Finché l'incanto non tornerà

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Io... mi sono innamorata di lui. Mi sono innamorata di Chat Noir.

Sì, era successo. Quelle parole, le stesse che non avrebbe mai creduto di poter formulare, erano scivolate via dalla sua mente con estrema naturalezza. Non ci aveva creduto, all'inizio. No, si era detta, doveva essersi trattato di un errore. Lei e Chat Noir, risvegliatisi da una temporanea amnesia, si erano scambiati un bacio solamente perché... perché...

Perché?

Davvero, perché? Come era potuto accadere? Che Chat Noir le avesse rubato quel bacio contro la sua volontà? No, impossibile, si era subito corretta, con una prontezza tale che per un attimo si era stupita di se stessa. Chat Noir aveva tanti difetti, ma mai si sarebbe permesso di strapparle un bacio che lei non voleva concedere.

E poi c'era anche la foto, quella scattata da Alya prima che l'incanto – era giusto definirlo tale? – si sciogliesse.  Era... qualcosa di magico. Ladybug si era alzata in punta di piedi per ovviare alla differenza di altezza che la separava dal collega; il braccio sinistro di Chat Noir poggiato sul suo fianco, la sua figura si affidava completamente a lui, senza mostrare il benché minimo accenno di reticenza o disagio. Non v'era niente di sbagliato nel modo in cui le loro labbra si sfioravano. E, infine, le loro mani – intrecciate, unite, avvinghiate l'una all'altra con eloquente passione. Semplici gesti come un bacio o tenersi per mano assumevano in quella foto un significato molto più profondo – un misto di amore, fiducia, serenità. Se si escludeva l'intoppo del precedente San Valentino, Marinette aveva sempre pensato che il suo primo vero bacio l'avrebbe concesso solo e soltanto ad Adrien. A fare da sfondo a un tale scenario erano i panorami più incantevoli e le sensazioni più piacevoli; eppure... eppure mai, nemmeno nei suoi sogni più fantasiosi, l'avrebbe immaginato così.

Dopo aver osservato la fotografia con attenzione, quasi volesse annotare nella sua mente ogni singolo dettaglio, Marinette era giunta alla conclusione che non poteva trattarsi di un semplice bacio. Sicuramente non era come quello che aveva strappato al collega l'ultima volta, quando aveva dovuto salvarlo dalle grinfie del nemico. Ricordava bene quel giorno. Ricordava bene come non avesse provato pressoché nulla nel posare le sue labbra su quelle di Chat Noir, e di come anzi, tornata a casa, si fosse addirittura indispettita di aver dovuto concedere il primo bacio a una persona che, per quanto cara, di certo non amava. Ma si poteva dire lo stesso di ciò che era successo in giornata? In tutta onestà, l'unica risposta sincera che Marinette riuscisse a formulare era un no.

Oltretutto, come se tutto ciò non fosse sufficiente, c'era anche la testimonianza di Alya. Nel spiegarle l'accaduto, infatti, l'amica aveva giurato di aver visto i volti dei due eroi allontanarsi l'uno dall'altro senza che le mani facessero lo stesso, restando congiunte per un'altra manciata di secondi. Infine, prima che il potere di Ladybug sortisse il suo solito effetto, i due si erano nuovamente avvicinati e avevano – testuali parole – sorriso come due idioti. «Sorriso come due idioti che si amano, però!» aveva infine aggiunto l'amica, continuando a ripetere quanta tenerezza avessero suscitato in lei i loro sorrisi timidi e i loro sguardi innamorati.

Arrossendo a quel pensiero, Marinette decise di averne abbastanza: tolse la foto dallo schermo del computer e si stiracchiò le braccia indolenzite. Tornò a fissare il display, ora impostato su una pagina qualsiasi del browser, e s'interrogò sul da farsi. Continuare a osservare la foto non sarebbe servito a nulla, questo era poco ma sicuro. Tuttavia, per quanto cercasse di distrarre la mente, i suoi pensieri erano più testardi di lei e insistevano a tornare sull'argomento. Volevano una risposta – una risposta che lei però non aveva.

«Forse ci sono ancora delle cose che devi sapere sul suo conto» aveva suggerito Tikki qualche ora prima, e... che avesse ragione? Diamine, . Conosceva Tikki fin troppo bene per ignorare tutta la sua saggezza. Oltretutto, non poteva negare che, in passato, una cosa simile era già accaduta. Avrebbe mai pensato che Chat Noir nascondesse un cuore tanto sensibile, prima di scoprire quanto grande fosse il suo amore per lei? Amore che, oltre che immenso, era anche genuino: nonostante si fosse – falsamente – dichiarata a lui nei panni di Marinette, Chat Noir l'aveva rifiutata con assoluta cortesia, dichiarando che il proprio cuore apparteneva solo e soltanto a Ladybug. E, sebbene fosse già stato rifiutato due volte, esso non disponeva assolutamente della disonestà necessaria a prendersi gioco del prossimo. Marinette lo capiva bene, perché era esattamente ciò che provava per Adrien ogniqualvolta pensasse a lui; e, invero, anche se per un attimo c'era stato un altro ragazzo, la sua presenza era posta in secondo piano da quella abbagliante di Adrien.

Finché l'incanto non torneràWhere stories live. Discover now