Prologo

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Oggi potremo parlare di loro. Non potranno più tapparci la bocca con le loro mani ossute e diafane; non urleranno più, giorno e notte, per coprire le nostre voci incerte; non ci spareranno sulla nuca per disattivare per sempre le nostre ugole ululanti. Sono lontani ormai, nessuno riesce più a intravederli dalla collina da cui, non più di un giorno fa, si potevano ancora distinguere le loro sagome - sottili nerissime e nervose - allontanarsi penosamente dalla nostra città. Ci siamo dati il turno per sorvegliare che non cambiassero idea, che in uno slancio d'orgoglio suicida non venisse loro in mente di invertire la rotta e ritornare, come un carnefice che voglia purificarsi l'anima donandosi alla furia vendicativa della sua vittima, nel luogo in cui la loro presenza non era gradita nemmeno più ai sassi.

Adamo ed Eva vennero scacciati dal paradiso terrestre per l'unico errore che non gli era concesso di commettere: l'unico per cui Dio non aveva previsto l'istituto del perdono. Avrebbero potuto bruciare vivi decine di cerbiatti, sdradicare querce e ciliegi, calpestare margherite e sputare sui melograni, fornicare senza sosta dall'alba al tramonto, bere tutta l'acqua del Tigri e dell'Eufrate, e sarebbero stati perdonati. Invece, per molto meno, complici un astuto serpente e un albero dai frutti succulenti, vennero condannati alla fatica e all'erranza.

Nella nostra città, della quale tacerò il nome per timore che i fatti che narrerò possano gettare infamia sulla gente onesta che vi abita, hanno vissuto fino a pochi giorni fa due esseri in tutto simili ai nostri più antichi progenitori, un Adamo dai capelli corvini e il profilo tagliente da uomo del deserto e un'Eva morbida, sinuosa, con gli occhi celesti e cattivi, appena ventenni, forti, novelli sposi.

Appartengono a loro le due sagome appena svanite dalla visuale della nostra ultima sentinella appostata sulla collina. Si chiamano Mattia ed Ester, esseri umani o demoni nessuno ancora è riuscito a capirlo. Li abbiamo cacciati per non ammazzarli come belve, per far sì che non ci ammazzassero come belve. Hanno commesso un solo crimine, o almeno così crediamo, e non certo quello di aver ingurgitato una mela proibita.

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⏰ Last updated: Oct 25, 2018 ⏰

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La morte leggeraWhere stories live. Discover now