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Sono in ritardo. No, anzi, sono estremamente in ritardo. Ma perché non riesco mai ad arrivare puntuale ad un appuntamento?!

Nella disperazione, chiedo a Anna, la mia coinquilina nonché una delle mie migliori amiche, di prestarmi il suo cappotto rosa.

<<Certo tesoro, è sull'attaccapanni>>. E' incredibile come, nonostante io mi definisca una compratrice ossessivo compulsiva, non sappia mai come abbinare i miei capi.

<<Grazie Annina, ci vediamo dopo>>

<<In bocca al lupo, e cerca di non fare come al tuo solito!>> mi ammonisce lei, ridacchiando. Sa bene quanto detesti gli appuntamenti combinati, e difficilmente il mio scetticismo iniziale lascia il posto a una successiva apertura nei confronti del povero malcapitato. Nonostante ciò, questa volta dovrò cercare di fare meno la difficile. Infatti, tra tre settimane è Pasqua, e quest'anno avevo fatto a me stessa la promessa che mi sarei presentata a casa dei miei con il mio fidanzato, nella speranza di trovarne uno in questi mesi. Come si può dedurre, tale proposito non è ancora andato a buon fine; ecco perché sono dovuta ricorrere a un metodo tanto disperato come quello di un appuntamento al buio.

Mi fiondo sulle scale del mio palazzo e, dopo aver rischiato di inciampare sui tacchi vertiginosi che ho malauguratamente deciso di indossare, raggiungo tutta affannata la mia 500. Inserisco le chiavi e faccio per metterla in moto, ma la mia cara autovettura decide di non collaborare e non accenna minimamente a partire. "Evidentemente questo appuntamento non s'ha da fare" esclamo tra me e me, quasi speranzosa di aver trovato una scusa per non presentarmi.

Poi però mi ricordo della promessa che mi sono fatta; così mi dirigo verso la vicina -si fa per dire- fermata dell'autobus.

Dopo interminabili minuti d'attesa, l'autobus arriva. Mi siedo in uno dei posti a due, lasciando libero quello più esterno.

<<Scusa, è libero questo posto?>>

Alzo lo sguardo: incrocio due splendidi occhi azzurri che attendono una risposta da parte mia.

<<Certo!>> esclamo, con voce forse un po' troppo stridula. Il ragazzo siede di fianco a me. E' proprio bello: avrà all'incirca la mia età, un ciuffetto biondo cenere che si intona benissimo con la sua giacca marrone. "Chissà, magari è lui il misterioso ragazzo con cui ho appuntamento stasera" fantastico un po'.

Alla fermata successiva, però, sale una ragazza bassina ma piuttosto carina.

<<Ciao amore!>> urla, riferendosi al ragazzo di fianco a me. Lui ricambia il suo saluto con un bacio sulla bocca, così decido di lasciarle il mio posto e allontanarmi, non senza una certa amarezza. "Non potevo certo sperare in una simile fortuna", ricordo a me stessa.

Scendo a Trastevere, incamminandomi verso il ristorante dell'appuntamento. Nonostante sia lunedì sera, i locali sono gremiti di gente, per lo più giovani in compagnia di amici e coppiette di fidanzati. Mi perdo a osservare l'ambiente che mi circonda, anche se non è la prima volta che vengo in questa zona: amo Roma, nei suoi pregi e nei suoi difetti. Se non avessi la mia famiglia e i miei amici a Torino, penso che mi trasferirei immediatamente qui a vivere. Per ora, mi accontento di fare la vita della fuorisede.

Assorta nei miei pensieri, mi rendo conto di essere arrivata a destinazione, così, non senza un filo d'ansia, varco la soglia del ristorante, in cerca del mio cavaliere misterioso.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 16, 2020 ⏰

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