Capitolo 1

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Spesso il messaggero viene attaccato

per essere foriero di cattive notizie.

Sentirete molte cose sul mio conto:

La gente vi dirà che sono un bugiardo,

un ingannatore, un truffatore,

un pazzo e persino un assassino.

La gente vi dirà tutto e il contrario di tutto

perché io sono portatore di cattive notizie,

perché io sono il messaggero.

Io sono colui che deve avvertirvi

della fine di questo mondo

e radunare gli eletti che costruiranno il prossimo.

Se volete vivere dovete ignorare le calunnie.

Dovete credermi.

Dovete seguirmi.

- Joseph Seed

I

Benedite il nome di coloro che

vi hanno inflitto colpi.

Siate grati a coloro che

vi hanno fatto del male

perché sono state queste sofferenze

che vi hanno condotto da me.

Sermone dal Progetto Eden's Gate

S

e una persona avesse camminato lungo la strada, passando vicino all'entrata frontale mal tenuta della casa dei Seed in quel pomeriggio di giugno e sentito il desiderio di dare una rapida occhiata, avrebbe assistito ad un bizzarro spettacolo.

Avrebbe visto un uomo con indosso mutande nere e una canottiera bianca schiumare di rabbia brandendo un fumetto in una mano e una Bibbia nell'altra contro suo figlio, un bambino di circa dieci anni. Ma nessuno passava per quella strada nei poveri sobborghi di Rome, Georgia, da molto tempo. Né i camioncini dei gelati, né le auto dei servizi sociali né tantomeno le pattuglie della polizia.

In ogni caso, da quelle parti, la gente teneva fuori il naso dagli affari altrui, anche quando quegli affari avvenivano in un porticato alla luce del sole.

Mentre il ragazzino, il giovane Joseph Seed, stava con la testa china, contrito e apparentemente fissato con le assi del pavimento, il padre picchiava furiosamente le sue braccia. Se avesse alzato lo sguardo avrebbe visto i colori caleidoscopici di una vecchia edizione di Spiderman passargli davanti, alternati al liscio cuoio nero della Bibbia di suo padre e quella sua faccia paonazza. Avrebbe visto i denti ingrigiti – pochi e distanti fra loro- del Vecchio Seed, come lo chiamava la gente del posto, o Seed il Vecchio Pazzo, alle sue spalle, come aveva ridacchiato il fratello maggiore di Joseph, Jacob. La cura dentale non era una priorità in casa Seed. I soldi erano necessari per altre cose. Così a Joseph i denti di suo padre ricordavano sempre le rocce pietrose su cui le navi pirata andavano a schiantarsi nei libri illustrati della biblioteca.

La priorità in casa Seed, come tutti nel vicinato sapevano, era il whisky scadente, che il padre beveva dall'alba al tramonto. Più whisky mandava giù, più versi della Bibbia uscivano fuori e più spesso i suoi figli assaggiavano la frusta.

La causa della furia paterna era semplice: i fumetti erano proibiti in casa – fumetti e libri, dischi, riviste, radio e televisione. Solo la Bibbia era ammessa.

Una volta, quando l'intera scuola elementare era andata a vedere Via Col Vento in un vecchio cinema in città, il padre di Joseph era saltato in piedi furioso, come un pupazzo a molla ubriaco, e di fronte a studenti e insegnanti attoniti, si era lanciato in un sermone sconnesso che condannava i peccati di Hollywood, insistendo che quella Babilonia a lungo aveva corrotto le più fragili delle anime e che era responsabile del tracollo dell'America intera. Con Joseph sotto un braccio e Jacob sotto l'altro, era uscito dalla sala come una furia, continuando a lanciare imprecazioni.

Quella volta, arrivati a casa, picchiò solo Jacob, perché era il maggiore e dunque responsabile per il suo fratello più piccolo. Almeno i fratelli avevano avuto il tempo di vedere Atlanta bruciare.

Perciò, quando il Vecchio Seed rimase in piedi sul porticato e cominciò a sfilarsi la cintura, semplicemente il bambino si tolse la maglietta, la piegò con cura e si chinò per offrire la sua schiena pallida e delicata alla logora cinghia di pelle.

La testa di Joseph era rivolta alla casa ben tenuta – almeno per gli standard del posto- di una tranquilla e gentile vedova.

La considerava una benedizione, sebbene piccola: guardando dall'altra parte avrebbe dovuto vedere la casa dell'altro vicino, che era così cadente anche per gli standard locali da risultare orribile agli occhi.

Quando erano più piccoli, la vedova preparava loro delle torte, probabilmente perché le facevano pena. La madre dei bambini non era esattamente una cuoca notevole. E nemmeno era una madre amorevole. Ma la vedova non sfornava assolutamente più nulla ora che stava morendo di cancro. Invece passava le giornate sulla sedia a dondolo del suo porticato, col sole o con la pioggia, traballando dolcemente. Jacob e Joseph avevano dubbi se il basso gemito che sentivano provenisse dalla sedia a dondolo in legno o dalla vecchia signora.

A volte la figlia della vedova si fermava per una visita, giusto il tempo di rubare le medicine di sua madre e barattarle per dell'eroina. Non restava mai a lungo; le prospettive in città erano così poche che nemmeno i tossici volevano viverci.

In quel preciso giorno il piccolo Joseph, di sette anni, ricevette 25 scudisciate. Era il prezzo per aver letto delle avventure di un uomo in calzamaglia morso da un ragno radioattivo. Sopportò la punizione e a malapena pianse.

Vi starete chiedendo chi io sia per conoscere così tanto della banale miseria di questa famiglia che viveva in un povero quartiere di bianchi come molte altre. Io sono Joseph Seed. E se volete sapere perché ricordo tanto chiaramente quel torrido giorno di giugno è perché è stata la prima volta che la Voce mi ha parlato. 

Il Libro di Joseph ☩ FARCRY 5Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora