Il Contavagoni

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Era proprio uno strano lavoro. Il contavagoni o più precisamente il "tecnico contavagoni ferroviario" era un impiego nato nelle terre dell'est del continente, circa settanta anni fa ma ormai si tratta di un impiego non più esistente.

Il periodo di povertà dovuto alle ripetute carestie aveva portato molte persone a compiere i più disparati atti criminali possibili. Fra questi vi era il furto dei vagoni ferroviari. Lungo i tragitti capitava sempre più spesso che bande di pirati bloccassero i treni per rubarne i vagoni. Non ne rubavano molti, magari uno o due su una decina complessiva per poi non destare sospetto al passaggio nelle stazioni e nei centri abitati. Dopo il furto, uno dei pirati rimaneva sul treno minacciando il conducente, poi questi scendeva poco prima dell'arrivo in una stazione di fermata.

E' così che nacquero i contavagoni. Lungo il percorso si realizzavano delle fosse al di sotto dei binari, nelle quali si posizionava il tecnico. Le fosse erano attrezzate per potervi rimanere per svariate ore, con vettovaglie, un materasso per il riposo e altre cose utili per la permanenza. Per andare in bagno ci si doveva arrangiare, uscendo dalla fossa e trovando un albero o cespuglio, motivo per cui raramente abbiamo notizia di contavagoni donne. Si raccomandava quindi, prima dell'inizio del turno, di provvedere ai propri bisogni corporali, in maniera tale da non averne necessità durante lo svolgimento del lavoro.

Il lavoro era tutto sommato semplice. Quando stava per giungere un treno, un segnale acustico e luminoso scattava con circa cinque minuti di anticipo, il contavagoni si sdraiava sul materasso al di sotto dei binari e una volta giunto il treno, li contava. Dopo di che trasmetteva il numero dei vagoni contati, tramite telegrafo, al punto di conta successivo. Naturalmente lui riceveva il numero da quello precedente e se i numeri coincidevano ed erano quelli previsti, non c'erano problemi, invece in caso di anomalie veniva immediatamente contattata la polizia ferroviaria che bloccava il convoglio alla prima stazione di passaggio. Era un lavoro fisicamente provante, si doveva rimanere per ore nella fossa, che era piuttosto piccola, sotto il sole, la pioggia, la neve, dovendo sopportare il caldo afoso dell'estate e il freddo pungente dell'inverno. Come molti lavori di questo genere, la paga era molto bassa ma molti per necessità accettavano anche perché spesso le fosse erano vicino a casa e non si perdeva molto tempo a raggiungerle.

Era un lavoro tutto sommato abbastanza sicuro, i casi di incidenti sono pochi. Era ferma raccomandazione la pulizia dei binari e delle traversine prima dell'inizio del turno, per evitare la caduta di detriti nella fossa. Si legge dai documenti che una volta un contavagoni rimase decapitato dal treno in arrivo, perché per scherzo aveva deciso di infilare la testa fra due traversine ma purtroppo il vestito gli rimase impigliato e non fece in tempo a tornare sotto. Piuttosto si registrano eventi divertenti come di un contavagoni che ebbe la sfortuna di beccarsi lo scarico di un bagno del treno proprio nel momento del passaggio sopra la fossa, questi rimase a casa per una settimana colpito da continui conati di vomito. Altro caso fu quello di un contavagoni che nonostante un improvviso attacco di diarrea rimase nella fossa perché era imminente l'arrivo del treno, a fine turno fece richiesta di un nuovo materasso ma fu premiato per il suo attaccamento al lavoro.

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⏰ Last updated: Dec 11, 2019 ⏰

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