Inis Witrin {la città di vetro}.

Prologo

Ogni istante mi sembra di rivivere un ciclo continuo della mia esistenza riassunto in un unico e ripetitivo giorno.
È stupefacente quanto ogni singolo essere umano dal periodo adolescenziale fino ai quarant'anni o poco più,sia in grado di cambiare innumerevoli volte.
Che sia per un fattore naturale,responsabilità che ti fanno maturare,oppure nel mio caso,il proprio vissuto che ti segna.
Da quando soffro di Narcolessia la mia vita è logicamente cambiata.
Non è nel mio essere fare la vittima perché non mi piace essere compiaciuta,o ancora peggio,fare pena; è semplicemente la realtà,mi ha cambiato.
Ho incontrato in questi miei vent'anni,diversi prototipi di persone,ognuno diverso a modo suo.
Però a causa della mia famiglia ho incontrato principalmente signore civettuole a cui piace sorseggiare il tè e i mariti di costei a cui piace principalmente parlare di politica.
Ciò che accumuna tutti loro però sono un'unica cosa: i soldi.
Codesti tali all'apparenza "tutti d'un pezzo",alla fin fine sono esseri semplici che pensano che i soldi facciano la felicità.
Non voglio dire il falso,la pecunia aiuta di certo a vivere la vita in maniera pregiata,ma i valori materiali di certo non compensano i mancanti valori umani.
Si rischia di diventare delle persone vuote e io per fortuna non faccio parte di esse.
Perché nonostante tutto,c'è ancora una cosa che mi rende in uno strano modo...serena.