Thoughts

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È di solito quando cala il sole che una giornata viene detta "arrivata al termine". Nonostante ciò ho sempre amato pensare che a questa fine non segua altro che un inizio ben più vicino del domani:
La notte.

Quell'immensa distesa di nero che ricopre il cielo per una parte dimenticata della giornata.

Ricoperta di splendide lampadine, minuscoli soli governati dalla madre delle luci notturne, la luna.

E come ogni volta, oggi, mi trovo sotto una calda coperta a contemplare il soffitto, tempestato di piccoli puntini fluorescenti -un regalo di mia madre- a cercare di dare senso alle mille cose che ogni minuto, ogni secondo mettono disordine nella mia testa, formando un agglomerato di pensieri, frasi, parole alle quali devo dare ancora un senso.

Caos.

Tutto ciò che mi circonda diventa improvvisamente estremamente caotico ma allo stesso tempo così tranquillo, silenzioso, fermo.
Come me. Cosi tormentato dai rumorosi ronzii dei miei pensieri, ma esternamente non posso apparire in altro modo se non nei panni di un misero, silenzioso ragazzo di appena 17 anni che si fa troppi problemi che risultano però invisibili agli occhi degli altri.

Bianco.

In un attimo tutto quanto, i pensieri, le parole, tutto lascia la mia mente, lasciando un bianco estremamente chiaro a fare contrasto con il buoio abissale della stanza.

Serrande abbassate, porta chiusa, tutte le fonti di luce bloccate, lasciando regnare nel nero quei piccoli insignificanti puntini che avrebbero dovuto rappresentare delle stelle.

Piano piano anche il velo di 'nulla' lascia spazio ad una sola ed unica sensazione che, come in una morsa letale, mi attanaglia lo stomaco, squarcia invisibilmente le mie interiora rendendo ancora più misera ed insignificante la mia esistenza, facendomi piombare addosso la sola ed unica -cruda- verità.

Solitudine?

Non so definire neanche io cosa mi spingesse ogni notte a rintanarmi sotto le coperte, in cerca di porre fine a quell'interminabile ronzio che provocava poi in seguito quell'atroce sensazione di essere così inutile, di essere una qualsiasi persona di questo mondo, un puntino indistinguibile nella massa.

Altri pensieri susseguivano -ormai da routine- a questi, rendendo tutto ancora più lontano da una concreta fine.

In che modo posso anche solo pensare di poter essere un giorno utile al mondo se ora, da sempre, non riesco a rendere la mia presenza necessaria a qualcuno?

Perchè è questa la verità.
La realtà dei fatti.
La mia presenza è futile, nessuno necessita di me.
Ognuno, nel suo piccolo ha qualcuno di speciale, che sia un amico un parente o chi più ne ha più ne metta.

Ma io non ho nulla.
Non ho mai avuto nulla.

Solo.
Lo sono sempre stato e così rimarrò fino alla fine dei miei giorni.

Certo, possiamo dire che in questo mondo siamo tutti soli e che nonostante gli amici e le altre persone, non abbiamo altro che noi stessi... ma rimane sempre e comunque l'illusione di avere qualcuno al proprio fianco.

Ma non nel mio caso.

Amore?

Bugia.

È questo ciò che penso e che ho sempre pensato.
Nel mio piccolo e chiuso mondo non c'è spazio per un sentimento così innecessario.
Ho sempre vissuto senza e sono ancora qui, quindi presuppongo di poter sopravvivere -anche se non nel migliore dei modi- senza di esso.

E a parole susseguono frasi, alle frasi susseguono riflessioni che, pian piano arrivano a sfinirmi, rendendomi incapace di continuare ad autocommiserarmi, portandomi nel 'dolce ma amaro' mondo dei sogni, con mille punti interrogativi che continuano rumorosamente a svolazzare nei meandri della mia mente.

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⏰ Last updated: Mar 20, 2020 ⏰

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<𝐍𝐢𝐠𝐡𝐭>;🌙.Where stories live. Discover now