Ti amo

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Mi guarda con fare pensoso, mette una mano tra i miei capelli.

Mi dice che sono morbidi, fa passare le sue dita lentamente tra di essi come se fossero un pettine, un pettine profumato.

Sento il suo odore che mi pervade.

Mi dice che sono I capelli che vorrebbe toccare per sempre, io lo guardo ansiosa di sapere cosa mi sussurrerà poi, o forse sono ansiosa per altro? Aggrotto le sopracciglia, ma lui, lui,mi conosce, se ne accorge.

Mi afferra dolcemente un braccio, quello destro, non provo nemmeno a opporre la minima resistenza, ormai ho perso la forza di poterlo fare.

Sono esausta per la serata appena passata, poche volte un uomo era riuscito a farmi provare così tanto.

Si protende verso di me, il suo corpo oscura per qualche secondo la flebile luce della lampadina nella stanza..

La sue labbra sono ormai vicine al mio orecchio sinistro, sembrano quasi morderle da quanto io senta il loro calore.

Una lacrima scorre giù per la mia guancia sinistra, poco lontano dalla sua bocca.

Spero che approfitti e baci quella goccia vagante sulla mia pelle, ma non posso esimermi da ciò che mi spetta, ho già avuto abbastanza da lui.

Ancora non ha detto niente: è lì vicino, ma non fa niente.

Niente oltre a toccarmi I capelli, quei capelli che tanto ama.

O almeno spero abbia amato.

Mi accorgo di sentire il mio battito accelerare, forse adesso ho trovato qualcosa che mi tenga legata qui, che non mi faccia andare senza nessun rimorso,qualcosa che non voglio perdere anche se ormai è troppo tardi.

La luce in stanza va via per qualche secondo per poi tornare.

Mi sono spaventata, mi sono aggrappata a lui, lui non mi ha rifiutata.

Non mi ha rifiutata anche se sa che oggi è l'ultimo giorno.

Lo aspetto, aspetto che mi dica qualcosa, che mi sussurri con quella sua voce che per quattro mesi è stata l'unica voce che io abbia sentito oltre quella nella mia testa.

Non mi piace quella nella mia testa, non rilassa, ma al contrario.. fa male.

Lui è stato l'unico con cui ho potuto parlare, l'unico che si è occupato di me, l'unico con cui ho giocato, l'unico con cui ho riso, pianto, mi tocca l'altro orecchio con la sua mano poggiata sul mio mento.

Lui è la persona per cui io vorrei vivere.

Finalmente l'ho capito, il mio battito accelera di nuovo, finalmente ho capito perchè voler restare.

Finalmente glielo dico.

Ti amo.

Voglio piangere.

Passa qualche secondo interminabile di silenzio.

E finalmente dice qualcosa, al mio orecchio, io aggrappata a lui.

Mi sussurra che mi odia.

Sorrido mentre le lacrime ormai hanno bagnato tutto il mio viso.

Io ti amo.

Lo sento mettere la siringa vicino al mio collo.

Io ti amo.

Lo sento inniettare la dose di veleno.

Io ti amo.

Mi sento morire.










-Porca puttana che bastarda.-

Erik mi guarda, sono appena uscito dalla cella 127, la ragazza è stata condannata alla pena di morte per l'omicidio del figlio.

-Credi che abbia sofferto abbastanza?-

Sputo per terra -Quella s'era cotta di me.- rido leggermente.

Aveva capito che cosa si poteva perdere con la perdita della propria vita dopo quattro mesi di reclusione con rapporto diretto con me.

-Ah se?- mi fa Erik.

-Mi ha detto che mi amava.-

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⏰ Cập nhật Lần cuối: Aug 29, 2018 ⏰

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