Sassolini

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E in un attimo mi ritrovai a correre, correre come una dannata, alla ricerca di qualcosa che nemmeno io sapevo cosa fosse.
Girai in lungo e in largo, punta dalle siepi ed intorpidita dal freddo, ma continuai a correre sapendo che una volta arrivata a destinazione avrei trovato una casa accogliente.
E così fu. Finalmente tra il verde scuro delle piante e l'azzurro dell'aria gelida scorsi una piccola villetta di colore arancione. Il calore di quel colore mi fece sentire a casa.
Da vicino però sembrava più spaventosa, come per avvisarmi di tornare indietro finché ero in tempo.
Ma continuai, tenace continuai.
Bussai alla porta. Lo feci tutto d'un fiato, senza pensare alle conseguenze, lo feci e basta, in attesa di una risposta.
Silenzio.
Passò all'incirca un minuto prima che la mia testa iniziò ad escogitare un'eventuale fuga per scappare dall'imbarazzo di una mancata risposta.
Ma poi, ormai libera da ogni speranza che fino ad un minuto fa provavo, la porta si aprì.
Un bianco fascio di luce uscì da quella stanza e mi travolse.
Rimasi immobile, aspettando che qualcheduno mi esortasse ad entrare.
La luce che proveniva da quella porta si fece sempre più forte man mano che l'entrata continuava ad allargarsi.
Vidi finalmente una sagoma nera, non troppo alta, abbastanza esile.
Mi avvicinai per poter riconoscere qualche somiglianza.
Non appena le vidi il viso notai con grande stupore che aveva i suoi stessi occhi, di un azzurro chiaro come l'acqua cristallina. I capelli invece erano di un castano intenso.
Senza dire niente allungò la mano verso la mia e in un attimo mi trascinò all'interno della casa.
Il mobilio era di uno stile classico ed elegante, ma non riuscii a scorgere molto a causa della sua fretta. In men che non si dica ci ritrovammo nella stanza del fratello.
Solo allora la sua mano mollò la presa dalla mia.
Era una stanza di medie dimensioni, né troppo grande né troppo piccola. Al centro vi era un letto enorme, vestito da lenzuola e coperte blu.
La vidi allontanarsi e poi chinarsi davanti al comodino, a fianco al letto per prendere una scatolina. Si voltò verso di me e con mani ferme poggiò la piccola scatola sulle mie mani.
Il suo sguardo mi esortò ad aprirla.
Presi coraggio e con un gesto deciso rivelai così il contenuto della scatolina.
Al suo interno ci trovai un piccolo sassolino, dalla forma piatta ed arrotondata. Il piccolo oggetto mi fece immediatamente riaffiorare vecchi ricordi che ancora oggi tengo gelosamente custoditi nella mia memoria.
Il nostro primo appuntamento.
E così riportai alla mente quella fredda giornata autunnale, passata a lanciare sassolini dalla riva del lago.
Un piccolo sorriso prese il sopravvento nelle mie labbra, poi improvvisamente il mio viso iniziò a tingersi di rosso, al solo ricordo del nostro primo bacio.
- Deve averti amato tanto - mi disse la sorella, riportandomi alla realtà.
Annuii e me ne andai, tenendo stretto il suo ultimo ricordo.

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