prologo

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Sono indeciso, nervoso e stanco. Sono dolorante e ferito, più nell'animo che nel corpo. Almeno così credo oppure ci ho fatto solo l'abitudine. Sono indeciso se varcare o no le soglie della chiesa. Non sono mai stato un grande cristiano, ma alla fine la vita è corta e nel mio caso potrebbe terminare da un momento all'altro. Ho fatto incazzare le persone sbagliate ed ora stanno venendo a cercarmi. Mi decido, se devo morire devo farlo a cuor leggero. 


Varco la soglia della chiesetta di città. Sono in un paesino rurale ma alla fine è qui che le persone sono più credenti. Lo capisco dalla struttura, quella che dall'esterno mi sembrava una chiesetta, all'interno di mostra essere una cattedrale. Entro e mi siedo su di una delle panche ad ammirare ciò che mi circonda; d'innanzi a me si mostra un crocifisso appeso sopra l'altare, inchiodato allo stesso vi è un compiaciuto cristo che sembra dirmi "Alla fine ti sei fatto vivo, io so già tutto. Ora vediamo che ne pensa un altro della tua specie", sotto il crocifisso vi era l'altare fatto interamente di marmo bianco. Sullo stesso era appoggiata una tovaglia sempre bianca; continuando a scendere trovavamo l'offertorio, era quasi vuoto dato che in quel giorno non si era celebrata la messa. Alle pareti vi erano finestre fatte fatte di vetro colorato, essendo notte erano state illuminate con delle lampade. Mentre dietro di me vi era l'entrata composta da: una porta ed una piccola anticamera per pulire i piedi, farsi il segno della croce con l'acquasantiera, ecc... vi erano due statue: una di San Pietro ed una di Maria Vergine.  Il corridoio continuava altri due metri, poi arrivava svoltando a sinistra nella sala in cui si celebrava la messa oppure continuando dritto in sacrestia. Entrati il quella sala grande vi erano direttamente le panche, le stesse erano rivestite con dei cuscini di pelle, almeno così sembrava esattamente come gli inginocchiatoi. 

Alla fine dopo cinque minuti entrò il prete. Era un uomo anziano sulla settantina, capelli bianchi, tunica nera e sandali ai piedi malandati. Non so perché ma a me gli anziani hanno sempre messo pace e serenità. Mi saluta con un cenno della mano e si mette a sedere accanto a me. Lì posso osservarlo da vicino, è un uomo che aveva dedicato tutta la sua vita alla sua professione. Lo si vede dal fatto che non ha perso nemmeno un secondo da quando è entrato. Solo dio sa di quanti peccati più o meno gravi è testimone. Ma una cosa è certa, sarà difficile per lui assolvermi da tutti i miei peccati.  Apre la bocca e dice 

"Io sono padre Lucas, a me puoi dire tutto. Non ti preoccupare nessuno ci disturberà. Qualunque siano le tue colpe, se sei pentito nostro Signore ti perdonerà" 

"Ne è sicuro padre?" chiedo io per essere sicuro. 

Il vecchio prete annuisce e mi incita ad iniziare a raccontare. 

"Beh, padre. Io non sono una brava persona. Ma ho fatto cose orribili per i motivi giusti ma non so più se il gioco vale la candela. Dato che non ho mai avuto grandi contatti con la chiesa le spiace se le racconto tutta la mia storia dall'inizio?" chiedo io sperando che accetti il frate si gira e dice 

"Io sono qui per te, racconta quello che preferisci. A me puoi confessare di tutto, tanto non potrei dirlo a nessuno" dice indicando la toga nera che indossa. Allora io mi chiedo un ultima volta se sono pronto a ricordare tutto, se sono abbastanza forte per ricordare e se posso riuscire a non cedere sotto il peso dei miei ricordi. Alla fine mando tutti questi pensieri al diavolo, se ho avuto la forza per fare tutta questa strada devo avere anche la forza di ripercorrerla a ritroso. Se no, tutto quello che ho fatto... Sarà stato inutile     


Ti salveròWhere stories live. Discover now