Crazy In Love ~HARLEY QUINN~

Prologo

La ragazza sorrideva dall'alto del palazzo in fiamme, guardava la sua città che agonizzava sotterrata dalle macerie, sentiva ogni battito cardiaco in vicinanza, ogni piccolo frammento di paura nell'arco di centinaia di metri, la sua concentrazione andava oltre la media mondiale. Era diversa da tutti si sapeva ormai da tempo, tutti la conoscevano e tutti la rispettavano. C'era chi la temeva e chi voleva tramarle alle spalle, i primi erano in maggioranza, mentre i secondi bhe erano restati in pochi.
E uno era proprio lì davanti a lei che la fissava con occhi grigiastri e poco vividi, ma illuminati da una luce alquanto demoniaca, una luce che emetteva paura e distruzione, quasi un riflesso degli occhi della fanciulla che passava la sua mazza da baseball di mano in mano mantenendo il controllo mentale e delle pulsazioni.
Le labbra tremavano si ma non di paura, di rabbia,perché qualcuno osava sfidarla. Il rossetto granata sfregandosi sembrava perdere lucentezza come il sole nascosto dalle nuvole, stava calcolando ogni singola mossa che il nemico avrebbe potuto fare a sua insaputa.

Il nemico era messo peggio però, aveva paura sotto quel viso truce e malefico, sentiva gocciolare sudore attraverso il giubbotto di pelle preso da una sua vittima. Vittime ne aveva lasciate molte per le strade della metropoli, e oggi avrebbe voluto aggiungerne una alla sua bacheca. Però era la battaglia più difficile quella che le costava la vita in tutti i sensi, forse perché era stato l amore della sua vita, forse perché era lui ad averla costruita in quel modo, forse perché era la sua metà mancante in un mondo vuoto.

Ora era lì con lei davanti che lo fissava sorridendo come faceva lui davanti ai suoi nemici, il pazzo che le ha insegnato a non temere i più forti, ma bensì di fronteggiarli a testa alta e di sbeffeggiarli con giochini e trucchetti.
Lui e lei una coppia di criminali che si stava spezzando per un qualcosa andato storto, chissà cosa può passare nelle menti contorte di due folli assassini. Non lo sapremo mai forse, oppure si, perché Harley aveva tutto sotto controllo nella sua città e nel suo cuore.