si era lasciato alle spalle i Serpents, suo padre, la scuola, il giornale locale, Archie, Fred, Veronica.

Non si era voltato neppure per un istante quando era salito sul pullman, terrorizzato dall'incrociare lo sguardo delle persone che amava.

Non era convinto fosse stata la scelta giusta partire, ma dentro di sé, sentiva di doverlo fare.

New York lo aspettava e lui non si sarebbe fatto attendere.


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⏰ Last updated: Aug 09, 2018 ⏰

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