CAPITOLO 1

4 0 0
                                    



Sassi, pietre, fuoco e nuvole scarlatte disegnavano un tempo infinito e maledettamente scandito dal dolore, quasi fossero un pendolo in un orologio vecchio, rotto e dimenticato dal mondo. Un mondo che aveva barbaramente tirato le cuoia, restando a guardare la brutalità delle azioni dei suoi abitanti.
Che fosse stata tutta colpa di Odino, di Thor o di Loki non aveva importanza, nessuno poteva arrestare il calare indisturbato della notte che danzava tra luci e ombre, portandosi con se i segreti di chi, quel giorno, lo aveva passato con gli occhi fissi nel vuoto dell' orizzonte.

Asgard era lontana e i nove regni sussurravano misteri sentendosi stranamente potenti, meravigliosamente a loro agio come se nulla potesse fermarli, nemmeno il Padre degli Dei. Fu forse questo bisbiglio sottile a spingere il Dio del tuono così lontano da casa?
Aveva navigato come un anima persa giungendo fino a Muspelheim, l'ultimo regno, dove Surtur lo attendeva, lo bramava e soprattutto desiderava il suo potere, voleva aggiungere alla collezione il cuore di quella celebrità Asgardiana e lo disse chiaramente, spalancando le fauci e ridendo come mai aveva fatto in vita sua.

"Ti sei spinto fin qui per cercare la morte?!"

Thor, d'altro canto, non rispose alla provocazione, aveva visto e rivisto quel brutto demone nei suoi incubi ricorrenti troppe volte per temerlo, troppe volte per cedere ai suoi ricatti e troppe volte per perdere tempo ad ascoltare le sue nefaste storie sul Ragnarok, quella maledetta profezia che da secoli si tramandava e temeva.
Odino gli aveva insegnato a prevenire e questo era solo uno dei motivi per cui era qui.

"Lei dov'è?"

Il gigante di fuoco ondeggiò avanti leggermente per poi ricomporsi indicando un punto indefinito che fece voltare Thor di scatto per seguire quella piccola indicazione che lo portò fino ad una gabbia sospesa in quella caverna oscura.

"Puoi riprendertela, non ci serve più, è talmente mal ridotta che nessuno del mio esercito prova piacere a torturarla ancora ma per trarla in salvo dovresti uscire vivo da qui!"

Le chiacchiere si ridussero a zero e il figlio di Odino si scagliò con estrema veemenza contro il demone che fu colto di sorpresa, non vide arrivare il Mjolnir ne la prima ne la seconda volta e tanto fu stordito dai colpi, tanto cadde a terra tramortito, inerme, circondato dai fulmini che gli si erano riversati contro come una tempesta.
L' ultima cosa che fece prima di tirare le cuoia fu quella di richiamare il suo esercito ma anch'esso fu spazzato via dalla fame di vendetta di Thor, uno dopo l' altro i mostri caddero ai suoi piedi e le loro voci smisero di tramare piani invisibili contro il luogo che a lui tanto mancava.
Stremato e finalmente soddisfatto capì che il suo tempo in quella landa di fuoco stava per terminare e tempestivamente si recò contro la piccola gabbia cilindrica sospesa sopra di lui e finalmente la vide, ci mise qualche secondo a riconoscerla, a far combaciare il ricordo di lei con ciò che i suoi occhi stavano scrutando, con quel viso estremamente pallido contornato da ciuffi di capelli neri sporchi di grumi sangue, le labbra rosee segnate da tagli come se qualcuno le avesse cucite rozzamente e frettolosamente, i vestiti tagliati, logori, e la pelle che lasciavano intravedere interamente coperta da lividi, bruciature, e ferite di vario genere. L' avrebbe mai riconosciuta se non fosse stato per quell'anello?
Era ancora lì, sull' indice destro, e il sangue lo ricopriva quasi interamente nascondendo il suo colore verde smeraldo e i suoi bellissimi intarsi neri.
La sua bellezza sembrava essere sparita sotto il coraggio che aveva avuto a scegliere quel destino che sarebbe spettato ad un altro, Thor vide per la prima volta la caduta di una dea.

"T- Thor...?"

Gli occhi di lei si aprirono mostrando uno spiraglio di luce, quasi fioca, quasi morente e il Dio del tuono le intimò di non parlare rassicurandola che ogni sua sofferenza era finita, aveva scoperto l'inganno.

"L- L- Loki?"

Quella domanda fatta a bruciapelo se l' aspettava, come poteva non chiedere di lui?
A quel punto le scelte erano due: mentire o dire la verità? Farla soffrire ora o in seguito?

"Mio fratello è morto, con onore, in battaglia...mi dispiace Sigyn, ora ti riporto a casa"

La dea chiuse gli occhi facendo scorrere un' ultima lacrima sul suo bel viso solcato da segni di qualcosa che non avrebbe dimenticato, mai. Era passata un eternità da quando aveva preso le sembianze del Dio degli Inganni scontando la sua condanna, le sue pene, le sue sofferenze e i suoi sensi di colpa, fu la scelta più difficile della sua vita ma fu fatta con cuore e consapevolezza che mentre lei avrebbe sofferto le pene dell'inferno, a Loki sarebbe stata inflitto un leggero soggiorno nei sotterranei di Asgard.
Invece, evidentemente, lo aveva ucciso dandolo in pasto ad un futuro che non gli apparteneva, aveva strappato la vita dal suo cuore di tenebra e l' aveva data in pasto ad un regno che lo aveva disconosciuto. Chi lo avrebbe pianto ora?
Forse Thor, ma di sicuro non Odino.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Aug 14, 2019 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

Di fedeltà e d'inganniWhere stories live. Discover now