𝐔𝐧𝐨

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— Mmmh, chissà cos'avete fatto ieri sera. A giudicare dalle vostre facce, sembrate aver studiato come non mai per il compito di oggi, disse la professoressa Zoe distribuendo i fogli sui banchi, è così Braun?

— Sì! Abbiamo studiato TUTTA LA NOTTE! Giuro! Disse il biondo mentre se la rideva insieme a i suoi amici. Essi - e lui compreso - avevano una brutta cera a causa della serata precedente, che ovviamente non hanno passato a studiare.

— Mi fido di te eh ? Sussurrò Eren ad Armin. Non appena la prof guarda altrove, scambiamo i nostri fogli.

— Non hai studiato ? Chiese quest'ultimo cercando una penna.

— Studiare non fa parte del mio dizionario.

— Silenzio Jaëger !

— Ma questa qua ha le orecchie in culo per sentirmi da così lontano!

— Ha per caso detto qualcosa?

— No, niente!

Non appena i fogli furono distribuiti a tutti, ognuno girò il proprio per vedere gli esercizi da svolgere.

Sasha fece una faccia buffa nel vedere tutti quei calcoli complicati. L'idea di quel che c'era in mensa quel giorno, prendeva molto più spazio in confronto alle formule che avrebbe dovuto imparare per il compito.

Annie sospirò senza alcuna discrezione, attirando l'attenzione della prof che la fucilò con lo sguardo. Capendo immediatamente che non valeva la pena provare a fare qualcosa, si stese sul banco per dormire.

Jean provava a copiare su Marco che però copriva il suo foglio, voleva bene al suo migliore amico, ma se c'è una cosa che non sopporta proprio, sono le persone che imbrogliano.

Bertholdt si stava impegnando come non mai per fare dei disegni simmetrici ai margini vuoti del foglio.

Eren non capiva niente pur rileggendo le domande più volte, e per sua sfortuna, la prof non gli toglieva gli occhi di dosso per neanche un secondo.

A differenza di tutti gli altri, Armin, Mikasa, Historia e Marco facevano quel compito senza alcun problema. In tre anni di liceo, i quattro secchioni della classe non avevano mai avuto la media al di sotto dell'otto, pur avendo partecipato spesso alle serate organizzate da Reiner et Bertholdt.

Reiner, più disperato che mai all'idea di prendersi un'ennesima insufficienza, diede delle gomitate alla sua migliore amica. Essa, non appena sentì i suoi colpi, si raddrizzò di scatto guardandolo in malo modo per essere stata svegliata.

— Annie, ti prego, dimmi che hai capito qualcosa, la implorò discretamente.

— Io capire qualcosa? Stai facendo questa domanda alla persona sbagliata.

Il ragazzo sospirò, anche se la risposta data da Annie non lo sorprese più di tanto.

— Beh, disse rassegnandosi a prendere un altro due, almeno ci ho provato.

— Braun ! Silenzio !

La fine dell'ora arrivò in un istante, tutti quanti si alzarono di fretta per dare la verifica alla professoressa Zoe che sospirava già nel vedere dei calcoli pietosi che non c'entravano minimamente con la sua materia.

In mezzo ad ogni ora, c'erano sempre cinque minuti di pausa per dare tempo ai professori di cambiare aula e far respirare un po' gli alunni.

Eren, che uscì per ultimo, si affrettò a raggiungere Armin e Mikasa.

— Cos'avete trovato all'esercizio due ? Gli chiese nella speranza di aver scritto la stessa risposta.

— Duecento quarantacinque, risposero i suoi amici in coro.

𝐒𝐨 𝐅𝐚𝐫, 𝐒𝐨 𝐂𝐥𝐨𝐬𝐞ᵃʳᵘᵃⁿⁱDove le storie prendono vita. Scoprilo ora