Capitolo 1 POV Silvia

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È passato più di un mese e ancora non riesco ad azzerare il dolore.Fa male, da morire.Non sono pratica in queste cose... innamoramenti, cotte e lacrime versate per un ragazzo.Quanto dura? Quanto accidenti durano il dolore, la frustrazione e... e la mancanza?Vorrei essermene fatta una ragione e aver archiviato la cosa. Come ha fatto lui.Con facilità.Come se fosse stato niente.A dire il vero, ho metabolizzato l'accaduto così come ho accettato quello che è successo: quello che non riesco a fare invece è smettere di pensare a lui, smettere di pensare ai ''se'' mancati e a tutto quello che poteva andare diversamente tra Trevis e me.A come poteva essere tra noi.Pensa che sfortuna, mi innamoro una volta nella vita e ci rimango fregata.E al momento, sono più che sicura che non ripeterò un'esperienza del genere.La cosa più difficile da gestire è che di tutto quello che è successo, nessuno ne è informato fuorché Andrea che, a essere sinceri, non è proprio il migliore amico con cui sfogarsi, visto la sua limitata scelta di espressioni facciali e verbali.A Isabel non ho detto niente di niente, avrei solo peggiorato la mia situazione e la sua, poiché continua a essere sotto a un treno per Jake: non si sono più sentiti, anche perché lei continua a rifiutare le sue chiamate per poi iniziare a piangere e inveire contro di lui nei modi più assurdi.No, decisamente, neanche lei sta passando un bel periodo.Sospiro, ricordandomi che stasera abbiamo organizzato di mangiare la pizza con Andrea e Marco: quest'ultimo riesce a darmi sempre più sui nervi, specialmente ultimamente che continua a provarci imperterrito con Isabel.Cazzo, ma perché non capisce che non gliela smolla più?Che infame! Si approfitta del suo stato di dolore per consolarla e nel frattempo provarci di nuovo... fortuna che Isa non è scema e c'è arrivata prima di me. Quindi posso star tranquilla.Stasera ci sarà anche Mirco e da una parte sono felice e dall'altra no: anche lui si è insospettito parecchio dell'improvvisa sparizione di Trevis. Non che sia dispiaciuto, anzi, però ha capito che c'è qualcosa che gli nascondo e non c'è una singola volta che non prova a chiedermi cosa sto nascondendo o a cosa sto pensando, mentre fisso il vuoto.Di solito le cose cui penso sono due: uno dei modi più dolorosi per far fuori quel pezzo di merda Californiano oppure, se la sera avrò voglia o meno di portarmi a letto qualcuno.Ecco quanto.La mia astinenza dai ragazzi è durata fino alla settimana scorsa, quindi più di un mese e a essere sinceri mi sono di nuovo buttata nella mischia perché Isabel e gli altri del locale avevano iniziato a insospettirsi del mio atteggiamento abbattuto e asociale.E devo dire che le due ultime conquiste non sono state niente male... se solo non avessi pensato tutto il tempo a quell'idiota dagli occhi azzurri e fossi riuscita almeno una volta a raggiungere l'orgasmo.Sta diventando un patema d'animo questa storia, in tutti i modi possibili.Ma ehi, ne uscirò alla grande e con la mia corona in testa. E parecchio correttore per le occhiaie.Prima o poi passerà del tutto, ne sono sicura... è già qualcosa che io abbia iniziato di nuovo a uscire come prima, a vestirmi tutta d'un punto e a sorridere alla gente come se non fosse successo niente. Sono un'ottima attrice.Ovviamente, non che avessi dubbi.Qualsiasi cosa faccia mi viene bene, questa è una dote naturale. A volte penso che madre natura sia stata troppo generosa con me: mi specchio e mi tiro un bacio prima di uscire da camera.Sì, sono proprio perfetta.E mentre scendo le scale, diretta a salutare i miei prima di uscire, il solito pensiero che mi perseguita mi arriva in testa come un treno.Trevis come starà adesso? Mi avrà già dimenticata? Probabilmente lui sarà tornato a fare la sua vita di sempre.Stringo i pugni: mi rendo conto che oltre al dolore, dentro di me si sta formando rancore. Tanto rancore.''io esco e tornerò tardi... non so se vi troverò svegli'' i miei genitori si voltano e mi guardano con un sorriso sincero ma attento ''ok, basta che se resti fuori a dormire ci avverti'' dice mio padre avvicinandosi e stampandomi un bacio sulla tempia.Io impazzisco per mio padre... è l'unico uomo al mondo di cui posso fidarmi ciecamente, uno dei miei migliori amici, non che l'unico essere maschile che so per certo mi ami veramente.''certo, come ehm... sempre. No?'' mi guardano ed io sorrido ''ok... ok... vedrò di ricordarmelo. Ho intenzione di tornare. Vado solo a mangiare la pizza a casa di Andrea'' ''ci sarà anche Mirco?'' chiede mia mamma ed io roteo gli occhi ''mamma basta ti prego! Siamo solo amici. Per ora, per sempre e per l'eternità a venire'' scuoto la testa per poi uscire e dirigermi a piedi verso casa di Andrea.Ovviamente i miei genitori si sono insospettiti parecchio quando non hanno più visto Trevis da un giorno all'altro, specialmente dopo la fantastica cena a base di offese e frecciatine della sera prima tra lui e Mirco.Ho provato a inventar loro che era dovuto partire prima del previsto, ma forse per colpa dei miei occhi lucidi e delle mie occhiaie, non mi hanno creduto: preferisco però che mi tolgano gli occhi, piuttosto di ammettere quello che è successo in realtà.Quindi, Trevis è partito perché ha avuto un impegno improvviso con l'università e non è potuto passare a salutare nessuno... manda a tutti quanti dei grossi abbracci, baci, con la speranza di rivederli presto.Mi viene da vomitare.Arrivo a casa di Andrea dieci minuti dopo e appena entro trovo Isabel alle prese con Mirco ad apparecchiare la tavola al centro della stanza ''ciao Silvia, finalmente. Pensavo di chiamarti'' roteo gli occhi ''sono in ritardo di dieci minuti'' rido della sua mania della precisione e degli orari ''avete già ordinato le pizze?'' Mirco mi saluta con un occhiolino ed io ricambio con lo stesso gesto ma fatto in maniera più sensuale.Me ne frego delle conseguenze, ho smesso di pensarci da un po'.''sì, le dovrebbero consegnare a minuti...'' la voce di Marco mi arriva da dietro ed io mi volto ''ah che peccato, pensavo che tu non ci fossi. Avrò bisogno di una doppia dose di vino'' sbotto guardando Andrea che ride lanciando i tovaglioli a caso nel tavolo. A quel movimento quasi Isa non sviene, correndo subito a metterli a posto per bene: maniaca della precisione fino in fondo sempre e comunque.''stasera ho deciso che berrò anch'io qualcosa dopo mesi'' dice divertita e subito Marco le va incontro come un avvoltoio pervertito ''finalmente! Che ne dici se ordino una bottiglia del tuo vino rosso preferito? Sai che ancora mi ricordo qual è?'' faccio segno di infilarmi un dito in gola per vomitare.''non avevo dubbi Marco, ma andrà bene qualsiasi tipo di vino'' dice lei spostandosi al suo contatto ''Marco non illuderti. Anche se lei fosse in coma etilico non ti avvicineresti ... neanche con un bastoncino. E non intendo quello che hai in mezzo alle gambe...'' gli faccio segno di tenerlo d'occhio ''... la controllo. E controllo te'' lui mi guarda male e poi mi alza il medio ''le farebbe solo bene svagarsi un po'... anziché continuare a pensare a quel coglione'' Isabel sussulta ed io mi trattengo dal tirare a quell'idiota una padella.''se si vuole svagare, tranquillo che la porterò in un posto dove di ragazzi ce ne sono parecchi. Ora cuciti quella bocca prima che sia troppo tardi'' ringhio per poi avvicinarmi a Isabel ''tutto apposto?'' annuisce spostandosi un ciuffo di capelli ''sì...io... ho solo bisogno di bere qualcosa'' si allontana per prendere due calici e versarci dentro dell'abbondante vino.Merda.Iniziamo bene.''una delle due deve rimanere sobria'' sbotto e lei mi guarda furba ''lo decideremo dopo chi delle due ... . '' rido per poi brindare con lei ''a noi due. Che se da sole siamo forti, insieme spacchiamo il mondo'' sorride a sua volta ''a noi due''.''sei sicura di volere ancora vino?'' annuisco a Mirco, mentre gli porgo il mio calice, ormai riempito parecchie volte. Guardo dietro di me notando così Isabel narcotizzata sul divano che dorme profondamente a causa della sbronza. È proprio cambiata, una volta non avrebbe mai bevuto fino ad addormentarsi.Marco sta giocando con Andrea a carte ed io lo tengo comunque d'occhio. Lui sospira ''non mi sembra il caso, hai già bevuto abbastanza'' mi sorride divertito ed io gli sorrido a mia volta ... . stasera è più carino del solito. Non capisco perché non si decide a uscire con qualche ragazza, ha la fila dietro! Io fossi in lui mi darei alla pazza gioia.Metto il broncio ''solo un piccolo goccio ... . prometto che è l'ultimo'' sbatto le ciglia e lui alza un sopracciglio ''non attacca. Mi dispiace... anche se mi fai lo sguardo da cucciola indifesa. Accidenti, ultimamente sono più i giorni che sei sbronza che quelli dove sei sobria'' dice preoccupato, lanciandomi un'occhiata espressiva.Sospiro, accendendomi una sigaretta ''è solo un periodo Mirco, va tutto bene'' mento spudoratamente.Non va bene un cazzo. Più mi sforzo di togliermelo dalla testa più lui ci s'infila.''va tutto bene? Vuoi prendere per il culo me? Posso essere scemo quanto vuoi, ma è più di un mese che sembri una specie di mummia ambulante. Guarda caso da quando il tuo amichetto americano se n'è andato'' mi volto di scatto ''che vorresti dire?'' ''voglio dire che devi raccontarmi cosa cazzo ti ha fatto'' ''non... non mi ha fatto niente'' a parte spaccarmi il cuore a metà.''ah beh, certo. Non possiamo neanche nominarlo e tu dici che non ti ha fatto niente. Silvia, puoi parlarne con me... nessuno ti giudicherà. Certo, se ha fatto qualcosa di sbagliato, stai sicura che non si avvicinerà di nuovo a te'' solo l'immagine di Trevis che ha paura di Mirco mi fa scoppiare a ridere.Non dovrei ma cavolo, è divertente.''perché ridi?'' mi chiede lui perplesso ed io scuoto la testa ''no, niente. Lascia stare'' mi schiarisco la voce ''davvero, non mi ha fatto assolutamente niente... diciamo che c'è stata un'incomprensione che ci ha ... . ehm, portato ad allontanarci entrambi'' ''e l'incomprensione quale sarebbe?''.Lo guardo fisso negli occhi ''è complicato. Ti prego... ti prego, non parliamone'' scuote la testa ''vorrei solo che tu stessi bene'' ''il fatto che io ti abbia fatto soffrire e tu voglia comunque che io stia bene, mi fa sentire ancora di più una merda'' ride ''diciamo che ho avuto parecchi mesi per smaltire la cosa. E dopo la famosa cena con i tuoi e lui, ho capito che dovevo mettermi l'anima in pace'' gli sorrido ''ti prego, non farmi ripensare a quella sera'' e non tanto per la cena, ma per il dopo.Immagini di Trevis e me sul letto mentre mi dice ciò che prova, si schiantano su di me senza che io possa far niente per impedirlo: chiudo gli occhi, aspettando l'ondata di dolore e di rimpianto che ne sussegue.Ma questa volta, oltre a quella, c'è anche un'ondata di rancore e rabbia: bene, perfetto. Non vedo l'ora che tutto il dolore sia sostituito da questo, così finalmente da mettermi l'anima in pace.''perché mi baciasti quella sera?'' aspiro il fumo di sigaretta e lui sospira ''non ne ho idea. Anche perché sapevo benissimo che tu mi avresti rifiutato. Però ero incazzato, innervosito da come ti guardava... di come lo guardavi. Volevo... non so neanche io cosa volevo fare'' ''mi dispiace. È andata a finire male per tutti, se ti può consolare'' sorride stringendomi a lui ''io credo che sia solo questione di tempo'' m'irrigidisco ''in che senso?''.Scuote la testa ''è impossibile per come ti guardava, che lui non torni a cercarti ... . '' mi guarda stringendo le labbra ''... è solo questione di tempo''.Il mio cuore perde un battito.E se avesse ragione?Se Trevis mi tornasse a cercare?Stringo forte i pugni appoggiandomi a Mirco: è bene per lui che non lo faccia. Con me non troverà comprensione.Può anche morire nel suo ego, non ci cascherò una seconda volta.

Fidati di meWhere stories live. Discover now